Uno dei soprannomi più celebri del calcio italiano è quello donato da Gianni Agnelli a Zibì Boniek. L’Avvocato aveva definito il polacco “Bello di notte”, lasciando intendere che il talento dell’attaccante risplendesse molto di più nelle serate delle coppe europee, piuttosto che quando si giocava di pomeriggio in campionato.

Difficile dar torto al numero uno bianconero, considerando che Boniek ha segnato sia il gol che è valso alla Juventus la Coppa delle Coppe 1984 che la doppietta nella successiva Supercoppa Europea.

Pedro vincitore seriale

Ora si gioca di notte anche in campionato e a volte le competizioni continentali scendono in campo persino nel pomeriggio, ma nel corso degli anni ci sono comunque stati tanti altri calciatori che si sono particolarmente esaltati quando c’era da giocare le coppe europee.

Un esempio su tutti? Quello di Pedro. Il calciatore della Lazio quando i match si fanno importanti non manca mai di mettere la sua firma.

Nelle semifinali e nelle finali che ha disputato, è andato a segno ben nove volte, comprese le reti nella finale di Champions del 2011 e nella Supercoppa Europea 2015 con la maglia del Barcellona e anche quella nell’ultimo atto dell’Europa League 2019 quando giocava con l’Arsenal.

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Un altro che ha scritto grandi pagine della sua carriera nelle coppe è Simone Inzaghi. L’attuale allenatore dell’Inter è stato a lungo il miglior marcatore della storia della Lazio nelle competizioni europee, prima di essere superato da Ciro Immobile.

“Simoncino” si dimostra implacabile segnando con continuità sia in Champions League (memorabile il suo poker all’Olympique Marsiglia) che in Coppa UEFA e chiude l’esperienza in biancoceleste con 20 marcature europee. E oggi, chi sono i “belli di notte” del grande calcio europeo?

I belli di notte di oggi

Il primo è certamente Erling Braut Haaland macchina da gol. Certo, si potrebbe argomentare che in realtà il norvegese segna a qualsiasi ora e in qualsiasi competizione, ma il suo rapporto con la Champions League è un qualcosa di speciale.

A lanciare il centravanti tra le stelle del pallone mondiale sono infatti state le prestazioni continentali con la maglia del Salisburgo, quando in appena 6 partite del girone è andato a segno per ben 8 volte.

Haaland ha fatto benissimo in Champions anche con il Borussia Dortmund, laureandosi capocannoniere della competizione nella stagione 2020/21, nonostante la sua squadra si sia fermata ai quarti.

E anche con la maglia del Manchester City il cyborg è riuscito a mantenere la sua media pazzesca, che parla di più gol fatti nella competizione che partite giocate. Haaland non è però l’unico calciatore della squadra di Guardiola che si esalta nelle notti europee.

Se negli ultimi i Citizens sono spesso arrivati vicini a giocarsi la Champions spesso devono ringraziare Riyad Mahrez. L’algerino nella stagione 2020/21, quando gli inglesi hanno disputato la finale, trascina la squadra sia ai quarti che soprattutto nella semifinale contro il PSG, segnando tre delle quattro reti del City nel doppio confronto.

Nella scorsa annata Mahrez ha segnato ben 7 reti e anche nella stagione in corso è stato fondamentale nella fase a gironi per il club di casa all’Etihad.

Vinicius Junior sempre in gol in Champions

Impossibile poi non pensare al Real Madrid e a colui che ha deciso l’ultima Champions League, ovvero Vinicius Junior. Il brasiliano dei Blancos si è imposto sempre più nelle rotazioni di Ancelotti e nella stagione 2022/23 si è confermato uomo di coppa, andando a segno con costanza sia nel girone che nella fase di eliminazione diretta.

In particolare, Vinicius è decisamente la bestia nera del Liverpool: i Reds negli ultimi tre anni hanno subito da lui cinque gol in quattro partite, compresa la rete, decisiva anche per le scommesse, della finale di Parigi…

Il gol di Vini a Parigi

Accanto a Vini c’è poi anche Rodrygo, un altro che se vede la Champions si esalta. Per lui ci sono infatti più gol in Europa che in Liga con il Real, compresi i due che nella scorsa stagione hanno permesso ai Blancos di raggiungere la finale, battendo il Manchester City ai supplementari.

Si è girato Giroud

Anche in Italia però c’è un esperto delle competizioni europee, ovvero Olivier Giroud. Il centravanti del Milan è un altro di quelli che in coppa si esalta, come dimostrano i suoi numeri.

In particolare si deve guardare alla stagione in Europa League con il Chelsea, che lo ha visto grande protagonista, visto che i Blues hanno vinto la competizione anche grazie agli 11 gol del francese, che in compenso in campionato quell’anno ne ha fatti appena due.

Giroud in gol contro l'Arsenal nella finale di Europa League!

E anche l'esperienza in rossonero conferma che in Europa il campione del mondo 2018 fa spesso la differenza...

I tecnici specialisti delle coppe internazionali

E tra gli allenatori? Chi ha un rapporto particolare con le coppe? Di certo Carlo Champions Ancelotti, che è l’unico ad aver vinto quattro volte la coppa dalle grandi orecchie e che nelle serate di gala dà sempre il meglio.

Poi ci sarebbe Josè Mourinho, l’unico che può dire di aver vinto tutte e tre le competizioni attuali della UEFA, di averlo fatto con ben quattro club e senza mai perdere una finale. Al portoghese manca solo la Coppa delle Coppe, che però non si giocava più quando è diventato allenatore.

In compenso, l’ha vinta da secondo di Robson al Barcellona!

Nella lista va inserito anche Sir Alex Ferguson, che oltre alle coppe vinte con il Manchester United vanta anche una Coppa delle Coppe conquistata con l’Aberdeen battendo in finale il Real Madrid, non esattamente qualcosa che tutti possono pensare di ottenere.

Ed è impossibile chiudere questa lista senza menzionare Unai Emery.

Il tecnico basco è un vero specialista delle competizioni europee, come conferma il suo palmares: quattro Europa League (tre con il Siviglia e una con il Villarreal) e persino una semifinale di Champions con il Submarino Amarillo. Tanto per dimostrare che quando è sera e si gioca in giro per il Vecchio Continente, pochi possono competere con lui…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.