Nel calcio termini come “campione” e “leggenda” sono sempre controversi. Ma in Italia tutti sono d’accordo su chi abbia meritato di essere definito semplicemente “Mito”: Dino Zoff, nato a Mariano del Friuli il 28 febbraio 1942, uno dei migliori portieri italiani (e non solo) di sempre.

Zoff inizia ad Udine

La carriera di Zoff inizia a 19 anni, nel 1961, all’Udinese, che lo aveva inserito nel suo settore giovanile già nel 1956. La retrocessione dei friulani in B permette all’estremo difensore di prendersi il posto da titolare e di mettersi in luce, guadagnandosi il trasferimento al Mantova nel 1963.

Tra Mantova e Napoli nasce il mito di Zoff

Nel club lombardo Zoff gioca quattro stagioni con prestazioni che lo confermano tra i migliori portieri del campionato italiano.

Dopo aver sfiorato il Milan, il futuro DinoMito diventa portiere del Napoli, che lo acquista nel 1967 per 120 milioni. Allo stadio San Paolo in cinque anni Zoff diventa una vera e propria saracinesca, permettendo ai partenopei di far registrare anche la stagione con meno gol subiti (19, di cui 17 dal friulano) della loro storia nell’annata 1970/71. Nell’estate 1972 arriva un trasferimento parecchio contestato, quello alla Juventus.

I tifosi del Napoli si sentono traditi, ma nonostante Zoff sia ampiamente riconosciuto come uno dei migliori portieri della sua generazione, molti pensano che a 30 anni compiuti possa arrivare da un momento all’altro il declino.

Gli straordinari numeri di Zoff con la Juve

Grosso errore, perchè Zoff difenderà la porta bianconera per i successivi 11 anni, diventando uno degli elementi fondamentali dell’era dei grandi successi juventini a cavallo tra anni Settanta e Ottanta.

Gli allenamenti di Zoff

Tutta la bacheca da calciatore del friulano si riempie a Torino, con 6 campionati vinti, 2 Coppe Italia e una Coppa UEFA, la competizione che dà il via al periodo d’oro della Signora in Europa.

Le prestazioni di Zoff sono fondamentali e talmente buone che già nella prima stagione a Torino il portiere rischia addirittura di vincere il Pallone d’Oro, arrivando secondo soltanto dietro a Johan Cruijff. Quando poi in panchina arriva Giovanni Trapattoni, che gli mette davanti una difesa composta tra gli altri da Gaetano Scirea e Claudio Gentile, la porta bianconera diventa un miraggio per tutti.

Nella stagione 1981/82 Zoff contribuisce a un altro primato di squadra di reti…non subite, chiudendo il campionato con appena 14 gol sul groppone. La longevità agonistica del friulano è coadiuvata da un fisico che gli permette di non mancare mai all’appello e negli anni alla Juventus l’estremo difensore stabilisce un primato importantissimo, quello del maggior numero di partite consecutive nella storia della Serie A, 332, di cui 330 con i bianconeri.

Tutti i record di Dino Zoff da calciatore

Numeri alla mano, nella sua esperienza a Torino, Zoff non ha mai mancato un match di campionato. Non si tratta comunque dell’unico record che gli appartiene, perchè scendendo in campo a 41 anni e 86 giorni nella sfortunata finale di Coppa dei Campioni contro l’Amburgo, DinoMito diventa anche il calciatore più anziano di sempre nell’ultimo atto della massima competizione europea.

La sua carriera si chiude nel 1983 con 570 presenze in A, un primato che resisterà parecchio prima di essere infranto da Paolo Maldini.

Ma non si può certo parlare di Zoff senza andare a toccare l’argomento nazionale. Il portiere friulano rappresenta una delle leggende azzurre, anche e soprattutto grazie alla Coppa del Mondo vinta nel 1982. E dire che per la prima convocazione ha dovuto aspettare parecchio, debuttando con l’Italia solo nel 1968, a 26 anni, nell’importantissimo spareggio con la Bulgaria per accedere agli Europei 1968.

Zoff capitano dell'Italia di Bearzot

Un trofeo che tra l’altro gli Azzurri vincono, permettendo a Zoff di ottenere uno dei suoi primati con la nazionale, visto che è l’unico calciatore della storia azzurra ad avere in bacheca sia un campionato del mondo che uno d’Europa.

Nonostante questo, il classe 1942 perde il posto a favore di Enrico Albertosi per i Mondiali 1970, ma quando si riprende i pali non li lascia più. Anzi, tra settembre 1972 e giugno 1974 Zoff stabilisce un altro record, stavolta addirittura a livello mondiale. Il portiere azzurro non subisce gol per ben 1142 minuti, dalla partita contro la Jugoslavia a quella con Haiti ai Mondiali del 1974. 

Al termine della manifestazione il friulano veste per la prima volta la fascia da capitano, difendendo la porta azzurra nelle qualificazioni agli Europei 1976 (che l’Italia non gioca) e ai Mondiali del 1978. Proprio in occasione della manifestazione in Argentina arrivano parecchie critiche a Zoff, reo di aver subito due gol da lontano nella semifinale contro i Paesi Bassi.

Zoff Capitano nella notte di Madrid

Ma anche in questo caso chi pensa che a 36 anni sia arrivato per il portiere il momento di chiudere l’esperienza con la nazionale ha capito molto male. DinoMito si tiene stretto il posto, disputando sia gli Europei del 1980 che, soprattutto, i Mondiali del 1982, terminati alzando la Coppa del Mondo e con il record di giocatore più anziano a giocare la finale.

L’ultima partita in carriera di Zoff è con l’Italia, nel maggio 1983 contro la Svezia, che gli permette di mettere a referto la presenza numero 112, altro primato che poi gli verrà tolto da Paolo Maldini.

Le squadre allenate da Zoff

E poi? Beh, dopo il ritiro Zoff diventa prima allenatore dei portieri della Juventus e poi CT della nazionale Olimpica, prima di accettare la panchina bianconera nel 1988. Nelle due stagioni in panchina porta a casa una Coppa Italia e una Coppa UEFA, prima di passare alla Lazio di Gazza e Beppe Signori.

Zoff in panchina con la Lazio

Proprio ai biancocelesti il friulano lega la sua carriera da tecnico, allenando i capitolini in tre diverse occasioni, prima per un quadriennio tra 1990 e 1994 e poi subentrando nel 1997 e nel 2001, senza però vincere alcun trofeo.

In mezzo ci sono i due anni da CT della nazionale, sostituendo Cesare Maldini.

L’era Zoff vede imporsi in azzurro alcuni calciatori come Francesco Totti e Gianluca Zambrotta e termina con l’amara sconfitta in finale, giocata comunque da netti sfavoriti per le quote calcio contro i Campioni del Mondo in carica, agli Europei 2000 contro la Francia.

L’ultima esperienza da allenatore è datata 2005, quando subentra a Sergio Buso sulla panchina della Fiorentina, aiutando i toscani a salvarsi, in una stagione difficile da interpretare anche per gli analisti più esperti delle scommesse sportive, con ben 11 squadre che terminano il campionato nello spazio di 3 punti.

E pazienza se da tecnico Zoff non ha ottenuto i successi avuti da calciatore, perchè Dino rimane sempre e comunque…Mito.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.