Come di consuetudine, al termine del campionato di Serie A si tirano le somme sulle operazioni di mercato andate a buon fine. Lo si fa, tuttavia, e soprattutto, anche sui clamorosi flop. Sui giocatori che non hanno reso secondo le aspettative e che, con ogni probabilità, porteranno alle famigerate "minusvalenze" in fase di eventuale rivendita.

Quali sono stati i più grandi flop nei grandi club della massima serie 2019-2020? Proviamo a scoprirlo...

Inter - Valentino Lazaro

Juventus - Adrien Rabiot

Lazio - Denis Vavro

Milan - Léo Duarte

Roma - Pau Lopez

Napoli - Hirving Lozano

Inter - Valentino Lazaro

Prodotto della fucina di talenti Red Bull Salisburgo e giunto a San Siro dall'Hertha Berlino come "freccia della Bundesliga" per 22 milioni e la bellezza di 4 anni di contratto, mister Antonio Conte comprende immediatamente la sua difficoltà di ambientamento in Serie A, impiegandolo solamente 6 volte. La dirigenza nerazzurra, quindi, in inverno lo gira in prestito al Newcastle, ma anche in Premier League fa flop tanto da essere rispedito al mittente dal club Geordie...

Ora lo vuole il Borussia Mönchengladbach: chissà che, di rientro in Germania, l'esterno austriaco classe 1996 di origini greche ed angolane, non ritrovi la verve perduta...

Juventus - Adrien Rabiot

Rispetto ai flop nelle altre squadre "masterclass", almeno la Vecchia Signora può consolarsi pensando di avere ingaggiato l'ex Paris a costo zero, a contratto scaduto. Certo, l'ingaggio piuttosto alto (7,5 di euro) e una lentezza esasperante in fase nevralgica, hanno fatto indispettire parecchi tifosi bianconeri. Una sola rete in campionato (peraltro di pregevole fattura) contro il Milan nella sconfitta di San Siro per 4 a 2.

Lazio - Denis Vavro

Arrivato in casa biancoceleste dal Copenhagen (per 12 milioni di euro più 2 di bonus) con le credenziali di compagno di difesa inseparabile dell'interista Skriniar nella nazionale slovacca, si è rivelato centrale di retroguardia lento, macchinoso e disordinato, tanto che Simone Inzaghi lo impiega appena 12 volte in campionato (una sola volta da titolare, a Marassi contro il Genoa). Viene schierato essenzialmente in Europa League, sempre titolare. E infatti, tra un'amnesia e l'altra, i biancocelesti, a sopresa per i pronostici e consigli sulle scommesse sportive, escono senza appello ai gironi.

Milan - Léo Duarte

Il suo acquisto dal Flamengo (per 11 milioni) è accostabile ai grandi abbagli anni '80. Il centrale difensivo brasiliano classe 1996, grande promessa del calcio verdeoro tanto da essere accostato niente meno che a Marquinhos, esordisce nella rovinosa sconfitta (1-3) a San Siro contro la Fiorentina. Da lì a novembre, anche dopo l'avvento di Stefano Pioli, disputa ancora 4 partite, tutte per intero (contro Genoa, Spal, Lazio e Juventus), impiegato anche come terzino. Non a caso i risultati per i rossoneri sono iniziati ad arrivare quando accanto a Romagnoli, sul centro destra ha giocato Simon Kjaer, mentre il Flamengo, appena ceduto Duarte, ha preso il volo!

A fine novembre, tuttavia, rimedia un brutto infortunio al calcagno e, anche dopo la ripresa, altri problemi fisici lo tengono lontano dai campi. La sua sesta e ultima presenza arriva in occasione dell'ultima giornata di campionato, il 1° agosto a San Siro contro il Cagliari. Appena 12', giusto una passerella-contentino. Al Milan 2019-2020 non è stata l'unica delusione: gli altri nomi da flop?  Krzysztof Piatek (durato da gennaio a gennaio, passato all'Hertha Berlino), il centrocampista ex Empoli Rade Krunic (fortemente caldeggiato dall'ex tecnico rossonero Marco Giampaolo), il cavallo di ritorno Diego Laxalt, Lucas Paquetà (arrivato come Piatek a metà della stagione 2018-2019)...

Roma - Pau Lopez

Sembra proprio che, per la porta giallorossa, sia in atto una "maledizione" post Alisson, ceduto nell'estate 2018 al Liverpool per l'iperbolica cifra (per un portiere) di 62,5 milioni di euro, più altri 10 di bonus facilmente raggiunti. Il suo immediato successore fu lo svedese Robin Olsen, giunto dal Copenhagen e disastroso fino ad essere sostituito dal "secondo" Antonio Mirante per scelta di Claudio Ranieri.

Questa stagione, invece, è stata la volta dello spagnolo Paul Lopez, giunto dal Betis Siviglia con grandi premesse, al costo di 23,5 milioni e con un improvvido contratto quinquennale. Rivelatosi, tuttavia, decisamente insicuro sia trai pali che nelle uscite, clamoroso per 888sports l'essure sul pareggio di Acerbi nel derby di ritorno, la Roma ha già valutato l'opzione di liberarsene, esattamente com'è stato per Olsen, girato in prestito al Cagliari.
 

Napoli - Hirving Lozano

Giustiziere per le scommesse online della Germania ai Mondiali di Russia 2018, in Messico stravedono per lui. Anche in Olanda, dall'alto dei suoi 35 centri su 60 presenze in Eredivisie con la maglia del PSV, più di uno ogni due partite. Fu uno dei tormentoni del calciomercato estivo 2019 e, dopo un lungo tira e molla, a Napoli arrivò per 38 milioni e a ritiro finito da un pezzo.

Gettato subito nella mischia nella gara contro la Juventus, Lozano andò a bersaglio all'esordio, diventando il primo messicano, non una grande tradizione per loro in Italia, a segnare in Serie A. Ma un infortunio patito ad Eindhoven (con cui aveva iniziato la stagione 2019-2020) duro da smaltire, problemi di ambientamento in Italia e tattici con Carlo Ancelotti, oltreché comportamentali (fu subito messo in riga da Gattuso, che lo espulse da un allenamento), hanno minato il suo primo anno nel Bel Paese.

E' stato protagonista, tuttavia, di un finale in crescendo, impiegato largo sugli esterni, in cui Hirving è stato bravo ad attaccare gli spazi e ad arrivare a fermare il contatore dei gol a quota 5. Ora, la possibilità di cominciare dal primo giorno di ritiro (a Castel di Sangro) con un'idea ben chiara di ciò che significhi la Serie A per un giocatore offensivo. 

*Foto di Antonio Calanni (AP Photo).

 

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.