Dieci anni senza vincere nulla sono un’eternità, soprattutto per una società che ha una bacheca da top club... Internazionale! Non stupisce dunque che i tifosi nerazzurri siano abbastanza sulle spine. Dopo l’anno del Triplete, quello che ha realizzato il sogno di chiunque segua il calcio, all'Interi non è esattamente andata benissimo.

L’ultimo trionfo è datato 29 maggio 2011, la Coppa Italia vinta a Roma in finale contro il Palermo. Da lì in poi, parecchie annate storte e alcune delusioni, come la finale folle, anche per la dinamica delle reti e delle relative scommesse, di Europa League in Germania persa contro il Siviglia. Che però dimostra che il vento sta cambiando, grazie soprattutto agli investimenti pesanti che sta facendo la nuova società targata Suning ed alla vicinanza dei tifosi che si è fatta percepire anche nei mesi degli stadi chiusi.

La top 6 degli ingaggi

La fascia di compensi da De Vrij in giù

Il costo dello staff tecnico

Certo, spendere molto non è garanzia di successo, ma le ultime campagne acquisti dell’Inter segnalano una volontà di tornare a essere tra le migliori squadre d’Europa. E non per nulla il monte ingaggi nerazzurro, 149 milioni lordi, è il secondo in Serie A e ha ridotto il gap con quello della Juventus.

La top 6 degli ingaggi dell'Inter

A fare la parte del leone c’è Romelu Lukaku, arrivato nella stagione 2019/20 e subito fondamentale per le fortune dell’Inter. La cavalcata continentale è stata segnata dalle sue reti (paradossalmente, anche il gol che fa vincere la coppa al Siviglia… è il suo) e anche in campionato il belga ha avuto numeri straordinari, che lo hanno proiettato immediatamente all’altezza di leggende nerazzurre come Ronaldo.

E quindi sono ampiamente giustificati i 7,5 milioni di euro netti, anche grazie al complesso meccanismo di agevolazioni fiscali così dibattuto ad inizio 2021 per le società di calcio, a stagione che il centravanti percepisce.

 

Non si può decisamente dire lo stesso di Christian Eriksen. Anzi, volendo il danese vince tranquillamente il “Bidone d’Oro 2020” e non solo, naturalmente, per demeriti suoi. Arrivato a gennaio per 27 milioni e con un ingaggio da 7 milioni netti, l’ex Tottenham doveva essere il fiore all’occhiello della squadra di Conte, ma si è trasformato in un costosissimo esubero. Per lui tantissime presenze, ma quasi mai dal primo minuto. E l’impressione è che già a gennaio il trequartista debba trovarsi una nuova squadra…

Complice il suo arrivo a titolo definitivo a parametro zero, Alexis Sanchez sale sul podio dei nerazzurri più pagati. Al Nino Maravilla l’Inter versa 7 milioni di euro netti all’anno. Finora, il rendimento non è stato direttamente proporzionale alla spesa, ma anche a causa di qualche infortunio di troppo.

Un suo connazionale, Vidal, guadagna 6,5 milioni a stagione. Il centrocampista è un fedelissimo di Conte, che ha spinto parecchio per il suo arrivo, ma non per questo, di certo, poteva abbassarsi troppo l’ingaggio rispetto a quello che percepiva ai tempi del Bayern o del Barcellona.

Chi certamente invece ha fatto un grande upgrade nel ricorrente bonifico mensile che riceve è Hakimi, fiore all’occhiello del mercato estivo, costato 40 milioni di euro e a bilancio per 5 milioni netti a stagione.

Hakimi esulta dopo il gol allo Spezia!

Tanti quanti ne guadagna Perisic, tornato dal prestito al Bayern del Triplete, riprendendo il suo posto in squadra e confermando lo stipendio di due stagioni fa.

La "seconda" fascia

Con il trasferimento al Cagliari in prestito, l’Inter, ormai favorita per le scommesse Serie A si sgrava da parte dell’ingaggio di Nainggolan, che costa 4,5 milioni di euro a stagione. Non tutto, perché la società nerazzurra contribuirà a parte degli stipendi del belga che è tornato sotto la guida di Eusebio Di Francesco.

Tra i tre e i quattro milioni c’è invece una nutrita truppa: De Vrij, 3,8 milioni a stagione, Brozovic 3,5, capitan Handanovic che si "accontenta" di 3,2 e poi un trittico composto da Kolarov, Skriniar e Young, tutti quanti con uno stipendio da 3 milioni di euro netti.

Paradossalmente, ancora più in basso ci sono un paio di calciatori che sono fondamentali nell’economia di squadra nerazzurra. Con 2,5 milioni di euro a testa, infatti, quello che incassa anche Vecino, l’Inter paga sia Barella che Lautaro Martinez, che in una ipotetica graduatoria costo/rendimento dovrebbero, probabilmente, appartenere alla prima... categoria! Così come è alto il rapporto per D’Ambrosio e Darmian, in teoria due riserve, che però per la “modica” cifra di 2 milioni di euro a stagione spesso tolgono le castagne dal fuoco a Conte.

E poi due milioni anche per Pinamonti e Sensi, 1,8 per Ranocchia, 1,5 a Bastoni (ma destinati ad aumentare) e a Gagliardini. Chiudono la classifica due membri del gruppo portieri, il secondo e il terzo portiere, Radu a un milione netto, e Padelli, che si accontenta di 500mila euro.

Il costo dello staff tecnico

E poi…c’è l’allenatore. Anzi, gli allenatori, perché non c’è solo Antonio Conte a bilancio per i nerazzurri. Il tecnico salentino è il più pagato della Serie A, con 12 milioni di ingaggio.

C’è da considerare che fino a giugno 2021 l’Inter continua a pagare anche il contratto di Luciano Spalletti, esonerato ormai da quasi due anni ma ancora a libro paga da parte della società per 4,5 milioni di euro. Il che forse ha giocato a favore dell’attuale allenatore interista nei momenti in cui c’è stata maretta con il club. Che sapeva benissimo che pagare due tecnici contemporaneamente è pesante per le casse societarie, ma che fare addirittura tris forse sarebbe stato esagerato!

*Le immagini dell'articolo sono di Luca Bruno (AP Photo). Prima pubblicazione 3 gennaio 2021.
 

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.