Quando si parla dell’impatto del mondo Red Bull nel calcio, si tende quasi sempre a menzionare il Lipsia. Del resto il club sassone è quello che ha avuto finora i risultati migliori, diventando competitivo in un campionato d’elite come la Bundesliga, vincendo una Coppa di Germania e approdando addirittura alle semifinali di Champions League.

Ma la compagine tedesca non è che, un ordine di tempo, il secondo progetto di vertice del gruppo, che ha cominciato a lavorare nel pallone partendo da casa, dall’Austria, rilevando l’ex Austria Salisburgo e trasformando il club in Red Bull Salisburgo, visto che da quelle parti non ci sono problemi a chiamare una squadra con il nome di uno sponsor, che controlla la società pur essendo ufficialmente solo un socio di minoranza.

Il metodo calcio Red Bull

I calciatori venduti dal Salisburgo

Gli allenatori lanciati dal RB Salisburgo

Gli stipendi dei calciatori del Salisburgo

Il metodo calcio Red Bull

Da quando la Red Bull ha preso il controllo nel 2005, il Salisburgo è diventato la prima forza del calcio austriaco, vincendo per ben tredici volte il titolo, attualmente siamo all'incredibile numero per le scommesse calcio di nove consecutivi, ma soprattutto affacciandosi con continuità nelle coppe europee e sfornando calciatori che poi sono diventati delle stelle e sono stati ceduti a peso d’oro alle big del calcio continentale.

Entrambe le cose sono il risultato del modus operandi della Red Bull, che si basa particolarmente sullo scouting e sul trading dei calciatori per sviluppare un modello calcistico che sia autosufficiente ma in grado di portare comunque soddisfazioni anche in campo.

Il sistema è tanto semplice quanto redditizio, in tutti i sensi. Lo scouting della Red Bull gira per il mondo cercando di individuare giovani talenti e di portarli nel suo sistema prima che ci arrivino le big. Il Salisburgo è il primo step, anzi, il secondo, perchè spesso chi arriva deve farsi prima le ossa nel Liefering, che è in tutto e per tutto una società satellite del club, prima di arrivare a giocare nella Bundesliga austriaca.

I calciatori venduti dal Salisburgo

Da lì, i calciatori spiccano il volo, o andando in Germania nell’altra squadra di proprietà della Red Bull, per l’appunto il Lipsia, oppure vengono ceduti per cifre davvero molto importanti a chi si innamora del loro talento.

La lista dei giocatori che è passata a Salisburgo per poi diventare una stella del calcio europeo e mondiale è decisamente lunga. L’elemento di spicco è ovviamente Erling Braut Haaland, che è approdato in Austria dalla Norvegia e ha subito messo le cose in chiaro, segnando a ripetizione in Champions League e guadagnandosi le attenzioni del Borussia Dortmund, che ci ha messo davvero poco a pagarlo 20 milioni di euro.

Haaland contro il Napoli!

Strano a dirsi, ma il cyborg attualmente al Manchester City non è il calciatore che ha portato il maggior incasso al Salisburgo. Il titolo spetta allo statunitense Brendon Aaronson, acquistato dal Leeds United nell’estate 2022 e pagato 32 milioni, che ha spodestato Karim Adeyemi, anche lui partito in quel periodo e pagato 30 dal solito Borussia Dortmund.

Ma, tanto per dimostrare la bontà del lavoro della Red Bull, nella lista delle cessioni nel corso degli anni ci sono tanti altri nomi celebri. Come quello di Sadio Manè, che nella stagione 2014/15 è volato in Premier League al Southampton per poi diventare un campione a Liverpool.

Per non parlare dei tanti che hanno fatto la…trafila interna, passando al Lipsia. C’è il caso di Naby Keita, che poi il Liverpool ha pagato 60 milioni o quello di Dayot Upamecano, che dopo qualche anno in Sassonia è diventato il punto fermo della difesa del Bayern Monaco.

Poi c’è chi è ancora al Lipsia, come l’ungherese Dominik Szoboszlai, che tutti volevano ma che ha preferito continuare il suo sviluppo in casa Red Bull, ma anche chi ci deve ancora arrivare come Benjamin Sesko. Lo sloveno è una delle stelle attuali del Salisburgo, sarà sicuramente tra i protagonisti delle scommesse Europa League, ma è già stato definito il suo approdo al Lipsia nella prossima stagione per circa 24 milioni di euro.

Gli allenatori lanciati dal RB Salisburgo

Insomma, il sistema è quello di mettere in mostra più giovani possibile, come dimostra l’età media bassissima della rosa a disposizione del tecnico, il giovanissimo anche lui Matthias Jaissle, appena trentaquattrenne.

Già, perchè il Salisburgo lancia anche parecchi allenatori, che esattamente come chi scende in campo fanno la loro prima esperienza ad alti livelli proprio in Austria, prima di confrontarsi con altre realtà.

Tra gli esempi ci sono Marco Rose, attuale tecnico proprio del Lipsia, o Jesse Marsch, passato anche lui in Sassonia e anche in Premier League al Leeds.

Marco Rose ai tempi del Salisburgo!

Senza dimenticare che uno dei primi allenatori assunti dalla Red Bull è stato un certo Giovanni Trapattoni, che tra i suoi tanti trofei ha anche vinto una Bundesliga austriaca nel 2007.

Gli stipendi dei calciatori del Salisburgo

Questo modo di lavorare porta a una situazione certamente particolare dal punto di vista economico: i calciatori guadagnano tutti o quasi molto poco. Del resto, il Salisburgo e la Red Bull portano in rosa giocatori che hanno tutto da dimostrare e che quindi non possono certamente chiedere ingaggi faraonici.

E quindi i paperoni del club sono quei pochi calciatori di una certa età, che fungono da chiocce per le nuove generazioni, che fanno parte del gruppo. Quello che guadagna di più è infatti Andreas Ulmer, capitano del club e in squadra dall’ormai lontano 2009, che con la sua fedeltà si è guadagnato un contratto da 2 milioni di euro a stagione.

Segue il brasiliano Bernardo, che si attesta sul milione e settecentomila euro, una cifra dovuta al fatto che è già passato a Salisburgo, per essere poi ceduto in Premier League al Brighton. In riva alla manica le cose non sono andate bene e il calciatore è tornato, ma lo stipendio ha risentito…dell’effetto del calcio inglese.

Subito dopo un altro senatore, il portiere Alexander Walke, quasi quarantenne, che guadagna circa un milione e mezzo di euro.

E poi c’è un altro brasiliano, Fernando, che è arrivato dallo Shakhtar Donetsk e intasca 1,3 milioni.

L'esultanza di Junior Adamu dopo il gol al Chelsea!

E le nuove stelline? Junior Adamu, Sesko, ma anche lo svizzero Noah Okafor, il serbo Strahinja Pavlovic o il croato Luka Sucic, tutti valutati oltre 20 milioni di euro? Loro guadagnano relativamente poco, con Pavlovic che supera appena il milione di euro e gli altri che si attestano sui 600mila euro a stagione.

Ma del resto, il sistema funziona così. E c’è tempo per i giovanissimi del club austriaco di diventare delle stelle e di ottenere stipendi molto più alti. Per informazioni, citofonare Haaland…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.