In principio fu Helenio Herrera. Da quel momento in poi la figura dell’allenatore - un tempo secondaria rispetto alla squadra - ha assunto via via sempre più importanza. Scegliere il tecnico giusto è alla base di ogni progetto, e oggi i club partono dalla guida tecnica per poi pensare ai giocatori. Ma quanto pesa una scelta sbagliata? Molto, considerando anche l’aspetto economico.

In Italia, Zamparini e Cellino sono stati due presidenti che hanno fatto la fortuna della categoria, garantendo posti di lavoro a buona parte degli iscritti all’Assoallenatori. Ma per trovare una cifra economica di un certo spessore, è necessario uscire dai confini nazionali.

Il caso del Chelsea - Il Chelsea di Abramovich è il club che in Europa ha pagato a caro prezzo le scelte infauste per la panchina. L’ultimo - solo in ordine temporale - è stato Antonio Conte che - dopo aver incassato oltre 11 milioni di euro per l’esonero, nelle ultime settimane ha vinto un ulteriore ricorso che ha fruttato altri 100 mila euro.

Il magnate russo è considerato un mangia allenatori, e nella sua gestione del club - iniziata nel 2003 - ha allontanato prima della scadenza contrattuale degli accordi altri otto allenatori. Il risarcimento più pesante - e non poteva essere altrimenti - è finito sul conto corrente di Josè Mourinho, definito - non a caso - Special One; il tecnico proroghe se ha incassato ventisette milioni e mezzo di euro per due esoneri, il primo subito nel 2007, il secondo - più recente - nel 2015.

L’allenatore brasiliano Felipe Scolari, allontanato nel 2009, si dovette accontentare di 15 milioni di euro, pochi penny in meno per l’altro portoghese Andreas Villas Boas. Alla fine, i nove esoneri griffati da Roman Abramovich sono costati quasi 100 milioni di euro. Il tutto, per portare a casa una Champions League, vinta da Roberto Di Matteo, poco dopo inevitabilmente... esonerato! Nella Champions 2020 i Blues partono da sfavoriti per le scommesse calcio contro il Bayern!

Licenziare gli allenatori costa, licenziare quelli bravi costa molto di più. Oltre a guidare la classifica degli indennizzati più ricchi del Chelsea, Josè Mourinho può vantare altri due esoneri di un certo spessore: l’ultimo - quello incassato dal Manchester United - ha accresciuto il suo conto in banca di 22 milioni di euro. In confronto, il risarcimento ottenuto per l’esonero dall’allenatore olandese Louis Van Gaal dallo stesso club inglese è di gran lunga minore: 5 milioni di euro.

L’ultimo esonero da record è stato pagato dal Tottenham che ha dovuto saldare il conto con l’allenatore Pochettino versando nelle casse del tecnico 25 milioni di euro.

In Spagna, l’ex ct della Nazionale Lopetegui, aveva minacciato una richiesta di risarcimento di 28 milioni di euro al Real Madrid, dopo essere stato allontanato da Florentino Perez: alla fine ha prevalso il buon senso, il tecnico si è accontentato di 3 milioni per chiudere la faccenda ed il Real è il nuovo favorito della Liga per le scommesse sportive!

Anche in Ligue1 gli indennizzi sono costosissimi, al pari dei maggiori campionati continentali: nel 2016 il PSG risarcì Laurent Blanc con 22 milioni di euro. Il Monaco, per l’addio di Claudio Ranieri sborsò 4,5 milioni.

Juve e Inter - Ma anche in Italia i presidenti dei club pagano a caro prezzo le scelte sbagliate. O anche quelle giuste, come nel caso della Juventus favorita per le scommesse serie A con Massimiliano Allegri. Il cambio sulla panchina bianconera con Sarri, è costato al club juventino 15 milioni e 600 mila euro, cifra lorda che l’ex allenatore livornese percepirà fino al 30 giugno 2020.

Allegri è senza dubbio un privilegiato, ma c’è chi sta meglio di lui; è il caso di Luciano Spalletti, ex allenatore dell’Inter che ha con la società nerazzurra un accordo fino al 30 giugno 2021. Tale intesa - qualora Spalletti non trovasse squadra nei prossimi 18 mesi, peserebbe in maniera mostruosa sulle casse della società: 25 milioni di euro tra ingaggio e tasse! 

Non costò poco - nel 2012 - neanche l’esonero di Rafa Benitez: lo spagnolo, allontanato da Moratti, pretese 8 milioni di euro per svuotare il suo ufficio ad Appiano Gentile.

In casa Milan gli esoneri non sono altrettanto pesanti, ma considerando i numerosi tecnici allontanati negli ultimi anni - da Seedorf a Inzaghi passando per Brocchi e Giampaolo - anche qui, alla voce indennizzi per ex allenatori, la voce in bilancio si va considerevolmente pesante.

E’ andata sicuramente meglio ad Aurelio De Laurentiis che - chiamato a pagare una cifra importante per l’esonero di Carlo Ancelotti, ha trovato sula propria strada l’Everton che ha offerto all’ex allenatore del Napoli un ingaggio un paio di giorni dopo l’allontanamento da Castelvolturno. Pericolo scampato.

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*La foto dell'articolo è di Kerstin Joensson (AP Photo).

Giornalista, scrittore, innamorato di futbol. Scrive per trasmettere emozioni e alimentare sogni. Il calcio è una scienza imperfetta: è arte, è musica, è poesia. E' un viaggio nel tempo che ci fa tornare bambini ogni qual volta diamo un calcio a un pallone.