Nella stagione 2021-2022, per quanto riguarda i diritti televisivi, il calcio italiano ha assistito a una vera e propria rivoluzione. Per la prima volta da parecchi anni, a detenere la possibilità di trasmettere tutto il campionato è stata una sola piattaforma, DAZN, che si è aggiudicata tutte e dieci le partite di ogni turno di Serie A, con Sky che è rimasta con soli tre match e neanche in esclusiva.

Un colpo non da poco, considerando che l’azienda britannica fino alla stagione precedente era quella che aveva tre partite su dieci, per quanto le sue fossero in esclusiva, il che ha convinto molti ad abbonarsi già negli anni precedenti.

I dati ufficiali Auditel per la Serie A

Il crollo degli ascolti

I numeri dei dispostivi mobili

L'8% da dividere secondo gli ascolti medi

I dati ufficiali Auditel per la Serie A

Logico però che con tutto il campionato, ci si aspettava che i numeri di DAZN per la stagione fossero da record. E in realtà sembrano esserlo, ma in negativo. È proprio così? La questione è spinosa e assai controversa.

Meglio partire dai dati ufficiali, quelli pubblicati da Auditel e che riguardano lo share televisivo del girone di andata. Secondo la società di rilevazione, che calcola quanti televisori e quanti decoder analogici e satellitari sono stati accesi sulle partite di Serie A, il crollo rispetto al passato è netto.

I numeri del rapporto Auditel parlano senza mezzi termini di una vera e propria crisi di spettatori, al punto che rispetto alla stagione scorsa la squadra con meno spettatori del campionato 2020/21 (l’Udinese, che aveva poco più di 7 milioni di spettatori) oggi sarebbe all’ottavo posto della classifica delle più viste.

L'esultanza dei calciatori dell'Udinese a San Siro!

Un crollo che per alcune squadre arriva a sfiorare il 50%, ma che comunque è abbastanza generalizzato nonché preoccupante per la stessa DAZN.

Il crollo degli ascolti

Secondo i dati di Auditel l’emorragia maggiore di tifosi è stata quella subita dalla Juventus. I bianconeri rispetto allo scorso anno hanno perso la metà dei tifosi, dai 29 milioni della stagione con Pirlo in panchina e Cristiano Ronaldo in attacco ai 14,5 di questa, che vede il ritorno di Allegri. Possibile che siano bastate due annate non proprio eccezionali a far disamorare il popolo bianconero? No, perchè il trend è abbastanza comune anche alle altre.

Lo stacco aereo di Cristiano Ronaldo!

Il risultato peggiore, un crollo del 54%, lo subisce lo Spezia, che da oltre 8 milioni di spettatori non arriva a 4 e si prende così il poco appetibile premio di squadra con meno tifosi del girone di andata.

Escluse le neopromosse e le retrocesse, con cui naturalmente non è possibile effettuare il confronto, la squadra che ha tenuto meglio è proprio l’Udinese, che abbandona dunque la fascia di squadra meno vista, considerando che rispetto ai 7,1 milioni della scorsa stagione si attesta a 5,8 milioni, facendo registrare il calo meno vistoso (-18%), in compagnia del Bologna, che con 6 milioni di spettatori vede il numero scendere del 19%.

E le altre big come vanno? Meglio della Juventus, ma neanche troppo. Secondo il rapporto, pubblicato da ItaliaOggi, a fare la parte del leone è il Milan, scommessa vincente della stagione che ha 16 milioni di spettatori. Peccato che nella stagione precedente i rossoneri ne totalizzassero oltre 21 milioni.

E anche gli ex campioni d’Italia dell’Inter si fermano a 15,5 milioni, in calo rispetto ai 19 della stagione precedente. Scendono anche il Napoli, che da 16 milioni arriva a 11,3, la Roma, che da 15 milioni sfiora appena i 10, ma anche Lazio e Atalanta, che superavano entrambe i 10 milioni (10,4 per i capitolini e 12,4 per gli orobici), ma che ora si ritrovano con 6,8 e 8,8 milioni di spettatori.

Dunque, un calo generalizzato e che all’apparenza parla di una crisi di spettatori che rischia di essere irreversibile.

I numeri dei dispostivi mobili

Ma è davvero così? Non proprio, perchè le cifre di Auditel si…perdono una fetta di mercato che oggi come oggi è quella che rischia di essere la più importante, anche visto come funziona DAZN: la fruizione attraverso computer, dispositivi mobili come telefoni cellulari e tablet e stick FireTV.

La rilevazione fatta dall’Auditel si basa infatti sugli apparecchi televisivi e sui decoder, non considerando tutti quelli (e sono molti) che si godono le partite sui computer, sul telefonino, o quelli che non avendo una smart-TV sono ricorsi alle stick, che funzionano esattamente come un piccolo decoder, ma che non vengono considerate nella rilevazione.

Giroud con un tifoso a Reggio Emilia!

Bastano questi spettatori in più per riportare il numero di spettatori a cifre non troppo drammatiche? Sì, eppure c’è un “ma”.

Il rapporto di Nielsen per conto di DAZN, che conteggia il numero di abbonamenti e tiene in considerazione anche le altre piattaforme, ha portato alla luce una situazione decisamente migliore rispetto a quella mostrata dall’Auditel. Allo stesso tempo però è arrivato sul rapporto Nielsen il no dell’AGCOM.

L’'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lo ha infatti bocciato, ritenendo che le cifre riportate fossero eccessivamente alte rispetto alla realtà e si potrebbe ricorrere all'elaborazione di un algoritmo per avere uno strumento più preciso.

Ma perchè c’è questa vera e propria guerra di numeri per quanto riguarda lo share di DAZN? Perchè il numero di spettatori rischia di mettere a rischio i proventi dei diritti televisivi, che poi vengono divisi tra tutte quante le società che prendono parte al campionato ed ai relativi pronostici Serie A.

L'8% da dividere secondo gli ascolti medi

Rispetto agli altri grandi campionati (con la Premier League che fa ovviamente un mondo a parte, ma anche la Liga e la Bundesliga), la Serie A continua a perdere appeal e un crollo come quello sottolineato dal rapporto Auditel rischia di declassare ulteriormente il torneo.

In più c’è sempre da considerare che per le quote Serie A una parte dei ricavi stabilita per ogni squadra (l’8% del totale dei diritti, che si aggira sui 90 milioni di euro) dipende proprio dal report dell’Auditel. Logico dunque che sui numeri, considerata l’assenza nel conteggio di dispositivi che possono rappresentare una larga fetta di spettatori, ci sia una certa attenzione, perchè in un periodo di calo di ricavi e di interesse generale, anche una piccola fetta in più della torta può essere fondamentale per qualche introito in più.

Resta solo da vedere se il prossimo rilevamento Auditel riuscirà a prendere in considerazione anche la fetta di dispositivi in cui DAZN è certamente più radicata. Altrimenti le polemiche, come sempre, non mancheranno…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.