Valute virtuali, soldi molto reali. L’avanzata delle criptovalute, che la Banca d’Italia definisce come rappresentazione digitale di valore, utilizzata come investimento o mezzo di scambio, ha travolto tutto il pianeta, compreso il mondo del calcio.
Le cripto entrano nel calcio con l'Arsenal
Le tre squadre con il main sponsor del settore in Serie A
I rapporti di Digitalbits con l'Inter
Toyota futuro sponsor della Roma?
Il partner sulla manica ed il back sponsor
Gli NFT e i fan token nel calcio italiano
Gli investimenti dei calciatori su Sorare

Le cripto entrano nel calcio con l'Arsenal
Nel corso degli ultimi anni le società del settore hanno investito parecchio nel pallone, partendo ovviamente dal mercato più florido, quello inglese. Il primo club a legarsi a una criptovaluta è stato l’Arsenal, che nel 2018 ha firmato una partnership con Cashbet Coin, ma in seguito sono arrivate tante altre tipologie di accordo.
Al momento attuale, la metà dei club di Premier, compresi quelli in testa alla classifica per le scommesse sportive, ha partnership con società di criptovalute, alcuni come main sponsor, altri utilizzando lo spazio sulla manica, altri ancora semplicemente come corporate sponsor.
Una situazione che porta il campionato inglese ad aver visto un aumento di quasi il 300% del valore delle sponsorizzazioni crypto, dai 27 milioni di sterline del 2021 ai 104 del 2021.

Eppure, strano a dirsi, il paradiso per le sponsorizzazioni delle criptovalute è la Serie A. Il campionato tricolore è stato praticamente…invaso dalle offerte delle società del settore. Del resto, vista la stretta sulle sponsorizzazioni da parte delle società di scommesse, rese impossibili dal Decreto Dignità, i club avevano decisamente bisogno di una tipologia nuova di introiti, anche alla luce della crisi che ha colpito l’intero pianeta negli ultimi due anni.
E quindi le criptovalute, nonostante più di qualche dubbio da parte delle autorità (e della stessa Premier League, che a fine 2021 ha deciso che ogni accordo simile verrà verificato con particolare attenzione), sono diventate importanti, anzi, fondamentali per quanto riguarda gli introiti pubblicitari dei club del massimo campionato. I numeri, del resto, parlano chiaro.
Uno studio del Sole24Ore spiega infatti che solo grazie agli accordi per la presenza dei marchi sulle maglie si toccano i 180 milioni di euro, ma con altre tipologie di partnership si raggiunge un totale di 250 milioni.
Le tre squadre un main sponsor del settore in Serie A
Logico però che gli accordi più remunerativi siano quelli come main sponsor sulle maglie. Da questo punto di vista, le squadre che hanno preso questa strada sono tre: l’Inter, la Roma e la Lazio.
I nerazzurri hanno, infatti, prima sostituito l’ormai leggendario marchio Pirelli con quello di Socios.com, che ha firmato con gli ex Campioni d’Italia un contratto da 16 milioni di euro all’anno, che con alcuni bonus possono arrivare anche a 20 milioni.
L’Inter poi ha fatto il bis, non nei titoli nonostante i chiari favori del pronostico per le quote Serie A, perché prima sulle maniche della divisa da gioco e poi sul petto, sostituendo proprio Socios, ha mostrato il marchio di una società legata alle criptovalute, ovvero Digitalbits.
La sponsorizzazione iniziale per da 5 milioni di euro per la stagione 2021/22 ha lasciato spazio a un accordo molto più ampio, da 85 milioni in quattro stagioni, che riguarda non solo la presenza del logo sulla maglia, ma anche la possibilità di emettere materiale digitale che riguarda la società nerazzurra.
Ma Digitalbits è anche main sponsor della Roma, con cui ha un accordo particolarmente remunerativo per le casse giallorosse, da 35 milioni in tre stagioni. Particolare il metodo di pagamento, visto che una parte della tranche finale sarà corrisposta proprio in criptovalute.
Anche dall’altra parte del Tevere ci si è dati alle criptovalute e quindi il main sponsor della Lazio è diventato Binance, con un accordo biennale con possibilità di rinnovo per una terza stagione e possibili introiti per 30 milioni.
I rapporti di Digitalbits con l'Inter
Con il crollo delle criptovalute degli ultimi mesi, però, non sono però mancati problemi, che hanno riguardato in particolare l’Inter.

L’accordo con Digitalbits ha già presentato qualche criticità sui ritardi dei pagamenti, che hanno portato i nerazzurri in estate a togliere il logo dello sponsor prima dai tabelloni del centro sportivo e poi anche dalle divise della squadra femminile, con tanto di minaccia di azione legale e di rescissione unilaterale del contratto anche per quanto riguarda le maglie di Lukaku e compagni, che, però, poi, per dovere di cronaca non si è concretizzata.
Toyota futuro sponsor della Roma?
Meno difficoltà ha avuto invece l'altro club griffato Digitalbits, la Roma, che però si è comunque premunita con una seconda sponsorizzazione, legata soltanto alle maglie di allenamento, fatta…in casa.
Il nuovo partner giallorosso per il kit training e la squadra femminile è infatti la Toyota, legata a doppio filo con il Friedkin Group, che di fatto si è inserita come altra importante fonte di denaro proveniente dalle sponsorizzazioni per evitare sorprese inattese…

Possibile puntare a Trigoria sull'accoppiata Toyota e Adidas come fornitore tecnico al posto di New Balance per la stagione 2023/2024!
Il partner sulla manica ed il back sponsor
Non di soli main sponsor però vivono le sponsorizzazioni delle maglie. Ci sono anche gli sleeve e i back sponsor, ovvero i marchi che vanno sulle maniche e sul retro delle divise da gioco. E anche lì le criptovalute hanno cominciato a farsi vedere.
Oltre all’Inter, anche la Juventus ha siglato e poi rinnovato un accordo da circa 12 milioni di euro più bonus in due stagioni con Bitget, che è così diventato il primo sponsor sulla manica della storia bianconera.
Ha seguito il trend anche il Milan, che ha una partnership con BitMex. Insomma, se si guarda una partita di Serie A, le possibilità di imbattersi in qualche club legato a doppio filo al mondo delle criptovalute è altissima.
Gli NFT e i fan token nel calcio italiano
Anche perché gli accordi non sono solamente limitati alla presenza dei loghi sulle divise. Anzi, molte squadre sfruttano il sistema delle criptovalute anche in altri sistemi, in primis quello dei non-fungibile-token, più comunemente detti NFT.
Come suggerisce il nome stesso, si tratta di gettoni (ovviamente virtuali) acquistabili, che in realtà sono dei veri e propri certificati digitali non intercambiabili di acquisto di un bene, che può essere tanto digitale quanto reale.
Tra questi nel calcio vanno per la maggiore i cosiddetti “fan token”, che funzionano come delle piccole quote del club e che permettono a chi ne possiede di dire la sua per quanto riguarda decisioni societarie o di accedere a contenuti esclusivi.
Ma ci sono anche token particolari, che danno a chi li acquista la proprietà di oggetti virtuali. Una delle ultime trovate al riguardo è quella di un NFT della Coppa Italia, un video di una dozzina di secondi che nel 2021 è stato venduto dalla piattaforma crypto.com (che per inciso è anche lo sponsor della VAR e della Goal Line Technology) per 3.500 euro.
Gli investimenti dei calciatori su Sorare
Senza dimenticare che le applicazioni della tecnologia blockchain su cui si basano le criptovalute possono essere anche più fantasiose. È il caso di Sorare, un mix tra fantacalcio e videogiochi, in cui si acquistano “carte virtuali” dei calciatori, che regalano punti a seconda di come il giocatore si è comportato in campo.
Sembrerebbe una cosa…tranquilla, ma tra gli investitori nel progetto ci sono campionissimi come Griezmann e Piquè, con il catalano che nel 2020 ha deciso di metterci su ben 3 milioni di euro.

Come spesso gli accade, il difensore del Barça sembra aver fatto centro negli affari: il secondo giro di investimenti ha raccolto l’adesione di Masayoshi Son, il secondo uomo più ricco di tutto il Giappone, che ha qualche tempo fa investito “appena” 580milioni nel patrimonio della società, che secondo le ultime stime ha da poco raggiunto un valore superiore ai 3 miliardi di euro.
Certo, si tratta di un mercato che, come hanno confermato i recenti sviluppi, è particolarmente volatile e non privo di rischi.
Ma in ogni caso, prima di derubricare le criptovalute e i blockchain a stupidaggini che non hanno niente a che vedere con il calcio, meglio farsi…un paio di conti!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.