Il 12 settembre 2015 è un giorno storico per il tennis italiano. Sul cemento di Flushing Meadows va in scena la finale forse più inattesa della storia degli U.S. Open. Si affrontano la testa di serie numero 26 e addirittura una tennista fuori dal seed, che hanno appena eliminato in semifinale rispettivamente la numero 2 del tabellone, Simona Halep, e soprattutto Serena Williams, numero 1 del mondo, che dal 2012 era detentrice del torneo di casa.

L'inizio di carriera

Flavia, la prima Azzurra nella top 10!

Il meraviglioso legame con Fognini

Le pubblicità ed il prize money della Pennetta

Il profilo Instagram di Flavia

La vittoria contro la statunitense, però, per Roberta Vinci rimane la più grande partita in carriera, perché il trofeo, per 7-6, 6-2, lo porta a casa Flavia Pennetta da Brindisi. Che a 33 anni si toglie anche la soddisfazione di diventare la tennista più anziana a vincere il suo primo titolo del Grande Slam. La giusta consacrazione di una carriera in cui la fatica e l’impegno l’hanno fatta competere con le più grandi del mondo.

L'inizio di carriera

Flavia Pennetta nasce nel 1982 e comincia a mettersi in luce già a livello giovanile. Il suo primo amore è il doppio, in cui fa spesso coppia, per uno strano scherzo del destino, proprio con Roberta Vinci, anche lei pugliese. La coppia tricolore funziona perfettamente, al punto che anche grazie a loro due l’Italia conquista per la prima volta la Fed Cup junior.

Nel 2000 arriva il professionismo, ma la strada per la vetta non è per niente semplice. Per la prima qualificazione a un torneo WTA bisogna attendere il 2002, mentre per la prima vittoria addirittura il 2004. La terra rossa di Sopot, Polonia, la vede trionfare contro la ceca Zakopalová. Nel 2005 le vittorie sono invece due, entrambe nel Nuovo Continente: prima Acapulco e poi Bogotà, oltre all’affermazione in doppio a Los Angeles in coppia con la russa Dementieva.

Per tornare a imporsi in singolare ci vorranno due anni, ma nel frattempo si comincia a scrivere la storia del tennis femminile italiano. La Fed Cup 2006 racconta infatti della prima vittoria azzurra per le scommesse tennis nel corrispettivo femminile della Davis. A guidare il team c’è Corrado Barazzutti e in campo, oltre a Flavia Pennetta, ci sono Francesca Schiavone, Roberta Vinci e Mara Santangelo.

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Di fronte c’è il Belgio di Justine Henin, reduce dal suo terzo Roland Garros vinto, ed è proprio lei a sfidare la Pennetta in singolare. Flavia si arrende, ma è ininfluente: lo scontro di Charleroi termina 3-2 per le italiane. L’anno successivo, prima di tornare a vincere a Bangkok, c’è tempo però per una delusione. Le azzurre tornano in finale di Fed Cup, ma stavolta non c’è storia: a Mosca vince la Russia per 4-0, senza neanche bisogno di giocare il doppio.

E forse non è un caso che l’unica persa delle cinque finali disputate dall’Italia in quegli anni è anche quella in cui Flavia Pennetta non scende in campo…

Il 2008 è foriero di miglioramenti: arrivano altri due tornei in singolare, Viña del Mar e il bis ad Acapulco, due finali perse contro Venus Williams (a Zurigo, dopo aver eliminato Jelena Jankovic, numero 1 in quel momento) e contro Dinara Safina a Los Angeles. Gli Stati Uniti, però, continuano a portarle fortuna: agli U.S. Open 2008 c’è il miglior risultato in carriera in uno slam, i quarti di finale. Ma si può decisamente migliorare...

La prima Azzurra nella top 10!

Il 2009, infatti, è l’anno della consacrazione. Altri due tornei in singolare vinti (Palermo e Los Angeles), ma soprattutto c’è l’ingresso nella Top 10 in agosto, diventando così la prima italiana a riuscirci. Agli U.S. Open arrivano di nuovo i quarti di finale e per coronare il tutto, cosa c’è di meglio della seconda Fed Cup? L’Italia arriva in finale contro gli Stati Uniti e non c’è davvero partita: 4-0 per le azzurre. 

Il 2010 a livello di singolare regala soltanto una vittoria a Marbella, ma in compenso la Pennetta ingrana nel doppio. In coppia con l’argentina Gisela Dulko vince ben sei tornei, tra cui il WTA Championship a Doha. C’è giusto il tempo per il tris in Fed Cup (3-1 ancora agli USA), prima di aprire il 2011 col botto: la vittoria a sorpresa per le scommesse sportive agli Australian Open, che le permette di diventare anche la prima italiana a salire al numero 1 della apposita classifica, un qualcosa mai riuscito neanche agli uomini. Da quel momento, però, per tornare a vincere ci vuole un anno in doppio e ben tre in singolare.

L'inconfondibile rovescio a due mani!

Il 2012 è complicato da un infortunio al polso e l’anno successivo è da ricordare per il poker in Fed Cup (4-0 alla Russia), con tanto di Collare d’Oro conferito dal CONI, e per la semifinale agli U.S. Open, evidentemente lo Slam preferito dalla brindisina. Nel 2014 si conferma la predilezione per gli Stati Uniti con la vittoria a Indian Wells e poi il resto…è storia, anzi, leggenda, con gli U.S. Open finalmente vinti e la partecipazione al Master di fine anno. Abbastanza per concedersi un meritatissimo ritiro, a 33 anni, con 28 titoli (11 singolari e 17 in doppio) e un best ranking come sesta tennista al mondo.

Il meraviglioso legame con Fognini

E poi…spazio alla vita privata. Nel 2016 Flavia Pennetta è convolata a nozze con Fabio Fognini, bad boy del tennis italiano, che solo la campionessa azzurra è riuscita a domare. Per la coppia, la più celebre della racchetta tricolore, sono arrivati anche due bambini: Federico, nato nel 2017, e Farah, venuta al mondo nel 2019. Nel frattempo, c’è stato anche modo di diventare un apprezzato e sincero volto televisivo, con la partecipazione a diverse trasmissioni a tema tennistico di Sky Sport come commentatrice.

Le pubblicità ed il prize money

E anche la pubblicità è stato un ambiente particolarmente frequentato dalla pugliese. Nel 2014 ha fatto scalpore la sua presenza negli spot Wind accanto a Fiorello, ma la tennista ha anche fatto da testimonial alla Banca Popolare Pugliese e ha vinto diversi premi per una pubblicità no-profit contro il fumo, oltre a sostenere l’AIOM anche con uno spot a favore delle vaccinazioni.

Testimonial prima di Sergio Tacchini e poi con un top bianco ed un gonnellino grigio, è stata la prima tennista italiana, nel 2010, a vestire Adidas. Le scarpe preferite? Stan Smith

Oltre 14 milioni di dollari di soli premi, 3,3 per la vittoria del 2015 a Flushing Meadows, vinto con la racchetta Wilson Blade 9. 

Attualmente, insieme a Fabio, è dal 1 gennaio 2019, un volto di punta di Armani nel Mondo!

Il profilo Instagram di Flavia Pennetta

L’attenzione, però, al momento attuale è tutta per la famiglia, come dimostrano le sfide testimoniate sui social, durante la lunga sospensione dei tornei, con Fognini in cui qualsiasi cosa, dallo stendino ai tavoli, è diventato un campo da tennis.

Da parte sua, Flavia Pennetta ha spiegato di non sentire la necessità di tornare a giocare, come invece hanno fatto altre colleghe che come lei hanno lasciato relativamente presto. Del resto, la chiusura di carriera della tennista brindisina è di quelle elaborate dagli sceneggiatori migliori, che difficilmente si possono superare…
 

*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di David Goldman e Wong Maye-E.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.