Italians do it better, gli italiani lo fanno meglio. Un modo di dire sempre molto in voga, soprattutto quando si parla della Premier League. Quando negli anni Novanta il campionato inglese ha aperto le porte a un maggiore afflusso di stranieri, il Belpaese è subito diventato uno dei primi…esportatori di calciatori verso il pallone di Sua Maestà.

Una storia, quella degli italiani in Premier, che ha visto protagonisti giocatori, allenatori e dirigenti, con esperienze molto diverse, tra trionfi e delusioni.

Silenzi il primo, Zola il più forte in Premier 

Quando si parla di giocatori, il primo nome della storia è quello di un vero e proprio attaccante di culto degli anni Novanta, ovvero Andrea Silenzi, che nel 1995 accetta l’offerta del Nottingham Forest.

La carriera inglese del centravanti non è di quelle memorabili, ma funge da apripista, perché gli italiani cominciano ad arrivare in Inghilterra in forze.

Magic box Zola contro lo United!

Il nome più altisonante è quello della leggenda Gianluca Vialli, che dopo la Champions vinta e sollevata da capitano con la maglia della Juventus decide di fare il grande passo e di diventare un calciatore di un Chelsea decisamente made in Italy, considerando che con lui approdano a Stamford Bridge anche Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola, il più performante in Inghilterra, insieme a Paolo Di Canio!

Gianluca Vialli leggenda anche come Manager

Con i Blues, Vialli inaugura un altro filone, quello degli allenatori tricolori in Premier League perché nel 1998 la società gli affida il ruolo di player-manager.

La rovesciata marchio di fabbrica di Gianluca Vialli!

I risultati sono assai positivi, considerando che il Chelsea targato Vialli vince immediatamente la Coppa di Lega e la Coppa delle Coppe e che in bacheca arriveranno anche una FA Cup, una Charity Shield e una Supercoppa UEFA.

Vialli è dunque il primo di 13 allenatori italiani che si sono cimentati con la Premier League, una lista che va, alfabeticamente parlando, da Ancelotti a Zola, di cui Roberto De Zerbi è l’attuale rappresentante.

Franco Baldin inizia la tradizione dei dirigenti italiani

Anche i dirigenti italiani cominciano a fare gola alle squadre inglesi. A dimostrarlo ci sono un paio di esperienze, entrambe curiosamente al Tottenham.

La prima è quella di Franco Baldini, che dopo essere stato già assistente di Fabio Capello nella nazionale di Sua Maestà, diventa direttore tecnico degli Spurs nel 2013, ruolo che ricoprirà fino al settembre 2015.

Qualche anno più tardi, nel 2021, tocca a Fabio Paratici presentarsi dalle parti di White Hart Lane, come direttore generale, salvo poi lasciare il club nell’aprile 2023.

Gli italiani che hanno vinto in Inghilterra

Affidarsi agli italiani, che sia in campo o in panchina, si rivela spesso un’idea vincente per le società inglesi. Sono infatti parecchi gli alfieri del calcio tricolore che hanno conquistato trofei oltremanica.

Gli esempi migliori sono forse quelli di Emerson Palmieri, che con il Chelsea ha vinto Champions League ed Europa League e che ha sollevato la Conference League col West Ham insieme ad Ogbonna e di Roberto Di Matteo, che ha clamorosamente guidato i Blues alla vittoria della Champions, da sfavoritissimo per le quote calcio e della FA Cup nel 2012.

Emerson ed Ogbonna festeggiano a Praga!

Tra gli allenatori vincenti ci sono anche Vialli, Ancelotti (Premier, FA Cup e Community Shield con il Chelsea), Mancini (Premier, FA Cup e Community Shield con il Manchester City), Ranieri (l’indimenticabile Premier vinta dal Leicester), Conte (Premier e FA Cup con il Chelsea) e Sarri (Europa League con il Chelsea).

Tra i giocatori vincenti, tra competizioni nazionali e internazionali, ci sono Mario Balotelli, ma anche Jorginho, Zola e persino nomi meno altisonanti come quello di Federico Macheda, fondamentale nel titolo conquistato dal Manchester United nella stagione 2008/09.

I connazionali protagonisti della Premier 2024

Al momento attuale, gli italiani in Premier League sono nove, otto calciatori e un allenatore.

Il nuovo arrivato Sandro Tonali è diventato l’italiano più costoso di sempre, sia in generale che per la Premier League, ed è volato a Newcastle a rimpinguare un contingente che vede arruolati anche Jorginho all’Arsenal, Guglielmo Vicario e Destiny Udogie al Tottenham, ben tre connazionali (Gianluca Scamacca, Emerson Palmieri e Angelo Ogbonna) al West Ham e anche Denis Franchi, portiere del Burnley.

L’unico tecnico tricolore presente al momento oltremanica è Roberto De Zerbi, allenatore del Brighton.

Tonali diventa l'italiano più pagato

Ma quanto guadagnano gli italiani in Premier League? In attesa di conoscere le cifre del contratto di Zaniolo con l'Aston Villa, il paperone è sicuramente Tonali, forte del suo contratto appena firmato che parla di 7 milioni di euro netti a stagione, che possono diventare 9 a seconda di bonus più o meno raggiungibili.

L’altro nuovo arrivato, Vicario, guadagnerà 2,5 milioni a stagione, mentre il trio del West Ham vede Scamacca ed Emerson a 4 milioni e Ogbonna a 3,5. Jorginho ha invece mantenuto anche all’Arsenal il suo ingaggio da 6 milioni a stagione che percepiva al Chelsea (che lo rendeva l’italiano più pagato in Premier).

Vicario portiere del Tottenham

Tra i meno pagati c’è invece De Zerbi, che al Brighton si “accontenta” di 2,3 milioni di euro a stagione. Ma viste le imprese della sua squadra, il destino per lui sembra parlare di adeguamento a breve o di offerte da qualche big. E allora sì che lo stipendio decollerà!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 29 luglio.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.