Da sempre il mondo delle quattro ruote è caratterizzato da storie di piloti che hanno “pagato” per poter correre in Formula Uno. E’ successo anche a Niki Lauda, ai tempi della Ferrari, come ben descritto nel film “Rush” del regista americano Ron Howard. In alternativa, come spesso avviene (da oltre un ventennio) nel Circus, è essenziale procurarsi uno sponsor, meglio se lo stesso diventa partner della scuderia.

E’ quanto potrebbe succedere proprio a Carlos Sainz Jr. (papà Carlos, conosciuto nell’ambiente dei rally come “El Matador”, ha vinto 2 mondiali rally) nuova guida della Ferrari nella prossima stagione (2021). 
Il pilota madrileno, cresciuto all’interno del programma “Red Bull Junior team” (con l’obbligo di guadagnarsi il rinnovo al termine di ogni stagione), adesso sogna il debutto con la “rossa” di Maranello. Come tutti i driver di talento ha iniziato nei kart, nella tradizionale classe “KF3”, conquistando il campionato Asia-Pacifico (2008) o ancora la Coppa Kart Monaco, nell’anno successivo (2009).

Carlos e la Estrella

Nel 2015 ha conquistato il titolo Formula Renault 3.5, prima di approdare in GP3. Poi il salto in Formula Uno. In appena 5 stagioni ha corso per 3 diversi team: Toro Rosso, Renault e, nell’ultima stagione, McLaren. Nei primi 5 anni di F.1 ha guadagnato complessivamente più di 10 milioni di euro.
Il 25enne campione madrileno, da diversi anni, è supportato dalla birra “Estrella Galicia 0.0%” (fondata nel 1906 è oggi di proprietà della Hijos de Rivera Brewery)
 
L’azienda galiziana sponsorizza nel mondo dello sport il Deportivo (Segunda Division) e il Celta Vigo (Primera Division), oltre alla squadra di basket dell’Obradoiro. Ma la sponsorship “individuale” più rinomata è quella che la lega al 5 volte campione ed assoluto favorito per le scommesse MotoGp Marc Màrquez. In Spagna la popolare birra analcolica si affida al volto del centauro iridato e a quello di Carlos Sainz Jr. 

Il figlio del “Matador” riceverà,, dalla scuderia di Maranello un assegno del valore di 7 milioni di euro annui per due stagioni (2021 e 2022), senza considerare i premi (si stima che possa superare gli 8 milioni stagionali). Un bel salto di qualità rispetto ai 3,67 milioni pagati dal team McLaren. 

Ci sono delle analogie tra Fernando Alonso (altro pilota iberico della Ferrari) e Carlos Sainz Jr., ma è chiaro che il primo è arrivato in Ferrari da campione titolato (due mondiali vinti nel 2005 e 2006 con il team Renaut), il secondo, pur avendo un grande talento, deve invece dimostrare il suo valore su una monoposto più competitiva. 

All’epoca Alonso fu sostenuto, nel “sogno” Ferrari, da Banco Santander (poi diventato partner della scuderia italiana). Il possibile abbinamento Estrella Galicia-Ferrari è tutto da studiare a tavolino (attualmente il settore merceologico in esame non è coperto da altre realtà della “rossa”). E’ assolutamente possibile però che il giovane driver di Madrid possa attrarre nuovi investitori iberici.

Sainz Jr. e Alonso sono molto legati da una profonda amicizia. La scelta di debuttare in F.1, infatti è stata sostenuta e seguita proprio dall’ex pilota Ferrari. Gli addetti ai lavori hanno valutato positivamente l’arrivo di Sainz Jr. alla “corte” della scuderia emiliana. Il figlio di Carlos Sainz non è un fenomeno naturale come Charles Leclerc (talento appena 22enne) o Max Verstappen, ma è un pilota con un’attenzione ai dettagli quasi maniacale (nell’ambiente molti lo paragonano a Niki Lauda).

Oltre a ciò collabora costantemente con i tecnici per migliorare l’assetto della monoposto e ha una capacità unica di “leggere” la gara (come nel caso del cambio gomme). Non è veloce come il compagno Leclerc nelle qualifiche, ma è pericolosissimo nei primi giri di ogni grand prix. 

Il "break even"

Già nel primo anno di F.1 con il team Ferrari, si prevede che Sainz Jr. possa raggiungere il “break even” rispetto alle spese sostenute fino ad oggi. 
Il suo primo anno nel campionato spagnolo “kart” gli è costato tra i 20 e 30 mila euro, mentre nella “GP3” ha corso investendo tra i 750mila e il milione di euro (ancora più oneroso l’impegno nella F2: tra 1,2 e oltre 2,0 milioni di euro a stagione).

Si stima che, prima di debuttare in F.1, un pilota di talento (come nel caso del giovane driver di Madrid) possa spendere anche più di 6-6.5 milioni di euro. Investimenti possibili solo grazie al supporto della famiglia (il padre lo ha sostenuto in tutti i diversi momenti della carriera) e delle aziende sponsor. 

*Il testo dell'articolo è stato curato da Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy; l'immagine di apertura è di Manu Fernandez (AP Photo).

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