Il match della Coppa del Mondo tra Arabia Saudita e Argentina ha offerto la prima grande sorpresa dei Mondiali in Qatar. Alla fine, hanno vinto i sauditi per 2-1, dopo che nel primo tempo l’Albiceleste era passata in vantaggio e aveva avuto parecchie occasioni per aumentare il parziale. 

Ma dagli spogliatoi è emersa un’altra Arabia Saudita. Come? Grazie al discorso di Hervè Renard all’intervallo. Il CT ha infatti rimproverato i suoi per l’atteggiamento troppo passivo nei primi 45 minuti e li ha spronati…in maniera decisamente particolare. 

Hervè Renard tra i protagonisti di Qatar 2022!

E le sue parole sono già diventate leggenda. “Volete fare una foto con Messi? No! Dovete marcarlo stretto e pressarlo. Dai ragazzi, qui siamo ai Mondiali!". Una frase che ha decisamente avuto effetto, considerando che i calciatori sauditi hanno poi scritto una parte importante della storia del calcio del loro paese. Non è però l’unico discorso motivazionale che ha saputo fare breccia nei cuori dei calciatori.

LIONEL SCALONI 2022

MARCELLO LIPPI 2006

JESSE MARSCH 2019 

SINISA MIHAJLOVIC 2019

BRIAN CLOUGH 1974

LIONEL SCALONI 2022

Visto quanto accaduto contro l’Arabia Saudita, il CT dell’Argentina ha decisamente preso nota di come un discorso ben fatto prima o durante una partita possa avere un impatto sulla mente dei calciatori. Ecco perchè, sempre durante la Coppa del Mondo 2022, ha deciso di provarci anche lui. 

Ma prima della partita di semifinale contro la Croazia, Scaloni si è fatto…dare una mano. Invece di parlare lui, l’allenatore dell’Albiceleste ha deciso di mostrare ai calciatori un video, non troppo originale a dir la verità come idea, in cui tutti quanti i familiari dei giocatori avevano registrato frasi di incoraggiamento e messaggi di buona fortuna. Come hanno spiegato le testate argentine, i calciatori sono stati molto colpiti e parecchi sono scoppiati in lacrime. 

E alla fine il discorso sui generis di Scaloni ha avuto effetto: l’Argentina ha vinto alla grande e si è conquistata il pass per la finalissima in Qatar.

MARCELLO LIPPI 2006

A proposito di finale, come si fa a motivare una squadra che si sta per giocare il match più importante della vita di un calciatore? Bisognerebbe chiederlo a Marcello Lippi, CT dell’Italia campione del mondo, che nella pancia dell’Olympiastadion di Berlino ha parlato con la sua rosa prima della sfida contro la Francia, poi vinta dagli Azzurri ai calci di rigore. 

A ricordare il suo discorso è stato Mauro Camoranesi, che ha ricordato di come Lippi abbia cominciato come si farebbe di solito: prima i nomi di chi sarebbe andato in campo e poi qualche discorso di tattica. 

Lippi in uno scatto simpatico!

Poi però il tecnico di Viareggio ha deciso di cambiare le carte in tavola, con parole che hanno fatto breccia nel cuore della squadra: ““Ragazzi, queste sono tutte cazzate, siamo venuti per vincere, andiamo a vincere cazzo!”. Il tutto, strappando i fogli con gli schemi. Ha funzionato? Secondo l’esterno campione del mondo, sì. La squadra ha risposto urlando per la carica impartita dal CT!

Ricordiamo le qualità uniche del tecnico toscano: Con Lippi a Torino, le quote Scudetto avevano sempre una chiara favorita!

JESSE MARSCH 2019 

Non solo Mondiali, però. Anche in Champions League si può fare la differenza con le parole. Esattamente quello che ha fatto lo statunitense Jesse Marsch, all’epoca allenatore dell’RB Salisburgo, nell’intervallo del match tra gli austriaci e il Liverpool nel 2019. Il Salisburgo ha terminato il primo tempo ad Anfield sul 3-1, rischiando però la goleada da parte dei Reds.

E Marsch, in un tedesco approssimativo misto alla sua lingua madre, l’inglese, ha rimproverato i suoi: “Quanti falli avete fatto oggi? Due! Non è una cazzo di amichevole, è una partita di Champions League, quindi vedete di giocare in maniera più fisica e di affondare gli interventi”. 

Il tecnico americano contro il Liverpool

I suoi l’hanno decisamente preso in parola e non sono stati 45 minuti facili per il Liverpool, che pure alla fine ha vinto solo 4-3 per le quote calcio. Il Salisburgo ha temporaneamente recuperato lo svantaggio, peraltro con il gol del 3-3 segnato da un semi-sconosciuto Erling Braut Haaland. Ma questa è decisamente un’altra storia.

SINISA MIHAJLOVIC 2019

Le motivazioni si possono dare ai calciatori persino quando invece servirebbero al tecnico stesso. Lo dimostra benissimo la storia di Sinisa Mihajlovic. Lo sfortunato tecnico serbo, al momento di cominciare uno dei ricoveri ospedalieri per combattere la leucemia che poi se lo è portato via, non ha voluto far mancare ai suoi giocatori l’incoraggiamento in un momento complicato della stagione, in cui la squadra si ritrova senza l’appoggio del tecnico. 

E quindi Sinisa ha videochiamato la rosa dalla sua stanza d’ospedale, cercando di instillare nei calciatori la sua voglia di lottare: “L'importante è che nessuno molli: io non mollerò in questa stanza, voi non dovrete mollare in campo, ma dare tutto". Alla fine il Bologna si riprende e Sinisa tornerà in panchina. E il mito serbo non ha comunque mai mollato, fino all’ultimo momento.

BRIAN CLOUGH 1974

Ma ci sono anche discorsi motivazionali…che non funzionano benissimo. Come quello di Brian Clough, ripreso nel fortunato film "Maledetto United" al momento di conoscere la rosa del Leeds United, che fino a qualche giorno prima era allenato dal suo acerrimo rivale Don Revie. 

Clough si presenta alla squadra dicendo di sapere di trovarsi di fronte a calciatori che giocavano in nazionale e che avevano anche vinto campionati e coppe, ma che per quanto lo riguardava potevano anche buttare tutte le loro medaglie nel secchio, perchè a suo modo di vedere le avevano vinte “rubando”. Clough non era un gran fan del modo di giocare e di affrontare le partite del cosiddetto “Dirty Leeds” e lo mette in chiaro subito. 

La questione però non va affatto bene. La squadra rigetta del tutto il tecnico, che dopo 44 celebri giorni viene esonerato. Ma questo non rende certo il suo discorso meno storico!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.