Quando si parla di nobili decadute del calcio italiano, impossibile non pensare al Bari. La società pugliese ha un bacino di tifosi enorme e fedelissimo, un impianto forse obsoleto ma capiente come il San Nicola (e quando la squadra va bene, da quelle parti sono capaci di riempirlo) e una proprietà ambiziosa che fa capo al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.  

Tra playoff ed allenatori

Investimenti importanti in un momento delicato

Antenucci il più pagato del Bari e della C

Quanto vale Cheddira

Gli stipendi di Caprile, Folorunsho ed Esposito

Il rebus delle multiproprietà

Il progetto vincente del Bari

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In teoria, ci sarebbero tutte le carte in regola per raccontare una storia di riscatto, del ritorno del Bari dal baratro del fallimento del 2018 nelle categorie che più competono ai biancorossi.

E invece, dopo la promozione dalla Serie D nella stagione 2018/19, il club ha vinto la Serie C solo alla terza stagione. E non sarebbe neanche un problema, se nel frattempo non ci fossero state spese…da grande calcio,

Tra playoff ed allenatori

Già, perché De Laurentiis e suo figlio Luigi, presidente del Bari, hanno fatto le cose in grande per cercare di riportare subito il club tra le grandi, ma le cose non sono decisamente andate come preventivato. 

Particolarmente dolorosa è stata la sconfitta nella finale della stagione 2019/20 contro la Reggiana, ma anche l’inattesa, per le quote calcio, eliminazione del maggio 2021 per mano del Feralpisalò è stata un brutto colpo. E a dimostrare che la situazione è stata parecchio complicata c’è anche il numero degli allenatori che De Laurentiis ha portato sulla panchina del San Nicola da quando è alla guida della società.

Michele Mignani, che alla fine ha portato il Bari in B vincendo il suo girone di Serie C, è infatti il quinto della nuova gestione, considerando che Cornacchini ha vinto la D ma è durato poco in C, Vivarini ha pagato la finale playoff persa e che Auteri è stato prima sostituito da Carrera, poi reintegrato e di nuovo lasciato andare.

Michele Mignani, bandiera anche del Siena!

Investimenti importanti in un momento delicato

Il problema vero però è che gli investimenti del club, ben superiori agli ingaggi medi della Serie C, si sono scontrati con la crisi generale che lo sport italiano ha vissuto negli ultimi anni.

E di investimenti ne sono stati fatti tanti, soprattutto sul parco giocatori. Una girandola infinita che, assieme a quella degli allenatori, non ha certo reso le cose più semplici ai biancorossi.

E che non è per nulla costata poco, visto che tra cartellini e ingaggi la società, secondo la Gazzetta dello Sport, in poco più di tre anni ha speso più di 20 milioni di euro. Non esattamente cifre da Serie C, anzi, che probabilmente avrebbero garantito la tranquilla sopravvivenza di una squadra di B.

Antenucci il più pagato del Bari

In particolare, i costi maggiori sono stati quelli degli ingaggi. Il caso più lampante è quello che riguarda Mirco Antenucci, ormai ex Paperone della Serie C. Quando nella stagione 2019/20 il Bari ha comprato il centravanti, l’obiettivo era tanto semplice quanto complicato: salire subito in B, rendendo quella della Serie C una breve parentesi.

Per farlo, De Laurentiis ha preso a parametro zero l’esperto centravanti della SPAL, ma gli ha offerto un contratto che non collimava decisamente con la categoria: 1,5 milioni di euro per due stagioni, una cifra che neanche qualche collega nella divisione cadetta forse vede.

Antenucci il suo sottoporta continua a farlo eccome ed è sempre un'ottima opzione di marcatore per le scommesse calcio, ma in maniera minore. Il rinnovo nella scorsa estate ha visto una firma fino al 2023, ma a cifre più basse di quelle percepite in C.

Ma che comunque, da quanto spiega il portale specializzato Capology, lo rendono in ogni caso il calciatore più pagato della rosa ormai per la quarta stagione consecutiva. Non male per un calciatore che in fondo si avvicina ai quarant’anni…

Antenucci esulta a Ferrara!

Quanto vale Cheddira

Tra i nuovi arrivi c’è Whalid Cheddira, acquistato dal Parma e che è stato uno dei grandi protagonisti del Mondiale in Qatar con la maglia del Marocco. Al Tardini il centravanti percepiva quasi 200mila euro all’anno e a Bari ha firmato un contratto fino al 2025 da circa 300mila euro a stagione.

E va comunque considerato che in fondo Cheddira…si è ripagato da solo lo stipendio annuale, perchè tra le cifre che sono state ripartite dalla FIFA per le presenze dei calciatori che hanno preso parte alla manifestazione iridata ci sono anche dei soldi che ha ricevuto il Bari proprio per la presenza del centravanti di Loreto in Qatar.

Cheddira contro la Spagna ai Mondiali

Dai calcoli fatti dal Corriere del Mezzogiorno, Cheddira ha portato alla società circa 285mila euro, grazie alla cavalcata della nazionale di Walid Regragui.

Considerando che la federazione internazionale si fa carico di 10mila dollari al giorno per ogni calciatore partecipante, il Bari è stato molto felice del fatto che il Marocco sia arrivato a giocarsi l’accesso in finale e anche il match per il terzo e quarto posto, visto che così facendo la nazionale africana è rimasta nel Golfo Persico tutti i giorni disponibili, facendo ricevere al club pugliese la bellezza di 300mila dollari.

E il valore di Cheddira è aumentato in maniera esponenziale, con i 180mila euro spesi dal Bari per acquistarlo in estate che sono diventati 6 milioni secondo Transfermarkt. E sono tante le squadre che sono interessate al centravanti italo-marocchino…

Gli stipendi di Caprile, Folorunsho ed Esposito

Un arrivo importante sia per il presente che per il futuro è quello di Elia Caprile. Il portiere classe 2001, cresciuto nel Chievo Verona, ha tentato l’esperienza all’estero al Leeds United, ma alla fine ha deciso di rientrare in patria e di firmare un contratto con il Bari fino al 2025.

Ed è subito diventato titolare, ma del resto si parla pur sempre di un portiere che ha una presenza in Under-21. Per lui lo stipendio dovrebbe aggirarsi sui 60mila euro a stagione, a fronte dei circa 80mila che percepiva a Elland Road.

Altro acquisto proveniente dalla A, sebbene il Cagliari sia retrocesso, è stato quello del colombiano Damir Ceter, che si è accordato con i pugliesi fino al 2023 con opzione di rinnovo annuale e che dovrebbe guadagnare circa 250mila euro a stagione.

Inoltre c’è stato l’arrivo di Francesco Vicari, difensore che ha lasciato la SPAL e che ha firmato un biennale con prolungamento automatico di una stagione in caso di salvezza, da circa 300mila euro a stagione. 

I rapporti con il Napoli hanno fatto anche sì che nel corso degli anni siano arrivati da Castel Volturno alcuni giocatori in grado di aiutare parecchio il Bari.

Quello che si è messo più in mostra nella stagione in corso è certamente il difensore centrale Michael Folorunsho.

L’italo-nigeriano classe 1998, nato a Roma e cresciuto prima nel Savio e poi nella Lazio, è già stato al San Nicola nella prima stagione in cui il club è diventato di proprietà di De Laurentiis e, dopo alcune annate in prestito altrove in Serie B (Pordenone e Reggina), è tornato di nuovo in Puglia, diventando un elemento fondamentale della retroguardia e guadagnandosi persino la convocazione per uno stage da Roberto Mancini.

Il suo prestito scade a fine giugno 2023, ma non è improbabile che il centrale resti a Bari a titolo definitivo o che venga ceduto altrove dal Napoli per monetizzare. Importante anche l’approdo di una delle stelle del calcio giovanile di casa nostra, Sebastiano Esposito.

Il centravanti di proprietà dell’Inter, con un rigore realizzato in Champions come ricorderanno gli amanti delle scommesse della Coppa dalle grandi orecchie, è tornato in Italia dopo le avventure in prestito al Basilea e all’Anderlecht e ha sostituito nella rosa di Mignani un altro talento interista, Eddie Salcedo, il cui prestito è stato interrotto.

Esposito è a lungo stato considerato un prospetto di primo livello, al punto che l’Inter gli ha rinnovato il contratto fino al 2025 a circa 600mila euro a stagione.
 

Il rebus delle multiproprietà

Antenucci trasforma un calcio di rigore nel 2010.

E poi il Bari, per sognare in grande, deve far fronte a un altro problema: quello delle multiproprietà.

Finché i pugliesi e il Napoli non saranno nella stessa serie, non ci saranno questioni, grazie anche alla recente deroga ma anche se De Laurentiis dovesse riuscire nell’impresa di riportare i biancorossi in Serie A, non potrebbe comunque godersi il match tra le “sue” squadre.

La normativa è abbastanza chiara e la sua interpretazione è stata confermata dal recentissimo caso della Salernitana: impossibile per due club legati a livello di proprietà partecipare allo stesso campionato.

Claudio Lotito ha infatti dovuto affidare la società granata a un trust in attesa di trovare un compratore (o che la Salernitana tornasse in Serie B, anche se non era certo la speranza del numero uno biancoceleste), vendendo poi il club all’ultimo momento possibile.

Il progetto vincente del Bari

Una situazione che certamente il presidentissimo del Napoli ha già messo in conto quando ha deciso di acquistare il Bari. Del resto, riportare un club storico come quello pugliese nella massima categoria significherebbe, a livello economico, avere in mano un asset dalla valutazione assai importante.

E a quel punto, forse, si troverebbe un senso ai pesantissimi investimenti da parte della società, che potrebbe trovare un acquirente interessato a una piazza calda, fedele e capace di entusiasmarsi come poche in Italia.

Ora che è nella serie cadetta e che è arrivata la proroga alle multiproprietà nel calcio italiano fino al 2029, De Laurentiis avrà modo e maniera di immaginare il futuro del club di nuovo tra le grandi. Ma finora, il sogno di un ritorno biancorosso in Serie A è stato una fantasia molto romantica, parecchio deludente e…troppo costosa.

*L'immagine del calcio di rigore trasformato è di Francesco Pecoraro (AP Photo). Prima pubblicazione 13 novembre.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.