Quando nell’agosto 2019 il gruppo Ineos, colosso chimico che fa capo a Sir Jim Ratcliffe (l’uomo più ricco del Regno Unito) ha acquistato il Nizza ci si aspettava che la squadra della Costa Azzurra potesse subito mettere in pericolo il monopolio del Paris Saint-Germain nel calcio francese.

Del resto, secondo Forbes Ratcliffe ha un patrimonio personale di 20 miliardi di dollari e i suoi investimenti negli altri sport hanno subito portato a vittorie importanti. Nel 2020 la Ineos è infatti diventata partner della Mercedes in Formula 1, con il britannico che è addirittura salito sul podio assieme a Lewis Hamilton dopo una delle sue tante vittorie.

E anche nel ciclismo, la nascita del Team Ineos sulle ceneri del Team Sky ha portato il colombiano Egan Bernal a vincere, da favorito per le scommesse sportive, sia il Tour de France che il Giro d’Italia. 

La storia delle Aquile francesi

Nel calcio, però, la Ineos fatica a decollare, perchè il Nizza dal 2019 in poi non è mai riuscito ad arrivare nelle posizioni che contano della Ligue 1, raccogliendo due quinti e due noni posti, uscendo anche ai gironi dall’Europa League nella stagione 2020/21 e arrivando ai quarti di finale della Conference nella scorsa annata.

Non che la storia delle Aquile sia comunque fatta di trionfi, perchè la bacheca parla di quattro titoli di Francia, ma tutti quanti conquistati negli anni Cinquanta, a cui si aggiungono tre coppe nazionali e una supercoppa. Il trofeo più recente è la Coppa di Francia 1996/97, anno in cui è anche arrivata l’ultima retrocessione in Division 2.

La splendida tifoseria del Nizza

Poi i rossoneri sono tornati nel massimo campionato nel 2002 e non sono mai più scesi di categoria, ma il massimo risultato resta il terzo posto della stagione 2016/17, a seguito del quale la squadra ha giocato i playoff per accedere ai gironi della Champions League, perdendoli.

Gli acquisti sbagliati del Nizza

Di chi è la colpa di questo mancato decollo? Verrebbe da dire “della proprietà che non investe abbastanza”, ma non è esattamente così, perchè dall’agosto 2019 il Nizza ha speso oltre 250 milioni di euro in acquisti, ma senza mai azzeccare totalmente la campagna di rafforzamento.

Anzi, molti di quelli arrivati per cifre importanti hanno deluso e non fanno già più parte della rosa. È il caso di Kasper Dolberg, primo arrivo di grido della gestione Ineos, acquistato per oltre 20 milioni proprio nel 2019.

L’esperienza in Costa Azzurra del danese è stata molto negativa, al punto che il Nizza lo ha ceduto in prestito per due volte, al Siviglia e all’Hoffenheim, non riuscendo a farlo riscattare e ha dovuto accettare l’offerta da 5 milioni dell’Anderlecht per non perderlo a parametro zero.

Stessa sorte per l’olandese Calvin Stengs, arrivato dal Feyenoord nel 2021 per 15 milioni e che doveva essere il nuovo talento del calcio oranje. Due anni dopo, l’esterno è tornato al De Kuip per 6 milioni, dopo essere anche stato mandato in prestito all’Anversa. Dunque, più che le dimensioni degli investimenti della proprietà, forse c’è da valutare la bontà delle decisioni prese…

L'arrivo di Francesco Farioli come tecnico del Nizza

Una decisione che invece sembra essere quella giusta, almeno a giudicare da come stanno andando le cose, è quella di affidare la squadra a Francesco Farioli. Il tecnico italiano, già preparatore dei portieri al Benevento e al Sassuolo assieme a Roberto De Zerbi, si è fatto le ossa in Turchia, prima al Fatih Karagümrük e poi all’Alanyaspor, di cui era già stato vice di Çağdaş Atan qualche anno prima.

Dopo aver ottenuto il piazzamento record della storia del club, è stato ingaggiato dal Nizza, che gli ha fatto firmare un contratto biennale. E l’inizio con il club rossonero è stato decisamente positivo, considerando che la sua squadra ha battuto sia il PSG, con un festival di cinque reti per le scommesse live, che l’altra grande protagonista del calcio francese, il Monaco.

E Farioli, laureato in filosofia con una tesi dal titolo “Filosofia del Gioco. L’estetica del calcio e il ruolo del portiere” si sta imponendo come uno dei giovani tecnici (è un classe 1989) più interessanti del calcio europeo.

Il monte ingaggi del Nizza

Come accade spesso a chi va in panchina molto presto, Farioli è anche più giovane di alcuni dei suoi calciatori (soprattutto di Dante, visto che il brasiliano è arrivato a 40 anni).

L'esperto difensore centrale brasiliano

E come accade a quasi tutti, guadagna anche meno di molti di loro. Ma chi sono i giocatori con lo stipendio più alto all’Allianz Riviera? A leggere il primo, si fa un salto indietro alla Serie A degli ultimi anni, perché il paperone del Nizza è Jeremie Boga.

L’ex esterno offensivo del Sassuolo è stato ceduto al club transalpino per 18 milioni di euro e ha firmato un contratto fino al 2027 che gli fa guadagnare circa 3 milioni di euro a stagione.

Dietro di lui c’è un calciatore in prestito, ovvero il centrocampista centrale Morgan Sanson. Il giocatore, classe 1994, il cui cartellino è di proprietà dell’Aston Villa, si è portato a Nizza il suo ottimo stipendio a livelli di Premier League e quindi guadagna 2,6 milioni di euro fino a giugno 2024.

Chiude il podio dei migliori stipendi rossoneri il centravanti Gaetan Laborde, acquistato nel 2022 e che ha un accordo con il club fino al 2026 che gli permette di portare a casa 2,1 milioni di euro l’anno.

Tra i calciatori a disposizione di Farioli ci sono anche alcuni elementi che hanno un passato in grandissimi club. È proprio il caso di Dante, che è anche il capitano della squadra, che ha fatto parte del Bayern Monaco che ha vinto il triplete nel 2013.

E nonostante il brasiliano sia un classe 1983, la sua centralità nella rosa del Nizza gli garantisce comunque un contratto importante, da 1,5 milioni a stagione.

A proposito di ex delle big europee, impossibile non citare Jean-Clair Todibo, che sembrava dover essere il futuro della difesa del Barcellona, ma che non ha rispettato le attese.

Per lui, contratto da 1,4 milioni di euro fino al 2027. Su cifre simili c’è anche un altro giocatore in prestito, il terzino Romain Perraud, proveniente dal Southampton retrocesso in Championship, mentre è tutto di proprietà del club il terzino algerino Youcef Atal, che guadagna 1,5 milioni.

Il fortissimo centrocampista Thuram

In totale, il monte ingaggi del Nizza, compresi gli stipendi della stellina Moffi e del giovane figlio d'arte Thuram, è di quasi 20 milioni.

Non poco, ma decisamente non abbastanza per competere con il PSG. Almeno sulla carta…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.