Il suo nome è FA Cup ed è la Coppa d'Inghilterra, forse la competizione calcistica più amata del mondo. Certamente lo è nel Regno Unito e per i puristi del calcio. Motivo? Semplicemente, è la democrazia che scende in campo, su quel rettangolo verde che può riservare una sorpresa dietro l'altra.

Quelle sorprese, in gergo tecnico, si chiamano "giant killing", ovvero quando una formazione di categoria inferiore, magari anche un manipolo di dilettanti, elimina una squadra quotata, di professionisti veri, perché no anche di Premier League. E allora vale davvero la pena tuffarsi nel passato, recente e remoto di questa straordinaria competizione che incendia anche le scommesse calcio

Quali sono stati alcuni dei migliori "giant killing" di sempre? In questa prima puntata, prima di parlare di Wigan - City, ne abbiamo selezionati i primi 4. Anche se, de gustibus, ce ne sarebbero tantissimi tra cui scegliere:

Walsall-Arsenal 2-0 ("Fellows Park", 14 gennaio 1933, Third Round)

Quando i Gunners di Herbert Chapman si presentavano nel "nido delle Saddlers", le Rondini delle Midlands, per i tifosi di casa si trattava dell'evento dell'anno, tra i più grandi della storia del club. Era già bello così, insomma: Walsall in Third Division, Arsenal tra le migliori formazioni della storia del calcio, non solo d'Inghilterra, di cui si laureò campione al termine della stagione 1932-33. Saddlers che dovettero, in fretta e furia, rimediare una divisa celeste, comprandola da Coventry, dal momento che l'Arsenal si presentò nelle Midlands in maglia bianca.

Di fronte a 25mila spettatori in visibilio, però, i padroni di casa giocarono, come si suol dire, con la "bava alla bocca" di fronte agli avversari ben più quotati e vittime di una vera e propria caccia all'uomo. Il match finì incredibilmente 2-0 grazie agli acuti di Gilbert Alsop e Bill Sheppard. A fine gara, Champan se la prese con l'interno sinistro Thomas Black, addirittura ceduto - qualche giorno dopo quella partita - al Plymouth Argyle.

Oxford United-Blackburn Rovers 3-1 (Manor Ground, 15 febbraio 1964, Fifth Round)
Viene considerato l'upset più clamoroso dal sito "www.thegiantkillers.co.uk". L'Oxford United (club attualmente di League One e che ha visto una recente partecipazione societaria dell'ex presidente dell'Inter Erick Thohir) negli anni Sessanta navigava senza particolari fortune nella quarta serie della piramide inglese.

Il Blackburn, invece, rullo compressore della First Division che aveva appena rifilato 8 gol al West Ham, si dovette inchinare di fronte alla furia degli O's che ebbe come punto esclamativo il gol finale di Bill Calder, per il 3-1 conclusivo. In quei tempi, l'Oxford United diventò la prima formazione di Fourth Division a raggiungere il sesto turno (ovvero, i quarti di finale) di FA Cup.

Hereford United-Newcastle 2-1 (Edgar Street, 5 febbraio 1972, Third Round replay)
A nostro avviso, invece, è proprio questo il giant killing più rappresentativo nella storia della FA Cup. Il Newcastle di First Division (l'attuale Premier League) si presentò in casa dell'Hereford United, militante nella Southern League, l'attuale National Legue (o Conference). Dilettanti, insomma, che avevano giocato già un brutto scherzo alle Magpies, costringendole al 2-2 al St James' Park.

Quale sarà per le scommesse sportive la prossima squadra di Premier a cadere?!

Si trattava di un replay, dunque. E tutti a pensare: "Il miracolo, con quel 2-2 esterno, c'è già stato: impossibile che si ripeta". E invece... E invece, di fronte al sovraffollato impianto di Edgar Street (oltre 16mila tifosi presenti di fronte a una capacità di circa 14mila, con gente arrampicata perfino sugli alberi), il Newcastle passa in vantaggio all'82' con un colpo di testa del solito Malcolm MacDonald.

Finita qui? Macché: l'Hereford, all'85', pareggiò con un bolide dalla distanza di Ronny Radford. Palla sotto l'incrocio di pali e prima invasione di campo, sul fangosissimo terreno di Edgar Street. Nei supplementari, quindi, un diagonale rasoterra di Ricky George fissò il punteggio sul 2-1, tra le urla del telecronista in prova della BBC John Motson, entrato anch'egli nella storia di questa incredibile partita.

 

Burnley-Lincoln City 0-1 (Turf Moor, 18 febbraio 2017, Fifth Round)
Dagli anni '70, passiamo al calcio contemporaneo. Il Lincoln City, allenato dai fratelli Cawley, è primo in classifica della National League, la vecchia Conference, il primo campionato dei dilettanti. I Red Imps vengono sorteggiati nel quinto turno (gli ottavi di finale) contro il Burnley di Premier League, da affrontarsi per giunta in trasferta a "Turf Moor". Un miracolo era già avvenuto nel turno precedente con la vittoria per 3-1 contro il Brighton di Championship, che a fine anno avrebbe ottenuto il pass per la Premier.

Là davanti, un bomber da 106 chili, Matt Rhead, ossa grandi e un fisico provato dalle pinte di birra, fino a poco tempo prima operaio in un'azienda di ruspe e trattori. Il Burnley di Joey Barton e mister Sean Dyche, gioca una partita interamente all'attacco. Il Lincoln City, intento a portare la gara al replay da disputarsi tra le fortunate mura amiche di Cincil Bank, trova incredibilmente il gol-vittoria, bloccando le scommesse live, nella sua unica sortita offensiva, avvenuta all'89', con il colpo di testa vincente da pochi passi del difensore Sean Raggett, sugli sviluppi di un corner.

I Red Imps passano incredibilmente il turno (ai quarti di finale verranno poi eliminati 5-0 dall'Arsenal all'Emirates Stadium) sull'urlo del telecronista: "This is why we love the FA Cup!".
 

*La foto di apertura dell'articolo è di Matt Dunham (AP Photo).

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.