Da ormai quasi cent’anni, basket a Milano si dice “Olimpia”. La società meneghina ha scritto la storia della pallacanestro italiana, di cui è il club più titolato, oltre a essere tra i più vincenti in Europa. Nella edizione 2022/2023 di Eurolega punta, con un roster più solido rispetto alle ultime stagioni, ad essere protagonista anche ai playoff!
La leggenda della Simmenthal Milano
Messina n panchina, Poz con gli Azzurri
I contratti dei nuovi acquisti dell'Olimpia
Gli stipendi top del basket a Milano
La bacheca parla chiaro, anzi, chiarissimo: 29 titoli nazionali, 8 Coppe Italia e 4 Supercoppe entro i confini tricolori, mentre a livello internazionale ci sono 3 Coppe dei Campioni, 3 Coppe delle Coppe, 2 Coppe Korac e un’Intercontinentale. Se si può vincere qualcosa, l’Olimpia Milano l’ha vinta e qualche mese fa ha battuto la Virtus Bologna nella finale scudetto per portare a casa l'ennesimo titolo!

La leggenda della Simmenthal Milano
Certo, la questione del nome è particolare, considerando che dall’anno di fondazione, il 1930, fino al 1947, la società è conosciuta come Borletti Milano, da nome dell’azienda milanese i cui impiegati decisero di darsi al basket nel dopolavoro. Poi, nel dopoguerra, arriva l’Olimpia, ma è molto più facile ricordare il club meneghino attraverso le denominazioni degli sponsor, alcuni dei quali sono diventati leggenda assieme ai giocatori sul parquet.
Uno dei periodi più vincenti è quello dell’era Simmenthal, 17 anni tra 1956 e 1973, corredati da 10 scudetti, una Coppa dei Campioni e due Coppe delle Coppe. Un binomio talmente potente da costringere la Simmenthal…a mollare, perchè ormai il nome veniva associato più alla squadra che alla carne in scatola.

Poi arriveranno Billy, Simac, Tracer, Philips, Stefanel, fino a giungere alla denominazione attuale, EA7 Olimpia Milano, ormai fissa dal 2008, anno in cui Re Giorgio Armani ha acquisito la società, riportandola a grandi risultati dopo parecchie stagioni e gestioni complicate.
Messina n panchina, Poz con gli Azzurri
La rosa della squadra nella stagione 2022/23 dimostra che l’Olimpia punta sempre più in grande, a partire dallo staff. In panchina c'è infatti una leggenda del basket italiano come Ettore Messina, che ha scritto la storia della pallacanestro tricolore con Bologna e Treviso, ma che ha anche avuto esperienze in NBA nello staff di Lakers e Spurs, che ha dominato in Russia con il CSKA e che ha guidato l'Italia a un argento europeo negli anni Novanta.

Accanto a lui in panchina non c’è più un altro mito come Gianmarco Pozzecco, che per quasi un decennio ha rappresentato in campo la Pallacanestro Varese, ma che ora regala la sua verve e la sua intelligenza cestistica alla nazionale italiana.
Al suo posto però Messina ha scelto un altro ex playmaker come Giuseppe “Peppe” Poeta, che non appena ha appeso le scarpette al chiodo ha deciso di diventare uno degli assistenti del tecnico.
Ma è soprattutto per quello che riguarda il roster che Milano si presenta come una delle squadre più attrezzate per competere per la Serie A, ma anche per dire la sua in Eurolega.
Una rapida occhiata alla lista dei giocatori dell’Olimpia permette di riconoscere nomi che gli appassionati di basket conoscono molto bene, molti dei quali hanno avuto esperienze importanti anche in NBA, oltre che con le big della pallacanestro europea. A partire dai due giocatori che nella stagione in corso condividono la fascia da capitano della squadra.
I senatori Melli e Datome
Con l’addio di Sergio “Chacho” Rodriguez, che per tre anni è stato la stella assoluta dell’Olimpia, il segno del comando è finito (abbastanza prevedibilmente) a una gloria di casa come Nicolò Melli, già stella dell’Olimpia all’inizio dello scorso decennio, volato prima in Germania (Bamberg), poi in Turchia (Fenerbahce) e infine negli USA, prima ai New Orleans Pelicans e poi ai Dallas Mavericks.
Visto però che l’esperienza americana non è andata come previsto, Melli ha deciso di tornare a Milano, firmando nel luglio 2021 un contratto triennale con la società che lo ha fatto esplodere nel panorama europeo. L’ala di Reggio Emilia, particolarmente abile, anche per le scommesse basket, nel tiro da tre punti, è spesso il giocatore a cui la squadra affida il pallone decisivo, nonché uno dei senatori della nazionale, dove è già stato allenato da Messina.

L’altro nome tricolore che fa certamente palpitare gli appassionati (e non solo i tifosi dell’Olimpia) è quello di Gigi Datome, cresciuto a Siena, ex capitano della Virtus Roma e MVP del campionato 2013, prima di provare l’esperienza nella Lega più amata del Mondo tra Detroit Pistons e Celtics, in un periodo nel quale Boston non era dominante come nel 2022 per le scommesse NBA, salvo poi tornare in Europa con la maglia del Fenerbahce dove ha praticamente vinto tutto.
L’ala piccola classe 1987 si è svincolata dal club turco nel 2020 e ha firmato un triennale con Milano, risultando immediatamente decisivo per la conquista della Coppa Italia 2021, di cui è stato anche nominato MVP.
Gli americani dell'Olimpia
Non possono poi mancare i campioni a stelle e strisce e tra i titolari dell’Olimpia ce ne sono parecchi di un certo valore.
A partire dal centro Kyle Hines, che ha già giocato in Italia a inizio carriera ma che è arrivato a Milano nel 2020 dopo una lunga militanza nel CSKA Mosca, in cui ha fatto in tempo a essere allenato dal suo attuale tecnico Messina.
Un altro statunitense è la guardia Devon Hall, scuola Oklahoma City Thunder, che è arrivato all’inizio della stagione 2021/22, firmando un biennale con la squadra milanese dopo un anno in Germania, a Bamberg.
A completare il gruppo dei titolarissimi è Shavon Shields, anche lui americano ma con cittadinanza danese, che è già passato in Italia a Trento, poi ha vinto il campionato spagnolo con la maglia del Baskonia e dal 2020 è l’ala piccola titolare dell’Olimpia.
I contratti dei nuovi acquisti dell'Olimpia
Parecchi poi sono i nuovi acquisti estivi. Sono infatti arrivati al Mediolanum Forum altri tre statunitensi: Billy Baron dallo Zenit San Pietroburgo, Deshaun Thomas svincolato dal Bayern Monaco e Brandon Davies, che si è liberato dal Barcellona.
Tra gli altri arrivi quelli dello sloveno Kevin Pangos, lasciato libero dai Cleveland Cavaliers, del canadese Naz Mitrou-Long, libero dopo l’esperienza a Brescia, dell’azzurro Stefano Tonut, che ha terminato il contratto con la Reyer Venezia, e del tedesco Johannes Voigtmann, anche lui svincolato dal CSKA Mosca.
Le ciliegine sulla torta sono certamente Pangos, reduce dall’esperienza in NBA, e Davies, già protagonista con lo Zalgris e con il Barça. Tra gli addii, oltre a quello di Rodriguez, passato al Real Madrid, se ne sono andati anche Trey Kell, Troy Daniels e Malcolm Delaney, tutti in scadenza di contratto.
Gli stipendi top del basket a Milano
Ma quanto guadagnano i cestisti del club milanese? Davvero complicato a dirsi, perché la società è molto attenta a non divulgare troppi particolari sui contratti dei suoi tesserati. A dare qualche indizio c’è soltanto il portale cestistico eurohoops, che in una ricerca sui giocatori più pagati della scorsa stagione dell’Eurolega inserisce anche un terzetto di giocatori dell’Olimpia, due dei quali hanno lasciato la squadra: Rodriguez, Melli e Delaney, tutti accreditati di un contratto sugli 1,6 milioni di dollari.
Cifre lontanissime da quelle degli accordi NBA, ma a volte meglio regnare (pur guadagnando di meno) al di qua dell’Oceano che essere uno dei tanti nella lega dei fenomeni…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 24 marzo 2022.