Il mercato di riparazione come sempre fa sognare e fa arrabbiare, ma è innegabile che la sessione 2023 sia decisamente di quelle non memorabili in quanto ad acquisti importanti. Anzi, se si esclude il Chelsea, che ha deciso di spendere più di Serie A, Liga, Ligue 1 e Bundesliga messe assieme, sono stati pochissimi i colpi che hanno solleticato l’interesse dei tifosi.

E, soprattutto, si tratta di una sessione di mercato molto povera. La maggior parte dei cambi di squadra sono avvenuti con formule che prevedono pagamenti in futuro (prestiti con diritto o obbligo di riscatto) o in seguito a rescissioni contrattuali (e questo non può che essere il caso di del recordman di gol Cristiano Ronaldo che si è accasato all’Al-Nassr.

Il mercato di riparazione 2023

Vlahovic è l'eccezione che conferma la regola

Nel 2020 la A spende 230 milioni a gennaio sul mercato

La sessione invernale di calciomercato all'estero

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Il mercato di riparazione 2023

Andando a vedere in particolare la Serie A, si nota come nella casella delle spese siano moltissime le società che in questo gennaio sono rimaste totalmente ferme, non facendo uscire neanche un euro per trasferimenti definitivi.

Basterebbe pensare che la squadra che ha speso di più per un singolo acquisto è la Fiorentina, che però ha riscattato per 8,5 milioni un calciatore, Barak, che era già in rosa. I toscani, con il milione e mezzo speso per Brekalo, sono anche il club che ha investito di più in nuovi acquisti. 

Segue lo Spezia, che tra l’arrivo di Przemyslaw Wisniewski dal Venezia (4 milioni), quello del centravanti lettone Raimonds Krollis dal Valmiera FC (1,5), il milione e mezzo speso per il prestito di Eldor Shomurodov dalla Roma e i 700mila euro versati al Mura per lo sloveno Tito Cipot, ha sborsato un totale di 7,7 milioni di euro. 

Ma c’è un’ottima ragione, perchè i bianconeri hanno fatto una delle migliori cessioni di questa sessione di mercato, con i 25 milioni incassati dall’Arsenal per il centrale polacco Jakub Kiwior. 

Anzi, la migliore, se si considera che quella di Traorè dal Sassuolo al Bournemouth per 30 milioni ci sarà soltanto a giugno, quando maturerà l’obbligo di riscatto. Il nuovo arrivo più costoso è invece il talento brasiliano Matheus Martins, che è arrivato dalla Fluminense all’Udinese, con un passaggio intermedio al Watford, per 6 milioni di euro.

I friulani hanno preso, stavolta a zero, anche il campione del mondo 2018 Thauvin, in campo in quella che sarà poi ricordata, come la prima delle due, anche per le scommesse, giostre del gol tra Francia ed Argentina! 

Thauvin

I totali, del resto, parlano abbastanza chiaro. Nella sessione invernale 2023 le squadre di Serie A hanno mosso appena una trentina di milioni di euro per acquisti. Il fatto che 35 milioni in più siano arrivati per le cessioni (un totale di 66) spiega come questo mercato sia stato fatto all’insegna del contenimento dei costi.

E se poi si considera che quasi la metà del bilancio delle cessioni, in attesa del riscatto di Traorè, arriva proprio da quella di Kiwior in Premier League, è ancora più evidente che i club della massima serie abbiano cercato principalmente di diminuire il loro monte ingaggi, accettando anche formule con pagamenti futuri, piuttosto che incassare dai cartellini dei propri calciatori.

Traorè dal Sassuolo alla Premier

Vlahovic è l'eccezione che conferma la regola

Una tendenza che si era già vista nella scorsa stagione, con qualche eccezione. Nel gennaio 2022 a mandare avanti il mercato è stato l’acquisto di Goran Vlahovic da parte della Juventus. Una trentina degli 80 milioni versati alla Fiorentina sono stati investiti dai Viola per portare a casa Ikone e Cabral, mentre squadre a rischio retrocessione come Genoa e Salernitana hanno cercato di correre ai ripari spendendo rispettivamente 20 e 11 milioni.

Per il resto, quasi solo prestiti e svincoli per abbassare sensibilmente il monte ingaggi, nonostante alla fine la bilancia parli di più soldi spesi per gli acquisti (185 milioni) che incassati per le cessioni (130). 

E anche andando a ritroso, al primo mercato invernale dopo le ben note problematiche mondiali, che hanno avuto un impatto anche economico sul calcio, si denota una situazione molto simile. L’acquisto top di gennaio 2021 è sempre della Juventus, quello di Nicolò Rovella dal Genoa, pagato 26 milioni, con il Grifone che però ne ha spesi 20 per prendere dalla Signora Portanova e Petrelli. 

Altri colpi pesanti il ritorno a Udine di Deulofeu per 17 milioni e l’arrivo all’Atalanta, sempre la squadra più interessante da periziare per le scommesse live, di Maehle per quasi 14 milioni. Poi, soliti acquisti…di emergenza delle pericolanti, ma per il resto pochi altri affari degni di nota.

E infatti in questo caso la bilancia dei trasferimenti parla di più soldi incassati per le cessioni, quasi 110 milioni, che spesi per nuovi acquisti (poco meno di 90 milioni).

Nel 2020 la A spende 230 milioni a gennaio sul mercato

Ed è decisamente un altro mondo rispetto agli anni ancora precedenti. Basti pensare che nella sessione invernale 2020, poco prima che si scatenasse il caos a livello globale, le squadre di Serie A hanno speso 232 milioni di euro per 87 acquisti, il che significa una media di 11,5 milioni per club e di 2,6 milioni per giocatore.

In quell’occasione solo il Napoli ha speso 65 milioni (portando a casa Lobotka, Petagna, Rrhamani e Demme, più il prestito di Politano), la Juventus ha versato 35 milioni all’Atalanta per Kulusevski e l’Inter 25 al Tottenham per Eriksen.

E, calcolo assai più importante, le uscite per gli acquisti sono state assai superiori alle entrate per le cessioni, ferme a circa 190 milioni di euro. Tanto per sottolineare che il contenimento dei costi non sembrava esattamente la priorità per i club di Serie A.

Lobotka

Per tornare a una sessione in cui la bilancia parla di maggiori cessioni bisogna arrivare al gennaio 2018, dove grazie a parecchie cessioni per Roma, Genoa, Juventus e Sampdoria e un basso numero di acquisti di peso il totale di quanto incassato supera i 100 milioni e le spese arrivano a malapena a 50.

E anche se negli anni ancora precedenti spesso la bilancia è più o meno in parità, quello che salta parecchio agli occhi è che in generale la sessione di gennaio 2023 rappresenta il livello più basso in assoluto sia per quanto speso dalle squadre di A che per quanto guadagnato. Il che vale a quello invernale del 2023 il non troppo apprezzabile titolo di mercato più povero per sempre, almeno per quanto riguarda la Serie A.

La sessione invernale di calciomercato all'estero

Non che altrove vada meglio. In Francia il rapporto è di quasi uno a due per quanto speso (quasi 127 milioni) e quanto incassato (200).

Anche la Liga spagnola ha optato per la…spending review, con poco più di 30 milioni spesi dai club iberici, a fronte di 45 milioni ricevuti per i calciatori ceduti. Situazione diversa in Bundesliga, dove c’è un sostanziale equilibrio, con 68 milioni spesi per gli acquisti. con l'opportunità Joao Cancelo presa al volo dal Bayern, contro i circa 66 ricavati dalle cessioni.

Joao Cancelo in allenamento con il Portogallo

E infine, ovviamente, c’è la Premier League che fa mondo a sé. I club di Sua Maestà hanno speso oltre 800 milioni per acquistare calciatori, mentre ne hanno ricevuti appena 100 per quelli che sono andati via. Un po’ quello che succedeva in Serie A negli anni Novanta…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.