Gli US Open sono il Grand Slam dell’anno, ma per molti giocatori rappresenteranno la prima vera chance di brillare in uno dei più grandi palcoscenici del tennis.  Negli ultimi anni, gli altri tre Slam sono sembrati dei circoli chiusi. Novak Djokovic si è distinto all’Australian Open, Roger Federer resta l’uomo da battere a Wimbledon e Rafael Nadal ha trasformato il French Open in una formalità. Gli US Open rappresentano, perciò, l’occasione in cui i campioni, con già uno Slam in tasca, hanno potuto raggiungere il picco della loro carriera, come l’annientamento dei favoriti da parte di Juan Martin del Potro e Marin Cilic rispettivamente nel 2009 e nel 2014. Finora, Federer, Nadal e Djokovic hanno condiviso i tre Slam del 2018, ma gli US Open potranno diventare il momento in cui un nuovo nome si aggiungerà a questo “stimatissimo trio”.

È il momento che questi maturandi diventino campioni?
Djokovic, Federer e Nadal si trovano rispettivamente in testa al mercato delle scommesse per gli US Open, anche se ciò comporta la pressione e lo stress derivanti dell’essere i favoriti. Questo trio potrebbe dominare le quote più favorevoli, ma è seguito dalla solita serie di professionisti esperti che hanno avuto abbastanza successo nel tour ATP, ma che non sono mai riusciti a fare il salto di qualità e diventare dei campioni. Milos Raonic e Kei Nishikori hanno entrambi perso le finali del Grande Slam e guarderanno a queste sconfitte come delle occasioni perse. Da quando Raonic ha sconfitto Roger Federer in semifinale a Wimbledon nel 2016, per poi arrendersi completamente a Andy Murray, il canadese dal servizio micidiale ha fatto fatica a ritornare in forma. Nishikori invece ha costituito l’altra metà dell’improbabile finale del 2014, con un Cilic che quel giorno si è dimostrato troppo costante. Anche Nishikori ha faticato a riprendersi, mentre Murray è dato a 11,00 a causa del suo recente infortunio.

Sebbene non considerare giocatori del calibro di Murray, Raonic e Nishikori potrebbe sembrare imprudente, sarebbe altrettanto audace il prevedere chi vincerà senza tenerne in considerazione la forma fisica. Perciò, tenere sott’occhio i “maturandi” che ora sembrano essere più in forma, potrebbe essere una mossa più cauta. Kevin Anderson è sicuramente uno di questi, sudafricano con un percorso spavaldo fino alla finale di Wimbledon persa, che si aggiunge a quella degli US Open dell’anno scorso. Anderson non ha dato il massimo in queste finali, ma potrà contare sulla sconfitta 6-3 6-3 6-4 di Nadal dell’anno scorso per farcela quest’anno. Le quote disponibili danno a 34,00 una performance migliorata del finalista sconfitto, con Grigor Dimitrov ugualmente quotato per dimostrare di essere all’altezza del potenziale dimostrato all’inizio della sua carriera.
Per un giocatore giovane, essere considerato l’erede di Federer può dimostrarsi difficile, ma negli ultimi mesi Dimitrov ha combinato il suo lato artistico ad una fermezza mentale rinforzata. La vittoria alle ATP Finals dell’anno passato è servita a dimostrare la sua abilità di gestire partite importanti e la capacità di aggiudicarsi il suo terzo record personale. Semifinalista sia a Wimbledon che all’Australian Open, Dimitrov ha dimostrato di essere bravo come chiunque altro. L’unica domanda è se questo Dimitrov riuscirà a restare per due settimane a Flushing Meadows, ma 34,00 rende il bulgaro una proposta interessante.

 


Le stelle della prossima generazione pronte a sfondare
I giocatori al di fuori del trio magico di Federer, Nadal e Djokovic potrebbero essere percepiti come degli sfavoriti o dei vincitori inaspettati. Alexander Zverev, dato a 10,00 per la conquista del suo primo Grand Slam, vincendo gli US Open, è un ragazzo da copertina considerato il numero uno della sua generazione.  Negli ultimi due anni, il battage pubblicitario attorno al personaggio di Zverev non ha avuto tregua, e per un buon motivo. All’inizio di quest’anno a Madrid, nel suo cammino verso il successo, Zverev è infatti diventato il quinto giocatore in attività ad avere almeno tre titoli Master 1000. Gli altri quattro giocatori sono Federer, Nadal, Djokovic e Murray: un presagio positivo per Zverev.
Tuttavia, il tedesco ha faticato ad imporsi nel Grand Slam. Ai quarti di finale del French Open ha dimostrato la sua risolutezza: Zverev ha infatti preso la rincorsa dopo il 2-1 per rivendicare la vittoria nei tre round consecutivi. Ciò ha anche dimostrato la sua tendenza a cedere dei set ad avversari molto più deboli. Tuttavia, questa mossa ha lasciato Zverev troppo affaticato per innalzare una resistenza adeguata nei confronti del primo avversario di rilievo che ha affrontato: Dominic Thiem è infatti riuscito a farsi largo verso la vittoria senza lasciargli neanche un set. Chiaramente, Zverev potrà finire col vincere il primo Slam, non importerà il non essere stato in grado di aggiudicarsi i quarti di finale del Grand Slam, se la sua bravura può compensare la mancanza di esperienza e se ha dimostrato di essere costante con livello del Master 1000. 
Gli altri due giocatori della nuova generazione che sono al livello di Zverev potrebbero diventare suoi rivali nei prossimi anni, tuttavia non hanno ancora sviluppato abbastanza le loro capacità. Stefanos Tsitsipas ha fatto passi da gigante quest’anno, ma il giovane greco potrebbe svilupparsi al meglio lontano dalle superfici dure. Il suo primo round di sconfitte all’Australian Open ne è testimone, regalando all’altro contendente della prossima generazione, Denis Shapovalov, una vittoria per 6-1 6-3 7-6. Il canadese sarà quindi sicuro delle sue possibilità di vincere gli US Open, essendo arrivato agli ottavi di finale l’anno scorso, dopo essersi qualificato. Shapovalov ha tutte le capacità tecniche per farcela, ma combinarle alla fermezza psicologica potrebbe essere troppo per il diciannovenne, ancora all’inizio della sua carriera. Le quote pari a 41,00 riflettono sia il suo potenziale che i dubbi sulle sue capacità, ma quote così sfavorevoli su Shapovalov potrebbero non essere più disponibili per i Grand Slam degli anni a venire.

Le star americane che sperano di brillare
Dopo Andy Roddick (nella foto) nel 2003, gli US Open non hanno più visto nessun campione americano e chiaramente non ci sono in vista giocatori statunitensi del calibro dei vincitori del passato, come Pete Sampras e Andre Agassi, che hanno condiviso sei titoli US Open negli anni ’90; d’altronde in ogni Paese è chiaro che ci siano solo alcuni tennisti del loro calibro. Tuttavia, ciò che hanno gli Stati Uniti sono dei talenti emergenti e dei veterani che hanno intensificato il loro gioco negli ultimi mesi. John Isner, per esempio, ha ottenuto il suo ottavo record personale quest’anno, grazie al maggior spessore del suo gioco e ai suoi assi nella manica capaci di restituire dei servizi impossibili. Ciò l’ha spinto al limite durante una finale di Wimbledon, con un 7-6 6-7 6-7 6-4 26-24, un modo dignitoso di perdere una semifinale di Grand Slam.
Isner non ha proprio eccelso agli US Open, ha infatti raggiunto solo i quarti di finale nel suo piazzamento migliore nel 2011. Da allora, Isner è stato perseguitato dalle sconfitte in tre terzi round consecutivi contro Philipp Kohlschreiber, e nelle sue due ultime uscite è stato considerato il favorito contro Mischa Zverev e Kyle Edmund. Un quota di 34,00 dimostra che Isner sembra avere le capacità necessarie per mettere a disagio qualsiasi avversario, ma anche che non si sia adagiato sugli allori del passato.
Jack Sock ce l’ha fatta ad arrivare alle ATP Finals dell’anno scorso, supportando la teoria che lo stesso sarebbe potuto diventare il prossimo pupillo americano. Tuttavia, Sock non è stato all’altezza di quella teoria, vincendo solo sei delle sue 22 partite del 2018, e ciò non sembra essere positivo, neanche ad una quota sostanziale di 126,00. Frances Tiafoe, Taylor Fritz e Jared Donaldson sono tra i giovani promettenti del tennis americano che li vede come i futuri Sampras, piuttosto che i prossimi Sock. Donaldson, quotato a 601,00, è per coloro che vogliono credere nei giovani, ma è Isner che può veramente aspirare a vincere gli US Open. Se riesce ad evitare Kohlschreiber, 34,00 sarà una quota interessante per un giocatore che l’ultima volta si era trovato alla soglia del Grand Slam, mentre sembra comunque interessante lo stesso prezzo per il finalista dell’anno passato, Kevin Anderson. Tuttavia, è difficile guardare oltre alle quote 10,00 di Zverev per un giocatore che cerca di porre fine al dominio della vecchia guardia. 

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