La tradizione e la novità. Il vecchio e il nuovo. Il concetto di ruolo che va sempre più a perdersi nel basket, specialmente nella NBA. Cerchiamo di fare un’analisi su quelli che sono i classici ruoli e le attuali interpretazioni.

Il playmaker

La guardia

L’ala piccola

L’ala grande

Il centro

Chi ha ridefinito il concetto di ruolo sul campo da basket, naturalmente, negli ultimi anni è LeBron James. Un playmaker per caratteristiche, un’ala grande per fisico, prepotenza atletica e capacità di lavorare a rimbalzo. Andiamo però con ordine cercando di definire quelli che sono i ruoli prima di parlare del “basket moderno”. 

Il playmaker

Colui che dà il via alle azioni offensive della squadra. “Il numero uno” nella descrizione dei ruoli a livello numerico. Il play solitamente è il giocatore più piccolo del quintetto, quello con più fantasia e capace di mettere in ritmo tutti i compagni. L’interpretazione del ruolo è cambiata nel corso degli anni, con i “registi” che stanno lasciando il posto agli “scorer” più puri. Anche in NBA viene rappresentata al meglio la diversità di questo ruolo, con tanti interpreti straordinari con caratteristiche diametralmente opposte.

Steph Curry idolo della California!

Da una parte la capacità di mettere in ritmo i compagni di giocatori come Chris Paul, dall’altra dei fenomenali attaccanti di uno contro uno come Steph Curry, Kyrie Irving, Damien Lillard e l’emergente Trae Young. A questi si accostano anche grandi difensori come Kyle Lowry e Jrue Holiday, quest’ultimo decisivo anche nelle NBA Finals vinte dai Milwaukee Bucks. 

La guardia

Lo “scorer”, il giocatore al quale affidarsi per vincere le partite. Tiratori, grandi attaccanti ai quali è concesso anche qualche passaggio a vuoto a livello difensivo. Soprattutto negli Anni Novanta le guardie sono state il fulcro del gioco in NBA, da Jordan a Iverson, da Bryant a McGrady, da Vince Carter a Ray Allen.

Tanti straordinari attaccanti che, attualmente, sono stati sostituiti da giocatori ancor più versatili. In NBA ora troviamo dei playmaker “travestiti” da guardie come possono essere James Harden, favorito con i suoi Nets per le scommesse NBA e Luka Doncic, oppure i sempre più desiderati 3&D.

James Harden

Giocatori in grado di fare la differenza dal perimetro e bravissimi anche a difendere come Klay Thompson, Khris Middleton e Jimmy Butler, anche se quest’ultimo è più un realizzatore dalla media distanza che un tiratore da tre punti. Tra gli esterni, comprendendo anche le ali piccole, ormai nel basket moderno si va sempre più alla ricerca della duttilità e dell’atletismo. 

L’ala piccola

Come per le guardie, anche il concetto di ala piccola si sta sempre più evolvendo in un ruolo “ibrido”. In questa posizione si va sempre più alla ricerca di atleti, giocatori capaci di fare la differenza in difesa difendendo su più ruoli e di realizzare sia da tre punti che in penetrazione.

Due dei principali interpreti del ruolo si trovano a Los Angeles, sponda Clippers, con il duo Leonard-George che risponde a tutte queste caratteristiche. Grandi difensori, grandi realizzatori sia da fuori che in penetrazione e grandi atleti.

Leonard e George, coppia di platino dei Clippers!

Diversi giovani come Siakam rispondono a queste caratteristiche, anche se alla ricerca di continuità nel tiro da tre punti per diventare delle superstar. Evoluzione che hanno avuto Jayson Tatum e Jaylen Brown, combo di ali piccole di Boston che fanno la differenza per i Celtics nonostante le difficoltà per la squadra di coach Stevens nell’ultimo anno. E per le ali piccole che peccano in atletismo e hanno qualità nel tiro da tre punti, come Danilo Gallinari, l’evoluzione del gioco ha portato a un cambio ruolo trasformandole di fatto in ali grandi. 

L’ala grande

Dalle twin towers ai “4” che aprono il campo. Il gioco è cambiato e, specialmente negli ultimi 10/15 anni, l’obiettivo è quello di aprire il campo e avere sempre più potenza di fuoco dal perimetro. A risentirne sono stati soprattutto quei “lunghi” che giocavano in posizioni intermedie all’interno dell’area. Un esempio su tutti Tim Duncan, strepitoso interprete del ruolo come tiratore dai 3-4 metri e nel gioco spalle a canestro, ma che rendeva al meglio con un altro lungo al suo fianco che potesse ricoprire il ruolo di centro.

L’evoluzione ha portato invece alla ricerca di ali grandi che siano sempre più simili a delle ali piccole, come ad esempio Kevin Durant che ormai da anni gioca da numero 4. Un’evoluzione che, comunque, lascia spazio a delle eccezioni come ad esempio Zion Williamson dei New Orleans Pelicans. Non un’ala grande vecchio stile, ma un atleta straripante fisicamente che sa dominare a rimbalzo e in uno contro uno, specialmente quando si trova di fronte delle ali piccole “adattate” ad ali grandi. 

Zion Williamson

 

Il centro

Un ruolo sempre più raro da valorizzare, specialmente in NBA. La convinzione di molti addetti ai lavori è che non si possa più vincere con un grande centro nel quintetto, perché servono esterni di qualità per aprire il campo e lasciar spazio alle penetrazioni dei piccoli. Aprire il campo e giocare con cinque esterni, come fatto dai Golden State Warriors di Steve Kerr nella loro epopea vincente per le quote basket.

Anche i Lakers, che hanno un grande numero 4 come Anthony Davis, stanno cercando in tutti i modi di convincere AD a giocare da centro per aprire di più il campo. In NBA ci sono esempi di grandi centri, come Joel Embiid a Philadelphia, che però non riescono a vincere ed evidenziano problematiche in attacco a livello di spaziatura.

Joel Embiid, centro dominante in NBA

Il lungo di 2 metri e 10 che domina sotto canestro sui due lati del campo come Shaquille O’Neal faceva vent’anni fa è sempre più raro, e l’evoluzione del gioco li sta rendendo merce estremamente rara e difficile da valorizzare. 
 

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.