Sin da quando è nato nel 1956, il Pallone d’Oro è stato sinonimo di polemica. Normale, considerando che in fondo si tratta di un premio che è soggettivo e che non si basa su criteri del tutto incontrovertibili. E succede spesso che alla fine il voto dei giurati che lo assegnano non sia esattamente in sintonia con quello che è il pensiero del tifoso comune.

Il 2010, l'anno del Triplete

Iniesta, Re di Spagna

Il 2010 dei blaugrana e di Messi

La fusione tra Pallone d'Oro e FIFA World Player

Sneijder, l'altro deluso

Pardòn, Andres

E uno degli esempi più lampanti è quello dell’edizione 2010, vinta da Leo Messi. Un caso davvero particolare, perché in quell’occasione sono riusciti a lamentarsi…praticamente tutti.

Il 2010, l'anno del Triplete

Quell’anno, calcisticamente parlando, è contraddistinto da due eventi fondamentali: il Triplete dell’Inter e il Mondiale vinto dalla Spagna. A maggio i nerazzurri, guidati da Josè Mourinho, portano a casa il campionato di Serie A, la Coppa Italia e poi la Champions League, nella finale di Madrid contro il Bayern Monaco.

In una stagione normale, uno dei grandi protagonisti della cavalcata interista sarebbe il grande favorito per il premio. E infatti si comincia insistentemente a fare i nomi di Milito, di Eto’o, ma anche di Wesley Sneijder, che rispetto ai compagni di squadra sembrano quelli che sono stati in grado di far fare il salto di qualità alla rosa di Mou.

Il Campione dell'Inter!

 

Iniesta, Re di Spagna

Tempo un mese e le gerarchie rischiano di saltare. Si giocano i mondiali in Sudafrica. L’Italia campione in carica esce, nonostante i favori del pronostico per i siti scommesse in un gruppo non impossibile, ai gironi, il Brasile ai quarti e la Germania in semifinale.

A giocarsi la Coppa del Mondo ci sono due nazionali che non hanno mai vinto il trofeo, la Spagna di Xavi e Iniesta, campione d’Europa in carica, e l’Olanda di Sneijder. Alla fine, dopo 90 minuti di parità, nei tempi supplementari la sbloccano gli iberici.

Il gol di Don Andres Iniesta regala alle Furie Rosse il loro primo titolo iridato e ribalta tutti i pronostici per il Pallone d’Oro.

Don Andreas Iniesta

Del resto, il Mondiale ha quasi sempre fatto la differenza quando c’è stato da assegnare il premio. Dunque, tra  i favoritissimi entrano anche i due centrocampisti del Barcellona, ma resta anche Sneijder, che ha portato l’Olanda in finale e ha comunque in bacheca un Triplete, a differenza dei due calciatori del Barcellona.

Il 2010 dei blaugrana e di Messi

A proposito di Barcellona: e Messi, nel frattempo, cosa ha combinato? L’argentino è il detentore del trofeo, che ha vinto l’anno precedente con un vero e proprio plebiscito. Ma nel 2010 il Barça, reduce dal Triplete del 2009, non si è ripetuto.

Ha vinto la Liga, ma in semifinale di Champions League è stato eliminato in una battaglia leggendaria proprio dall’Inter di Mourinho, a cui i catalani hanno ceduto Eto’o pur di prendere Ibrahimovic, che però con Guardiola proprio non si prende.

La delusione di Messi contro l'Inter!

A differenza di Xavi e Iniesta, poi, la Pulce non può vantare neanche un titolo mondiale. La corsa dell’Argentina, che in Sudafrica è guidata da Maradona, si interrompe ai quarti di finale in una giornata nerissima. Nella sempre sentita sfida contro la Germania, l’Albiceleste crolla ed esce mestamente, con sul groppone un 4-0 che sembra rappresentare l’addio alla speranza di Messi di fare il bis per il Pallone d’Oro.

Messi e Maradona a Cape Town

La fusione tra Pallone d'Oro e FIFA World Player

A questo punto, manca solo un importantissimo tassello. Proprio nel 2010, il Pallone d’Oro cambia formula. La FIFA da anni ha creato il FIFA World Player, il proprio corrispettivo del premio, che viene votato dai capitani delle nazionali e dai CT. Eppure il Pallone d’Oro resta decisamente più prestigioso.

E quindi arriva la fusione: nasce il Pallone d’Oro FIFA, che viene assegnato attraverso un meccanismo diverso rispetto al passato. I voti dei giornalisti continuano a contare, ma vengono bilanciati anche dalle preferenze dei commissari tecnici e dei capitani di tutte le nazionali affiliate alla FIFA. Un bacino di voti immenso che può essere decisivo ai fini dell’assegnazione e che alla fine lo è davvero.

Quando arrivano i risultati, infatti, in molti non ci credono. A vincere il Pallone d’Oro 2010, o per meglio dire il primo Pallone d’Oro FIFA, è proprio Leo Messi. L’argentino si impone in una lotta molto dura tutta targata Barcellona, visto che ottiene il 22,65% dei voti, con Iniesta che riceve il 17,36% e Xavi che si accontenta del terzo posto con il 16,48%.

Sneijder​​​​​​​, l'altro deluso

Clamoroso il dato di Sneijder, a cui un Triplete e una finale mondiale non bastano neanche per salire sul podio: per l’olandese dell’Inter solo il 14,48% dei voti. E le polemiche sono inevitabili. Che la nuova formula abbia favorito non solo Messi, ma anche i suoi compagni di squadra, diventa chiaro quando la FIFA diffonde i risultati per tipologia di votazione.

Se avessero avuto diritto di voto solo i giornalisti, la lotta sarebbe stata serratissima e avrebbe visto Sneijder portare a casa il premio con 291 voti, contro i 289 di Iniesta.

Sneijder nella splendida serata di Madrid!

E per giunta sarebbe stato Messi, a sorpresa per il calcio scommessa, a rimanere fuori dal podio rispetto a Xavi (229 voti per lo spagnolo, 175 per la Pulce). Una classifica del tutto ribaltata dalla nuova formula, con i tanti calcoli dei capitani e dei CT che tra simpatie e antipatie finiscono per avere un effetto clamoroso.

C’è però anche chi difende la scelta dei giurati. Se il Pallone d’Oro premia il miglior calciatore del mondo da un punto di vista generale, sostiene qualcuno, ovvio che si parli di Messi. Peccato però che i criteri citino anche le prestazioni, individuali e di squadra. E guardando a quelle, nel 2010 ai punti dovrebbe vincere uno tra Sneijder e Iniesta. Eppure non va a finire così e il premio va proprio alla Pulce.

Pardòn, Andres

Ma c’è un finale particolare a tutta questa storia.

Nel 2018 il giornalista Pascal Ferre di France Football si prende un po’ di spazio sulla rivista che in fin dei conti il Pallone d’Oro l’ha inventato per scrivere una lettera: “Pardòn, Andres”. Il caporedattore decide di chiedere personalmente scusa a Iniesta, perché il valore e l’importanza delle sue giocate per la squadra, che fosse il Barça o la Spagna, non hanno permesso a tutti di capire il suo valore personale. “L’assenza di Iniesta nella lista dei vincitori”, spiega il francese, “è dolorosa anche per noi”.

E ogni riferimento all’edizione 2010 non sembra per nulla casuale. Con un piccolo particolare: voti dei giornalisti alla mano, quel premio Iniesta non l’avrebbe vinto comunque. Tanto per far capire quanto sia stata particolare quell’annata per il Pallone d’Oro…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.
 

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.