Che Coppa del Mondo sarebbe senza la fase ai gironi? Il primo turno della manifestazione suddiviso in gruppi (solitamente da quattro squadre) è ormai una vera e propria istituzione, che esce con i Mondiali stessi nel 1930 e che va avanti in maniera continuativa da oltre settant’anni.

In attesa di capirci qualcosa su format che sarà adottato per i Mondiali 2026, le uniche due edizioni del torneo che non sono cominciate con una fase a gironi sono infatti quelle del 1934 e del 1938, in cui tutte le sfide sono state a eliminazione diretta. Per il resto, la formula è stata sempre confermata ed è diventata un caposaldo della manifestazione.

I record dell'Ungheria e le eliminazioni di Corea e Scozia 

Il Brasile sempre qualificato e lo strano caso dell'Irlanda

7 reti ai gironi per Kocsis e Muller

Salenko è l'unico che ha segnato 5 gol nella stessa partita

Il calciatore più giovane e quello più anziano

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I record dell'Ungheria e le eliminazioni di Corea e Scozia 

Anche perchè nelle partite dei gironi ci sono sorprese, eventi che lasciano il segno e tanti primati che fanno parte del mito della Coppa del Mondo. Basta pensare che le due vittorie più nette nella storia del torneo sono entrambe arrivate durante la prima fase. E, abbastanza curiosamente, hanno la stessa squadra come protagonista.

Nel 1954 l’Ungheria è la grande favorita del torneo. E infatti l’ Aranycsapat, la Squadra d’Oro di Ferenc Puskas e Sandor Kocsis, apre le danze come meglio non potrebbe: la povera Corea del Sud, alla sua prima partecipazione, si becca un clamoroso 9-0.

Una foto dell'Ungheria nel 1954 in Svizzera

Nel 1982 i magiari sono invece ormai l’ombra di quello che furono, ma il sorteggio li inserisce nel girone con un’altra debuttante, El Salvador. Il match tra le due nazionali finisce addirittura 10-1.

La Corea del Sud, oltre al match con l’Ungheria, detiene anche un altro record non troppo lusinghiero. Con ben 8 eliminazioni è la nazionale, assieme alla Scozia, che è uscita più spesso alla fase a gironi.

Gli scozzesi però fanno anche peggio, perchè se i coreani di tanto in tanto si sono qualificati alla fase a eliminazione diretta, la Tartan Army ha salutato al primo turno in tutte le sue partecipazioni alla manifestazione. 

Il Brasile sempre qualificato e lo strano caso dell'Irlanda

A fare da contraltare c’è, neanche a dirlo, il Brasile, che si è qualificata nel suo girone iniziale praticamente sempre, non riuscendoci solamente nel 1930 e nel 1966. A proposito della Canarinha, sempre favorita per le scommesse sportive , la squadra di Tite ha anche un primato ancora in corso da difendere.

Il Brasile si è qualificato come primo nel suo girone per dieci edizioni consecutive, dal 1982 al 2018. E visti questi numeri, sorprende poco il fatto che i verdeoro detengano anche il primato generale di vittorie dei gironi, addirittura 15.

L'esultanza brasiliana all'esordio nel 2014!

E sempre parlando di strisce, ce ne sono anche di negative. Come quelle del Messico e della Scozia, che per ben 5 mondiali consecutivi (1950-1966 per la Tricolor e 1974-1990 per i britannici) hanno subito l’onta dell’eliminazione alla fase a gironi.

L’altra faccia della medaglia si chiama invece Irlanda: l’Eire si è qualificata solamente tre volte alla fase finale della Coppa del Mondo, ma in tutti e tre i casi (1990, 1994 e 2002) è sempre riuscita a strappare nel suo girone il biglietto per il turno successivo. 

7 reti ai gironi per Kocsis e Muller

Passando alle prestazioni personali, la fase a gironi offre anche la possibilità di parlare di alcuni record legati a un singolo giocatore. Come quello di reti, che si prendono in coabitazione Sandor Kocsis e Gerd Müller.

L’attaccante ungherese comincia col botto i Mondiali del 1974, andando a segno sette volte in appena due partite del suo gruppo: tre reti alla Corea del Sud e ben quattro alla Germania Ovest.

Il Bomber tedesco invece trascina letteralmente la Mannschaft nel girone iniziale della Coppa del Mondo 1970, prima segnando il gol decisivo nella partita iniziale con il Marocco e poi con due triplette contro Bulgaria e Perù.

Entrambi alla fine del torneo otterranno anche il titolo di capocannoniere, senza però riuscire a sollevare la Coppa.

Salenko è l'unico che ha segnato 5 gol nella stessa partita

Va anche peggio a uno degli eroi più…sconosciuti della Coppa del Mondo, ovvero Oleg Salenko. La storia dell’attaccante russo è decisamente degna di nota, perchè il centravanti si prende il titolo di capocannoniere di USA ’94 con sei reti, tutte segnate nella fase a gironi.

E proprio in una di quelle partite, Salenko stabilisce un primato della storia dei Mondiali, irraggiungibile anche per CR7, diventando l’unico calciatore finora in grado di realizzare una cinquina, nel 6-1 della Russia al Camerun.

L'esultanza di Salenko

Per aggiungere qualcosa di assurdo all’impresa, non solo la Russia non supera il girone, ma per Salenko quei 6 gol nella prima fase del mondiale saranno anche gli unici della sua carriera in nazionale.

Il calciatore più giovane e quello più anziano

E sempre nei gironi, ci sono parecchi primati di gioventù o di longevità. Il calciatore più giovane di sempre a giocare ai mondiali, il nordirlandese Norman Whiteside, lo fa a 17 anni e 41 giorni nel match contro la Jugoslavia nel 1982.

Anche il più vecchio, l’egiziano Essam El-Hadary, gioca a 45 anni e 161 giorni nella partita del girone 2018 contro l’Arabia Saudita, aggiungendo, nella sconfitta arrivata per le scommesse live in pieno recupero, anche il primato di capitano più anziano.

E persino il leader più giovane, lo statunitense Tony Meola, indossa la fascia a 21 anni e 109 giorni nella partita contro la Cecoslovacchia nel 1990.

Si chiude con un altro primato particolare: il primo calciatore subentrato a segnare un gol ai mondiali lo fa, abbastanza logicamente, in una partita della fase a gironi. Si tratta di Juan Basaguren, che segna il 4-0 del Messico contro El Salvador dopo essere entrato in campo al minuto 76 per Lopez Salgado.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.