Quando si parla di attaccanti di categoria, e in particolare di calciatori capaci di fare la differenza in Serie B, il nome sulla bocca di tutti negli ultimi anni è certamente quello di Massimo Coda.
Il centravanti classe 1988 nato a Cava de’ Tirreni è infatti uno dei bomber più letali della serie cadetta e sono molte le squadre che si sono affidate ai suoi servigi per navigare con qualche sicurezza in più le acque pericolose della B. E c’è da dire che Coda non ha praticamente mai deluso le attese.
E anzi, da tipico attaccante di categoria, anche quando avrebbe potuto spiccare il salto dopo annate numericamente clamorose, ha preferito rimanere nel campionato che conosce meglio e in cui ha dimostrato di essere un fattore che può spostare gli equilibri nonostante gli anni comincino a essere quasi 35.
Dunque, c’è poco da stupirsi se ora lo si trova con la maglia della Cremonese, che è appena retrocessa e che punta anche (se non soprattutto) su di lui per provare a tornare tra i grandi.
I primi gol di Coda sono proprio a Cremona
La carriera di Coda comincia nella stagione 2004/05 con la maglia della Cavese, il club della sua città, per poi proseguire in Svizzera, con il Bellinzona, alla Cisco Roma, al Treviso, al Crotone e al Bologna, dove però non riesce a esordire in Serie A. Abbastanza sorprendentemente, in nessuna di queste squadre l’attaccante riesce a segnare il suo primo gol tra i professionisti.
Bisogna quindi aspettare il trasferimento alla Cremonese, nell’allora Prima Divisione, per vedere Coda sbocciare. Il centravanti arriva allo Zini nell’estate 2008 e ci rimane tre anni, vedendo la porta con una certa frequenza.
La prima stagione termina con 6 reti in 21 partite, mentre la seconda, in cui i grigiorossi approdano ai playoff, è da 10 gol in 30 match. L’ultima, almeno fino a quel momento, stagione a Cremona vede Coda segnare 8 reti in 33 partite, abbastanza per convincere il Bologna a riportarlo alla base. Al Dall’Ara però non c’è spazio e quindi arriva l’ennesimo prestito, al Siracusa in Prima Divisione, con uno score di 2 gol in 15 partite.
Quando nel 2012 Coda lascia definitivamente il Bologna, comincia un’avventura del tutto nuova. La prima tappa è il San Marino, sempre in Prima Divisione, dove l’attaccante si fa notare con 10 gol in 32 partite e viene acquistato dal Parma.
Che però lo manda in prestito, per la sua seconda esperienza all’estero, stavolta in Slovenia, al Gorica, dove il centravanti realizza 18 gol in 36 presenze, uno ogni due partite giocate, e porta a casa la coppa nazionale.
L'Hispanico Massimo Coda al Parma
Prestazioni che in Italia attivano il Parma, che lo riporta al Tardini e lo fa esordire in Serie A. Ma la massima categoria non sembra l’ambiente ideale per Coda, che delude, segnando appena 2 reti in 18 match. I Crociati lo lasciano andare a titolo gratuito e nel 2015 il campano si accasa alla Salernitana, in Serie B.
E tra i cadetti trova la sua dimensione, cominciando a segnare con regolarità impressionante. Le due stagioni passate allo stadio Arechi lo vedono grande protagonista.
Nella prima Coda segna 17 gol in 43 partite, compresi i due realizzati nel play-out contro la Virtus Lanciano, che permettono ai granata di evitare la retrocessione. In quella successiva i gol sono 16 in 42 partite, per un totale con la maglia della Salernitana di 85 presenze e 33 gol.
Con il Benevento l'esordio di Coda in Serie A
Il centravanti fa di nuovo gola in Serie A e viene acquistato dal Benevento, al suo primo anno tra i grandi. La stagione nella massima serie non è del tutto soddisfacente e termina con 4 gol in 24 giornate e con i giallorossi retrocessi. Il che però permette a Coda di tornare nel suo ambiente, la Serie B.
E infatti nella stagione 2018/19 ci sono ben 23 marcature in 40 partite, che però non permettono al Benevento di tornare in A. I sanniti ce la faranno l’anno dopo, anche grazie ai 7 gol in 30 partite di Coda, che si prende così il suo primo trofeo di squadra in Italia, il campionato di Serie B.
La scelta di essere protagonista in Serie B
Ma il centravanti non torna in A, preferendo rimanere tra i cadetti. Ad avere bisogno di lui è il Lecce, che punta, da favorita per le quote calcio, alla promozione.
Nella prima stagione non bastano i 22 gol in 40 partite del bomber, che in compenso però si laurea capocannoniere del campionato. Nella stagione successiva, quella 2021/22, i giallorossi fanno l’en-plein, vincendo la Serie B e vedendo Coda di nuovo sul trono dei bomber, stavolta con 20 gol in 36 presenze.
La storia però si ripete, perché il campano non tenta l’esperienza in A con i pugliesi, rimanendo nella “sua” B. Anche perché c’è un’altra squadra, stavolta addirittura una big storica del calcio italiano, che ha bisogno dei suoi gol per tornare tra i grandi.
Ad acquistare Coda è il Genoa, che riesce pienamente nel suo intento. Stavolta Coda non diventa capocannoniere e il Grifone non vince il campionato, ma l’annata termina con i liguri di rimbalzo in A dopo appena una stagione e l’attaccante con 11 gol in 33 presenze.
A questo punto qualcuno potrebbe pensare che Coda a 34 voglia provare di nuovo l’ebbrezza della Serie A.
Per Coda sono 132 i gol in Serie B
Sbagliato, perché c’è un’altra chiamata a cui non può dire di no, quella della Cremonese. Il ritorno con la maglia grigiorossa dopo 12 anni è decisamente positivo, come dimostrano i 16 +1 gol in 39 partite, compreso quello al Cittadella all'ultima giornata della stagione regolare, (13 nell'anno solare 2023), spesso da primo marcatore per le scommesse sportive.
In maglia doriana, il 18 agosto 2024 Coda segna al debutto in campionato a Frosinone e nella trasferta successiva, a Salerno, in un tempo serve un assist al bacio a Tutino e realizza il suo gol numero 129 in categoria! Il numero 130 arriva a Modena il 29 settembre 2024.
Il quarto gol in blucerchiato coincide con la sconfitta casalinga contro la Juve Stabia, l'ultimo, in ordine di tempo, quello della bandiera al Sassuolo nella brutta trasferta di Reggio Emilia.
E chissà che la Samp, dopo la parentesi Cremonese, non continui il trend lanciato dal Benevento e proseguito prima dal Lecce e poi dal Genoa.
Del resto, con due campionati vinti e tre promozioni, due titoli di capocannoniere (davanti ad altri protagonisti della categoria come Leonardo Mancuso nel 2021 e Alfredo Donnarumma nel 2022) ma soprattutto con 136 gol in Serie B, comprese le due reti ai playout e le altre due ai playoff, si capisce come avere in squadra il bomber di Cava de’ Tirreni sia una certezza in quanto a reti segnate.
E il record di Schwoch, quelle 135 reti nella serie cadetta, comincia a tremare: con altre due stagioni, Coda potrebbe diventare il bomber di categoria…per antonomasia!