Nella straordinaria politica di contenere i costi, ma non le prestazioni, come dimostra il girone d'andata dell'Eurolega, chiuso con il meraviglioso successo sul campo del Partizan, l'ultima operazione sul mercato del management della Virtus è l'arrivo del lettone Rihards Lomazs che prenderà il posto, con un ingaggio decisamente più basso, che era di Jaleen Smith.

La guardia tiratrice classe '96 che ha firmato un accordo di 6 mesi. è stata valorizzata proprio da Luca Banchi quando il Coah toscano ha guidato la rappresentativa di Riga. A rinforzare ulteriormente il roster bianconero, questa volta con un accordo fino al 2026, arriva il centro croato, Ante Zizic, con un passato anche in NBA!

La Virtus Bologna è una delle grandi del basket europeo, lo dice anche il palmares, che parla di 16 campionati italiani (l’ultimo, dopo le due finali perse entrambe in gara 7 contro Milano, resta quello della stagione 2020/21), 8 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, 2 Euroleghe, una Coppa delle Coppe, una EuroChallenge, una Eurocup e una Basketball Champions League; una bacheca che le rende quella delle Vu Nere una delle società più titolate del Continente.

E non solo, perché degli 85 campionati italiani di Serie A a girone unico disputati, la Virtus Bologna se ne è persi solamente due, uno per i problemi finanziari che a inizio nuovo millennio hanno portato alla mancata affiliazione al torneo e un altro per una retrocessione subito dimenticata con il ritorno nella massima categoria.

La leggenda della Vu Nere

La ricostruzione della Virtus Bologna

La rivalità con l'Olimpia Milano

Gli stipendi dei big della Virtus

Il contratto biennale di Nico Mannion

Lundberg e gli altri nuovi giocatori della Virtus

La leggenda della Vu Nere

La leggenda della Virtus nasce nel dopoguerra, quando un po’ come il Grande Torino le Vu Nere dominano la Serie A con quattro scudetti consecutivi tra 1946 e 1949. Altri due titoli arrivano negli anni Cinquanta, poi c’è un periodo complicato in cui la concorrenza di Milano, Varese e Cantù fa pagare dazio ai bianconeri. Si ricomincia a vincere nel 1976 e nel 1984 arriva la stella.

Gli anni più belli però sono certamente i Novanta, quelli in cui in panchina c’è quasi sempre Ettore Messina.

Anticipati dalla Coppa Coppe del 1989, sono gli anni in cui arrivano cinque titoli tra 1992 e 2001, conditi da due Euroleghe.

Per il sedicesimo scudetto bisogna attendere il 2021, dopo che nel frattempo la Virtus era scesa per due volte in LegaDue, tornando però immediatamente sempre tra i grandi. E nell’attesa del titolo nazionale, sono arrivate anche parecchie coppe continentali, non ultima l’Eurocup, vinta con merito per i pronostici e le relative scommesse sportive nella stagione 2021/22.

I festeggiamenti per una coppa europea!

La ricostruzione della Virtus Bologna

Da quel momento è partita la risalita, che ha portato in una manciata di anni le Vu Nere di nuovo a poter competere per il titolo, un qualcosa che dopo i problemi a inizio nuovo millennio sembrava quasi una chimera.

Strano a dirsi, ma a portare lo scudetto numero 16 è stato…un ex Fortitudo, Aleksandar Djordjevic, che negli anni Novanta era uno dei leader della F, in contrapposizione con il connazionale Predrag Danilović, la stella assoluta della Virtus dell’epoca. 

Poi per la stagione 2021/22 è arrivato Sergio Scariolo, che della Fortitudo di Djordjevic…era l’allenatore e che nel frattempo, oltre all’Eurocup con la Virtus, ha conquistato anche il suo quarto oro europeo alla guida della Spagna.

Sotto la guida del tecnico bresciano sono arrivate due supercoppe italiane e, come già detto, l’Eurocup, prima di una brusca rottura tra l’allenatore e la società. Salutato Scariolo, la Virtus ha puntato ora su Luca Banchi, protagonista a Euro 2023 con la Lettonia, che ha subito portato in dote la quinta Supercoppa della storia della Virtus.

La rivalità con l'Olimpia Milano

Ma il fatto che Banchi, campione d’Italia con l’Olimpia Milano nel 2014, sia un ex rivale crea ben pochi problemi ai tifosi della Virtus, dato che le aspettative sono più che rilevanti.

Merito anche di una rosa costruita con l’obiettivo di contrastare le altre grandi potenze del basket italiano dell’ultimo decennio, che dopo i problemi economici della Mens Sana Siena e la decisione della Benetton Treviso di limitarsi alla pallacanestro giovanile sono l’Olimpia Milano e la Reyer Venezia.

Proprio contro le Scarpette Rosse è arrivata la vittoria del campionato 2020/21, una finalissima che si è poi ripetuta anche nelle due stagioni successive, che però hanno visto in entrambi i casi la vittoria dei lombardi nel match decisivo per assegnare il titolo.

Nella scorsa stagione Olimpia e Virtus hanno dominato la regular season, terminando a 46 punti a pari merito. Nei playoff le Vu Nere hanno avuto la meglio su Brindisi e Tortona, in entrambi i casi vincendo la serie da strafavoriti per le scommesse basket per 3-0.

Al momento di giocare la finale al meglio delle sette gare, però, alla Virtus non è bastato sfruttare in pieno il fattore casa, con una media vittorie casalinga che sarebbe impensabile per le scommesse calcio.

Luca Banchi scelta sicura per il dopo Scariolo!

Gli stipendi dei big della Virtus

Negli ultimi anni la Virtus ha sempre avuto il secondo budget della Serie A, dietro Milano. Nella stagione 2023/24, però, è stato previsto un taglio dei costi della rosa.

Dunque, ci sono stati degli addii eccellenti, tra cui quello di Milos Teodosic, serbo classe 1987, il cui arrivo nell’estate 2019 è stato la molla per il ritorno al titolo. Il play aveva un contratto con i bolognesi fino al 2023. Per lui l’accordo parlava di poco più di cinque milioni in tre stagioni, più un premio per il ritorno (poi raggiunto) in Eurolega, dunque circa 1,6 milioni all’anno.

Alla fine della scorsa stagione, Teodosic si è svincolato ed è tornato in patria, alla Stella Rossa. Impossibile poi dimenticare la partenza di una stella del basket italiano come Nico Mannion. Il classe 2001, dopo una stagione in NBA con i Golden State Warriors ha accettato nell’agosto 2021 un biennale da parte della Virtus, con uno stipendio da 350mila euro, in linea con l’accordo da 500mila dollari con la franchigia californiana.

Al momento, però, l’azzurro ha optato per la Spagna, accordandosi con il Baskonia. Tra gli altri a lasciare Bologna ci sono Kyle Weems, svincolato e andato a Tortona, ma anche Semi Ojeleye e Ismael Bako, per cui la Virtus ha ottenuto un buy-out totale di 500mila euro da Valencia e UNICS Kazan.

Marco Belinelli è il più pagato alla Virtus Bologna

Dunque, il giocatore che guadagna di più della squadra è una delle grandi stelle della Virtus Bologna, ovvero Marco Belinelli.

La guardia di San Giovanni in Persiceto, che ha indossato sia la maglia delle Vu Nere che della Fortitudo, è anche l’unico italiano ad aver mai vinto il titolo NBA (quando giocava con i San Antonio Spurs), oltre a essersi aggiudicato, a sorpresa per le scommesse NBA la gara del tiro da tre punti nel weekend dell’All-Star Game del 2014.

Per il “Beli” il ritorno in Italia nel novembre 2020 ha significato un accordo da tre stagioni e mezza, con uno stipendio complessivo da cinque milioni di euro, che terminerà nel giugno 2024. 

Un altro dei big azzurri ad essere arrivato alla Virtus è Daniel Hackett. Per lui a marzo 2022 c’è stato lo svincolo dal contratto con il CSKA Mosca in seguito alle ben note vicende di politica internazionale, seguito dal ritorno in Italia assieme al georgiano Tornik'e Shengelia.

Quanto guadagna Hackett a Bologna

Hackett si è pagato il buyout con 100mila dollari versati alla società moscovita e ha firmato un contratto con la Virtus Bologna fino al 2024, per una cifra che si avvicina ai 3 milioni di euro complessivi.

Per Shengelia invece il primo accordo è stato a breve termine, fino a giugno 2022, e prevedeva 600mila euro per quattro mesi, una cifra che andava a coprire in pieno quanto il georgiano guadagnava al CSKA. Per lui è poi arrivato il rinnovo fino al 2024 (con opzione fino al 2025) da 1,8 milioni di euro totali.

Tra quelli che sono rimasti dopo essere arrivati nella scorsa stagione c’è Gabriel Lundberg, che ha firmato un contratto di quelli molto importanti, da 1,5 milioni di euro a stagione, giustificato dalle buone prestazioni al CSKA Mosca e dalla sua scelta da parte dei Phoenix Suns, diventando così il primo danese nella storia della lega nordamericana.

Rinnovo fino al 2026 invece per Alessandro Pajola, che continua la sua storia d’amore con le Vu Nere.

Polonara e gli altri nuovi giocatori della Virtus

Infine, c’è da valutare la campagna acquisti per la stagione 2023/24, in cui la Virtus vuole essere protagonista tra Serie A ed Eurolega. I volti nuovi sono quelli di Achille Polonara, Jaleen Smith, Ognjen Dobric, Bruno Mascolo, Devontae Cacok e Bryan Dunston.

Polonara è tornato in Italia

In particolare l’azzurro è tornato in Italia dopo varie esperienze all’estero (Baskonia, Fenerbahce, Anadolu Efes e Zalgiris Kaunas), firmando un biennale. Insomma, nonostante il taglio del monte ingaggi, gli investimenti anche pesanti la Virtus li ha fatti eccome. E i risultati, tra campionato ed Europa, si vedono…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 7 giugno 2022.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.