Solo 13 medi fa i rosanero del sensazionale Brunori, da assoluti favoriti per i pronostici Serie C nei playoff, hanno ottenuto il pass per la Serie B.

E negli ultimi vent’anni, una società storica del pallone italiano come il Palermo ha vissuto un numero impressionante di vite, calcisticamente parlando.

All’inizio del nuovo millennio la compagine rosanero era di proprietà di Franco Sensi, presidente anche della Roma, e dalla Serie C1 era appena stata promossa in Serie B.

Questa estate, il calciomercato del Palermo ha assunto una dimensione decisamente diversa: con le firme di Roberto Insigne per 3 anni, Fabio Lucioni (2 stagioni) e Leonardo Mancuso si è alzata l'asticella!

L'inferno delle serie minori

Il Palermo nella galassia del City Group

Il mercato 2023 del Palermo

Il monte ingaggi del club rosanero

Lo stipendio di Brunori

Poi, al termine della stagione 2001/02, un cambiamento destinato a segnare un’epoca. Maurizio Zamparini, già numero uno del Venezia, diventa il presidente del Palermo e lo porta a livelli mai raggiunti nella sua storia.

 

Otto stagioni consecutive in A, con piazzamenti che valgono, per le scommesse Serie A, la qualificazione alle coppe europee, ma anche l’arrivo alla Favorita di calciatori destinati a rimanere nella leggenda del club, come i quattro campioni del mondo 2006 che vestivano la maglia rosanero (Barone, Barzagli, Grosso e Zaccardo), ed altri campioni come Pastore, Cavani, Kjaer e Miccoli.

Certo, l’era Zamparini è stata anche piena di controversie, perché l’ex presidente è sempre stato parecchio vulcanico e quasi mai disposto al compromesso, come dimostra la serie di esoneri dei tanti allenatori che sono passati a Palermo nel corso degli anni.

Quello che però è chiaro è che quando Zamparini ha lasciato il club nel 2017, ultimo anno in A dei siciliani, le cose sono cominciate a precipitare, sia dal punto di vista sportivo che da quello societario.

L'inferno delle serie minori

Prima la finale dei playoff persa tra le polemiche contro il Frosinone, poi l’esclusione da quelli successivi per inadempienze finanziarie e poi, nel 2019, l’esclusione dai campionati con tanto di ripartenza dalla Serie D.

L’inferno è durato poco, perché il Palermo è subito tornato tra i professionisti, ma il purgatorio è continuato, considerando che il club è rimasto per due stagioni in  Serie C, dopo essere uscito al primo turno dei playoff nella stagione 2020/21.

L’obiettivo, quello di rimettere piede in B, per poi lanciare l’assalto al campionato dei grandi, è però stato già in parte completato, grazie alla precedente proprietà, che ha recuperato la squadra dopo il fallimento.

La società, fondata nel 2019 e che nel 2020 ha riassunto il nome e il palmares del vecchio club, è stata fino al luglio 2022 di proprietà di Hera Hora, joint-venture della famiglia Mirri (il presidente Dario è nipote di Renzo Barbera, leggendario numero uno del club a cui è intitolato anche lo stadio).

La famiglia Mirri dal canto suo era alla ricerca di un nuovo socio o addirittura di un acquirente per le quote del club, con la possibilità di mantenerne una parte e di fungere da rappresentante degli interessi della città e della tifoseria in caso di cessione a qualcuno che non provenisse dalla stessa Palermo.

Cavani con la maglia del Palermo!

Il Palermo nella galassia del City Group

E infatti è andata precisamente così, perchè gli acquirenti dell’80% delle quote societarie sono stati trovati e sono di livello top: il Palermo è entrato infatti a far parte della galassia del City Group, la holding che fa capo al fondo degli Emirati Arabi Uniti che è entrato nel calcio nel 2008 acquistando il Manchester City.

L’ingresso in Italia del City Group, che ha già squadre in diversi altri campionati importanti, comprese la Liga (il Girona) e la Ligue 1 (il Troyes), può rappresentare il catalizzatore per un ritorno del Palermo ad altissimi livelli.

Una piazza caldissima, appassionata e importante come quella rosanero è infatti per la nuova proprietà un’occasione da non perdere per espandere i propri affari anche in Italia.

Il mercato 2023 del Palermo

E anche il mercato proposto dal club siciliano nella sessione estiva 2022 mostra quanto l’intenzione sia quella di tornare immediatamente nella massima serie, con acquisti mirati e che allo stesso tempo hanno fatto davvero contenti i tifosi.

Quello più importante è sicuramente quello di Matteo Luigi Brunori, che nella scorsa stagione era in prestito secco dalla Juventus B e che ha contribuito con valanghe di reti alla promozione.

Dunque, il Palermo ha versato ai bianconeri 2 milioni e se lo è aggiudicato a titolo definitivo. Anche in B, rectius A2, Brunori resta una straordinaria opzione di primo marcatore per le scommesse!

Sono arrivati anche altri calciatori dalla Serie A, alcuni in prestito (come Leo Stulac dall’Empoli, Luca Vido dall’Atalanta e Marco Sala dal Sassuolo), magari con il diritto o l'obbligo di riscattarli, altri, come Jacopo Segre del Torino, con l’acquisto del cartellino.

I rosanero hanno anche riportato in Italia Mirko Pigliacelli, portiere scuola Roma che per anni è stato una stella nel campionato romeno, oltre a riscattare calciatori forti che già erano in rosa nella scorsa stagione come Edoardo Soleri.

Soleri con la maglia della Roma

A gennaio 2023 sono poi arrivati anche calciatori di prospettiva come il difensore danese Simon Graves, pagato 1,5 milioni al Randers FC, o il centrocampista Giuseppe Aurelio, costato 250mila euro da versare al Pontedera.

Tra gli altri calciatori arrivati a titolo temporaneo ci sono anche il difensore centrale Renzo Orihuela, arrivato dai “cugini” del Montevideo City, e il terzino Edoardo Masciangelo, preso dal Benevento con diritto di riscatto.

Il monte ingaggi del club rosanero

Volando in Serie B e con la speranza di raggiungere la Serie A, logico che al Palermo siano aumentate le spese, soprattutto quelle per gli stipendi.

Il lato positivo è che si è risolta la questione allenatori, perchè rispetto alla scorsa stagione, quando a libro paga c’erano il tecnico attuale Silvio Baldini, ma anche i precedenti, Filippi e Boscaglia (con quest’ultimo che aveva uno stipendio da 200mila euro), ora è solo il toscano a costare qualcosa al club.

Risolte anche alcune grane, come quelle rappresentate da Somma e Crivello, che nella scorsa stagione erano due esoneri da 600mila euro di ingaggi. Crivello è rimasto, ma lo staff tecnico lo ha recuperato e lo ha schierato già nelle prime partite di B, mentre a Somma è stato concesso lo svincolo e si è accordato col Catania.

Nella scorsa stagione il monte ingaggi era circa di 3 milioni di euro, una cifra importantissima per la Serie C, considerando che in B il Cittadella negli anni ha fatto benissimo spendendo altrettanto.  

Lo stipendio di Brunori

I nuovi arrivi, però, hanno certamente alzato il prezzo, considerando che c’è chi nella sua vecchia squadra guadagnava parecchio. Stulac all’Empoli ha un contratto da 870mila euro e anche considerando che i toscani possono contribuire, almeno la metà è a carico del Palermo.

Stesso discorso per Pigliacelli, che in Romania guadagnava cifre simili e che, pur avendo firmato un triennale, non sarà sceso troppo. Cifre importanti anche per Francesco Di Mariano, straordinario esterno arrivato dal Lecce, dove aveva un contratto da oltre 300mila euro all'anno, e per Segre, che al Toro percepiva oltre 200mila euro e che accettando di scendere di categoria ha lottato parecchio per mantenere cifre simili.

E anche i gol di Brunori non possono certo essere…economici come quelli della passata stagione. Il centravanti, quando era in prestito, aveva uno stipendio da 110mila euro. Ora che si è trasferito a titolo definitivo e che, soprattutto, si è dimostrato fondamentale, avrà certamente alzato la posta in palio in sede contrattuale.

Ma al Palermo, per fortuna dei rosanero, non ci sono più troppi problemi al riguardo. Ora si può ben dire che…tanto paga lo sceicco!

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo. Prima pubblicazione 10 gennaio 2022.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.