Quando si parla delle squadre più importanti del calcio italiano, difficilmente si menziona l’Udinese, eppure il club friulano ha più di qualche cifra dalla sua che potrebbe far cambiare idea a molti. 

A partire dal 29, che è semplicemente il numero di anni da cui i bianconeri sono protagonisti delle quote Serie A e non vedono la cadetteria. L’ultima stagione in B dell’Udinese è quella 1994/95, terminata con il secondo posto e con il ritorno tra i grandi dopo appena una stagione di purgatorio.

E tanto per fare un confronto, i friulani non conoscono l’onta delle divisioni inferiori da molto più tempo dei campioni d’Italia in carica (anche volendo escludere il fallimento e la retrocessione in C, il Napoli era comunque in B da tre stagioni), ma anche rispetto ad altri club come la Fiorentina, il Torino e l’Atalanta.

Senza contare che di tanto in tanto i bianconeri hanno fatto anche delle annate incredibili, come quella del 2011/12 sotto la guida di Francesco Guidolin, terminata al terzo posto, che ha portato ai preliminari di Champions League, una competizione già frequentata dopo il quarto posto nella stagione 2004/05 con in panchina Luciano Spalletti.

I meriti della straordinaria gestione Pozzo

E anche se nelle ultime stagioni, da quando Totò Di Natale non è più l'incubo delle difese avversarie, i piazzamenti sono stati sempre nella parte destra della classifica, con qualche pericoloso flirt con la retrocessione, è innegabile che l’Udinese sia una delle grandi protagoniste del nostro campionato. Il tutto, senza mai spendere troppo.

Una delle caratteristiche della gestione Pozzo, iniziata ormai nel lontano 1986, è sempre stata una certa parsimonia, unita a una capacità fuori dal comune di scovare giovani di belle speranze, poi destinati a essere ceduti a peso d’oro e a imporsi anche a livello internazionale.

Basterebbe prendere l’elenco delle migliori cessioni di sempre dei friulani e confrontare il prezzo di acquisto con quello di vendita per capire come funziona dalle parti dello Stadio Friuli, che per inciso è il secondo impianto italiano in ordine cronologico di proprietà di un club, visto che è diventato dell’Udinese nel 2013.

Le cessioni record della storia dell'Udinese

Ma tornando agli affari dei friulani, la miglior cessione di sempre del club è quella che ha portato Rodrigo De Paul a diventare un calciatore dell’Atletico Madrid nella stagione 2021/22. L’argentino è volato tra le braccia del suo connazionale Diego Pablo Simeone per ben 35 milioni di euro, una cifra molto alta, soprattutto se si considera che l’Udinese ha pagato il futuro campione del mondo appena 10 milioni.

Per non parlare di quando i bianconeri nel 1996 portano in Italia un centravanti brasiliano, Marcio Amoroso, pagando 800 milioni di lire per il prestito e riscattandolo per 7 miliardi.

Sarà un affare incredibile, perché tre anni dopo il Parma ne sborsa ben 54 (28 milioni di euro attuali) per portarlo al Tardini. E si potrebbe continuare a lungo, menzionando altri nomi come quello di Alex Meret, attuale portiere del Napoli scudettato, ma cresciuto nelle giovanili dell’Udinese.

Per assicurarselo i partenopei hanno dovuto sborsare 26 milioni di euro, che fanno il paio con i 21 che ha pagato l’Atalanta per un altro estremo difensore, Juan Musso, che è arrivato in Friuli per 4 milioni. E poi ancora Alexis Sanchez, acquistato a 3 milioni e rivenduto al Barcellona a 26, oppure Beto, che è appena volato in Premier League, all’Everton, per 25 milioni a fronte dei 15 serviti per comprarlo.

Eppure questa, paradossalmente, è solo la punta dell’iceberg, perché oltre ai tanti giocatori poi esplosi ci sono anche moltissimi che sono passati al Friuli e hanno avuto comunque una buona carriera. Del resto l’Udinese è famosa per la sua capacità di rivoluzionare continuamente la rosa andando a scovare sempre calciatori capaci di dare quello che serve.

Nonostante le cessioni eccellenti siano una costante, i bianconeri riescono ogni anno a mettere in mostra qualche nuovo talento, che garantirà poi al club i fondi necessari per continuare con il suo processo di scouting in grado di scovare possibili talenti in giro per il mondo. Un qualcosa che si riflette, e parecchio, anche sul monte stipendi dei friulani.

Il monte ingaggi dell'Udinese 2023/2024

Anche in questa stagione, infatti, l’Udinese è…in zona retrocessione in quanto a ingaggi pagati ai propri calciatori. Il club friulano spende poco più di 17 milioni di euro lordi per la rosa, una cifra che spedisce la squadra di Sottil al diciassettesimo posto di questa speciale classifica, davanti solo a Lecce e Frosinone e alla pari con il Verona.

Il giocatore più pagato dell’Udinese è il francese Florian Thauvin, accreditato di uno stipendio lordo di 1,8 milioni di euro. Segue l’altra stella del club, Gerard Deulofeu, che invece si ferma a 1,5 milioni a stagione.

Silvestri in uscita

A chiudere il podio c’è il portiere titolare, Marco Silvestri, che è l’ultimo a raggiungere il milione di euro a stagione, senza però superarlo. Poi, per il resto, tutti stipendi più che accessibili per calciatori che sono stati portati al Friuli come giocatori di prospettiva e che come tali hanno firmato contratti a cifre decisamente…umane. 

Ne consegue che buona parte della squadra titolare di Sottil guadagna relativamente poco, almeno per gli standard della Serie A. A 900mila euro a stagione ci sono per esempio Adam Masina e Hassane Kamara, mentre sugli 800mila euro all’anno spuntano i nomi di Isaac Success, Walace, Enzo Ebosse e Jaka Bijol.

Scendendo ulteriormente, a 700mila euro a stagione, ci sono Kingsley Ehizibue, Nahuel Perez e Sandi Lovric, considerato uno dei prossimi con cui il club potrà guadagnare parecchio.

Quanto guadagna Samardzic rimasto ad Udine

Per non parlare di Lazar Samardzic. Il centrocampista serbo sembrava in procinto di trasferirsi all’Inter per oltre 30 milioni di euro, ma poi l’affare è saltato. Un bel problema per…il portafoglio del calciatore, considerando che all’Udinese guadagna appena 400mila euro a stagione e che a Milano di certo avrebbe ottenuto un contratto migliore.

Samardzic il fortissimo mancino dell'Udinese

Ma comunque a Samardzic va meglio che a un altro giovane di prospettiva come Lorenzo Lucca, che non è stato riscattato dall’Ajax e dunque è ancora di proprietà del Pisa, con tanto di stipendio (300mila euro) adeguato al suo ex status di calciatore di Serie B.

Il rinnovo di contratto del gioiello Pafundi

E Pafundi? La nuova stellina del calcio italiano, già fatto esordire da Roberto Mancini, ha ancora 17 anni e guadagnava, fino al rinnovo, come un calciatore della Primavera.

La punizione alla Messi di Pafundi!

Ma se dovesse fare presto il grande salto, magari pagato a peso d’oro, sarebbe perfettamente in linea con la storia recente del club!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.