Riuscirà la Croazia tra le mura amiche del Maksimir di Zagabria a scacciare gli spettri che le aleggiano attorno dal 15 luglio 2018? Già, perché il primo precedente dei balcanici contro i blues, dopo la sconfitta nella finale del Mondiale di Russia, è stato una sorta di spiacevole rewind.

Nell’andata dell’incontro valevole per il girone C della Nations League, l’8 settembre scorso, la Francia si è imposta con il medesimo risultato di due anni prima, stavolta allo Stade de France: 4 a 2. Entrambi i poker hanno avuto un marcatore comune: Antoine Griezmann, assurto a vero e proprio incubo dei croati.

Francia - Italia

Spagna - Olanda

Argentina - Germania

Francia - Brasile

Brasile - Italia

La rapida rivincita del 2006

Eppure, negli ultimi trent’anni, il primo precedente tra due Nazionali che poco prima si erano affrontate in una finale di un Mondiale, ha spesso avuto il sapore della vendetta. Lo sanno bene gli stessi francesi. Le lancette dei ricordi ritornano allora a quattordici anni fa: estate 2006, in luglio il trionfo dell’Italia a Berlino, sancito dalla lotteria dei calci di rigore dopo una sfida terminata 1 a 1 e caratterizzata dall’ormai iconica testata di Zidane a Materazzi. È una sconfitta, per i Galletti, resa ancora più amara dal fatto di averla subita da parte dei cugini italiani.

Ma l’occasione per una rivincita il destino la offre presto: meno di due mesi dopo è già ora delle qualificazioni agli Europei di Austria e Svizzera del 2008. Francia e Italia capitano tutt’e due nel girone B. Il nuovo faccia a faccia tra le due Nazionali si disputa a Parigi, dove un’Italia irriconoscibile viene irretita da una Francia gagliarda: il risultato finale recita 3 a 1 per i padroni di casa. Per gli azzurri, che all’esordio delle qualificazioni non erano andati al di là dell’1 a 1 in casa con la Lituania, la strada verso l’Europeo si fa in salita.

Vendetta in goleada

Ancora più robusta è la rivincita che i Paesi Bassi si tolgono la soddisfazione di prendersi contro la Spagna dopo la finale del Mondiale, terminata 1 a 0 per la Roja l’11 luglio 2010 a Johannesburg, in Sudafrica. È il 2014, le due finaliste si ritrovano a Bahia, in Brasile, in una gara valida per il Gruppo B della fase eliminatoria del Mondiale verdeoro.

Eppure gli uomini di Del Bosque passano in vantaggio dagli undici metri con Xabi Alonso al 27esimo del primo tempo. Al termine della prima frazione, Van Persie accorcia però le distanze. E poi, nel secondo tempo è goleada orange con Robben, ancora Van Persie, De Vrij e di nuovo Robben a suggellare il 5 a 1 e la candidatura olandese per la vittoria finale.

Da una finale all’altra: la rivincita tedesca

Di misura ma dall’importanza nettamente maggiore è la rivincita che la Germania Ovest si prende con l’Argentina all’Olimpico di Roma nella finale di Italia ‘90. Quattro anni prima, nel tripudio dell’Atzeca di Città del Messico, l’albiceleste di Maradona aveva battuto la Germania Ovest per 3 a 2.

La musica cambia «sotto un cielo di un’estate italiana», per dirla con Bennato e Nannini: l’8 luglio 1990, a sette minuti dal termine della partita, il centravanti tedesco Voeller, che all’Olimpico è di casa con la maglia della Roma, viene steso in area avversaria dall’udinese Sensini. L’arbitro fischia il rigore che l’interista Brehme trasforma. Per la Germania una vittoria che travalica il confine sportivo, in attesa di un’agognata unità nazionale dopo la caduta del muro di Berlino nel novembre ‘89.

Le rivincite in Confederantions Cup

È sempre Germania protagonista nel giugno 2005. Ma stavolta il risultato non sorride ai tedeschi. Tre anni prima, a Yokohama, una doppietta di Ronaldo aveva consegnato la Coppa del Mondo tra le mani del Brasile, battendo in finale proprio i tedeschi. Tre anni dopo, semifinale di Confederations Cup, la regola della vendetta non funziona: sono ancora i verdeoro a imporsi, dopo una partita terminata 3 a 2 con Adriano primo e doppio marcatore per le scommesse calcio al termine di un caleidoscopio di emozioni in quel di Norimberga.

Dopo la finale del 1998 in Francia, nel 2001 è sempre una semifinale di Confederations Cup, stavolta al Suwon World Cup Stadium, in Corea del Sud, ed è sempre il Brasile a uscire sconfitto: un destro di Pires e un colpo di testa di Desailly sono separati da una punizione di Menezes, nel suo unico gol in maglia verdeoro: 2 a 1.

Ma il faccia a faccia tra recenti finaliste può anche finire in parità, ovvio. L’8 giugno 1997 partorisce uno scoppiettante 3 a 3 la gara tra Italia e Brasile valida per il Torneo di Francia, una sorta di anticamera del Mondiale che si disputerà in terra transalpina un anno dopo. Pareggio tra le due Nazionali, a reti bianche, anche tre anni prima a Pasadena: ma in quella sfida fu fatale l’errore di Baggio ai rigori.

Un altro spettro, quel pallone calciato sopra la traversa, che si aggira nella storia del football.
 

*Il testo dell'articolo è di Federico Cenci; la foto di Francois Mori (AP Photo).

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