La salvezza conquistata dall’Udinese, nonostante un campionato complicato, accresce di un'unità, davvero sudata fino al fischio finale della partita di Frosinone, la longevità agonistica dei friulani, che giocheranno, così, il loro trentesimo campionato consecutivo di Serie A.

E se già per una provinciale è un risultato pazzesco, se si ragiona che i bianconeri sono nella massima serie da più a lungo di squadre come Juventus, Napoli e Atalanta, si capisce quanto sia stato ottimo negli anni il lavoro della proprietà del club.

Il settore ospite dell'Udinese

L'Udinese è in Serie A da 30 anni

L’incredibile striscia di stagioni in Serie A dell’Udinese comincia nel 1995, a seguito del ritorno nella massima categoria dopo la retrocessione dell’anno precedente. La squadra viene affidata ad Alberto Zaccheroni, che allo stadio Friuli apre un ciclo con il suo famoso 3-4-3!

Grazie al tecnico romagnolo e a calciatori di assoluto valore come Oliver Bierhoff, Giuliano Giannichedda, Marcos Amoroso e Martin Jorgensen, i bianconeri sono protagonisti di un’ascesa pazzesca, con l’undicesimo posto nella prima stagione, il quinto in quella successiva e addirittura il terzo nell’annata 1997/98, con due qualificazioni alla Coppa UEFA.

Nel 1998 al posto di Zac arriva Francesco Guidolin, con la conferma del buon periodo dell’Udinese che arriva sesta e si qualifica di nuovo alla Coppa UEFA. Nel 1999 la panchina bianconera tocca a Luigi De Canio, che dopo un buon ottavo posto viene esonerato a marzo 2001, con al suo posto Luciano Spalletti, che porta in dote la salvezza ma non viene confermato.

L'era Spalletti in Friuli

Nella stagione 2001/02 l’allenatore è l’inglese Roy Hodgson, che però viene esonerato dal presidente Giampaolo Pozzo anche per un’intervista non troppo apprezzata. Al suo posto arriva Gian Piero Ventura, che evita la retrocessione ma che lascia comunque la panchina libera per il ritorno di Spalletti. 

Con il tecnico toscano si apre un altro dei grandi cicli del club friulano. L’annata 2002/03 vede i bianconeri di David Pizarro, Vincenzo Iaquinta e Morgan De Sanctis arrivare sesti e conquistare di nuovo l’accesso alla Coppa UEFA. L’anno successivo l’Udinese arriva settima, con l’ennesima qualificazione europea, ma il vero capolavoro dell’attuale CT della nazionale è quello della stagione 2004/05.

Trascinata dalle reti di David Di Michele e del nuovo acquisto Antonio Di Natale, la squadra arriva quarta a sorpresa per le quote Serie A, guadagnandosi la sua prima storica qualificazione alla Champions League.

A guidare i bianconeri nell’Europa che conta sarà però Serse Cosmi, con Spalletti che lascia Udine per approdare alla Roma.

Il tecnico umbro viene esonerato nel girone di ritorno, dopo un buon percorso nel gruppo di Champions chiuso al terzo posto dietro a Barcellona e Werder Brema, lasciando il posto prima a Loris Dominissini e poi a Giovanni Galeone, che chiude la stagione all’undicesimo posto.

Il tecnico viene confermato per l’anno successivo, ma a gennaio 2007 perde anche lui il posto in favore di Alberto Malesani, che fa lottare la squadra per l’Europa prima di concludere al decimo posto. 

Il ciclo successivo si apre nell’estate 2007, con l’arrivo in panchina di Pasquale Marino. L’Udinese si inserisce per la lotta Champions prima di crollare in vista del traguardo, arrivando comunque al settimo posto e conquistando un posto in Coppa UEFA.

Stesso risultato nella stagione successiva, con Di Natale e Fabio Quagliarella sugli scudi e sempre importanti opzioni di primi marcatori per le scommesse sportive, ma in quel caso il piazzamento non è abbastanza per garantirsi la partecipazione alla neonata Europa League.

Il terzo anno della gestione Marino non è semplice, perché nella stagione 2009/10, nonostante Di Natale capocannoniere del torneo, il tecnico viene esonerato e sostituito da Gianni De Biasi, che poi perde a sua volta il posto con il reintegro dello stesso Marino, che conclude la sua esperienza a Udine con il quindicesimo posto.

L'Udinese di Guidolin

Nell’estate 2010 al Friuli c’è un altro gradito ritorno, quello di Guidolin, che scriverà altre pagine importantissime della storia del club. La prima stagione è trionfale, con la squadra (con in campo tra gli altri Samir Handanovic, Juan Cuadrado, Alexis Sanchez e Medhi Benatia) che parte malissimo con quattro sconfitte ma termina il campionato al quarto posto, con la qualificazione alla Champions e Di Natale di nuovo capocannoniere.

I playoff di Champions terminano con l’eliminazione per mano dell’Arsenal, con Walcott autore del gol decisivo per le scommesse calcio, ma l’Udinese di Guidolin macina calcio e chiude con il terzo posto, staccando di nuovo il pass Champions.

La formazione bianconera che ha perso a Londra con l'Arsenal nell'agosto 2011

Anche stavolta i playoff sono amari, con la sconfitta ai calci di rigore contro il Braga, ma i bianconeri assorbono il colpo e terminano la stagione 2012/13 in quinta posizione, per la terza qualificazione europea consecutiva, stavolta all’Europa League.

Il ciclo firmato Guidolin si chiude con un’annata sottotono, tredicesimo posto in A e mancato approdo alla fase a gironi in Europa.

Il nuovo progetto tecnico parte da Andrea Stramaccioni, ma il tecnico romano, con una rosa molto giovane e qualche senatore, non va oltre il sedicesimo posto nella Serie A 2014/15, pur con una salvezza conquistata in largo anticipo.

Nella stagione successiva i bianconeri si salvano a una giornata dalla fine con in panchina De Canio, tornato per sostituire l’esonerato Stefano Colantuono, che arriva diciassettesimo.

Va leggermente meglio nella stagione 2016/17, con il tredicesimo posto firmato da Luigi Delneri, arrivato anche lui a torneo in corso al posto di Giuseppe Iachini. Sono stagioni complicate per l’Udinese, che nell’annata 2017/18 cambia guida tre volte, con Delneri, Massimo Oddo e Igor Tudor, chiudendo al quattordicesimo posto con salvezza acciuffata all’ultima giornata.

Il periodo non semplice continua anche nella Serie A 2018/19, in cui l’Udinese ha di nuovo tre allenatori, lo spagnolo Julio Velazquez, Davide Nicola e ancora una volta Tudor, che bissa la salvezza dell’anno precedente chiudendo dodicesimo.

I bianconeri tra Tudor, Cioffi e Gotti

In questo caso il croato viene confermato e quindi comincia il campionato 2019/20, per essere sostituito da Luca Gotti, che parte come tecnico ad interim ma viene confermato dopo i primi buoni risultati.

Il tredicesimo posto vale il rinnovo al tecnico, che guida la squadra anche nella stagione 2020/21, terminata con il quattordicesimo posto, e per parte di quella successiva, prima dell’esonero a dicembre, con in panchina al suo posto il vice, Gabriele Cioffi, che termina il campionato in dodicesima posizione a 47 punti, il massimo dai tempi di Guidolin.

Cannavaro salva i bianconeri nel 2024

Nell’estate 2022 viene scelto per guidare la squadra Andrea Sottil, che la porta al dodicesimo posto. Il tecnico inizia anche la stagione 2023/24, la ventinovesima consecutiva per l’Udinese in Serie A, ma viene esonerato dopo nove giornate, lasciando spazio al ritorno di Cioffi.

La grinta di Fabio Cannavaro

Anche il toscano però viene sollevato dall’incarico, lasciando a Fabio Cannavaro il compito di portare i bianconeri alla salvezza.

E il campione del mondo è riuscito nell’intento, permettendo così al club friulano di poter festeggiare i suoi trent’anni d’amore con la massima serie!

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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.