Quando si parla dei “bei vecchi tempi” del calcio, una delle cose che i nostalgici ricordano con più affetto è la necessità di non sottoscrivere abbonamenti per vedere le partite.

All’epoca, spiegano molti, i match si vedevano in chiaro. Ma era esattamente così? Beh, non proprio.

La Serie A, per esempio, in chiaro non ci è mai andata, se non in sporadici casi.

Gli highlights della Serie A sulla RAI

La RAI ha lungo mantenuto i diritti del massimo campionato, ma mostrando gli highlights al termine delle partite, il secondo tempo di una gara (ma comunque in differita) o di tanto in tanto, per motivi di ordine pubblico, incontri interi ma con trasmissione circostanziata a un determinato territorio o a una regione.

Storia a sé hanno sempre i posticipi, che la RAI ha trasmesso con una certa costanza nel corso dei decenni, così come i match di spareggio, sempre da Under per le scommesse sportive!

L'era delle pay-tv

Poi all’inizio degli anni Novanta sono arrivate le pay-tv (prima Tele+, poi Stream e infine Sky), che hanno cominciato a trasmettere le partite in diretta e che hanno fatto sì che il massimo campionato diventasse tutto a pagamento. In compenso, per un po’ è ancora stato possibile guardare le coppe europee sui canali in chiaro.

Prima la RAI, che però spesso escludeva dalla trasmissione la provincia dei club italiani impegnati, e poi tutte le altre televisioni private (Mediaset, ma anche Telemontecarlo, LA7 hanno nel corso degli anni acquisito i diritti di trasmissione delle competizioni continentali.

Poi però la TV a pagamento ha preso piede anche nelle coppe, con la trasmissione in ogni caso di almeno un match per turno su un canale visibile a tutti, che sia da parte della RAI, di Mediaset o di altre emittenti, spesso legate a chi ha acquisito i diritti dell’intero torneo.

Il successo televisivo della Coppa Italia in chiaro

Una competizione che da parecchio va in onda solo in chiaro è invece la Coppa Italia, per cui nessuno ha acquisito i diritti criptati ormai da più di 10 anni.

Vlahovic durante la finale 2022 di Roma

La seconda competizione nazionale è andata in onda per lungo tempo solo sulla RAI, ma ci sono stati anche periodi negli anni Novanta in cui i diritti erano solamente di Fininvest, che nella sua incarnazione più recente, Mediaset, si è aggiudicata la possibilità di trasmettere i match di Coppa Italia per il triennio in corso, interrompendo così una trasmissione continua della TV di stato dell’evento che durava ormai da trent’anni (in alcune stagioni anche con il supporto di altre emittenti).

Gli Azzurri da sempre in diretta sulla RAI

Discorso diverso per la nazionale, che è stata a lungo monopolio della RAI. Con la nascita delle TV private ci sono stati alcuni tentativi da parte di altre emittenti di prendersi i match degli azzurri.  

Mancini

Si parte per esempio con il caso della Coppa d’Oro dei Campioni del Mondo (il cosiddetto Mundialito) nel 1980, con i diritti della competizione acquisiti dall’allora Fininvest, per poi proseguire nei primi anni Novanta, con il tentativo da parte di Tele+ di soffiare alla RAI un match di qualificazione ai Mondiali del 1994.

Ma alla fine le partite dell’Italia sono sempre andate in onda sulla TV di stato, anche nel lungo periodo in cui Telemontecarlo e TeleCapodistria, da emittenti internazionali e quindi non soggette alle normative italiane e dell’Eurovisione, trasmettevano comunque i match degli azzurri, ma spesso in differita.

Negli anni Novanta c’è stata anche la prima partita trasmessa in chiaro da Mediaset, ma anche ora che a volte i diritti delle grandi competizioni vengono acquisiti da altri (negli anni Novanta spesso Telemontecarlo, ora Sky o Mediaset), se gioca la nazionale la trasmissione è (anche) sulla RAI.

Il calcio live su Sportitalia

E per gli altri campionati, che succede? Che nel corso dei decenni c’è stata una girandola di situazioni, che ha portato a periodi in cui alcuni campionati erano visibili in chiaro.

Negli anni Ottanta c’era la possibilità di vedere le partite dei campionati argentino e olandese, mentre Telemontecarlo ha sempre avuto un occhio di riguardo per le sintesi dei grandi tornei, senza però la possibilità di trasmettere le partite intere.

Adani in tribuna

L’avvento delle Pay TV ha fatto poi sì che i tornei più importanti (Premier League, La Liga, Bundesliga, etc) finissero per essere criptati, con la quasi impossibilità di vederli in chiaro.

Da questa situazione però sono spesso rimasti fuori i campionati meno pubblicizzati e quelli sudamericani, che di frequente, soprattutto grazie al lavoro di Sportitalia negli ultimi due decenni, sono stati trasmessi per parecchi anni, come quello argentino o la Championship, la seconda serie inglese.

Al momento attuale Sportitalia trasmette in chiaro la Primavera, la Serie D, il campionato svedese, quello australiano, quello argentino e quello brasiliano, oltre a competizioni come la Coppa di Francia e la Scottish Cup. Non sono poi mancate situazioni particolari, come la doppia semifinale di Copa del Rey tra Real Madrid e Barcellona, i cui diritti sono stati acquisiti dal circuito di TeleLombardia.

Dove si vede il football all'estero

Qui, poi, la situazione è chiaramente variegata, ma i campionati sono quasi impossibili da vedere in chiaro. In Inghilterra la BBC trasmette gli highlights della Premier League, la FA Cup e le partite della nazionale (suddivise con ITV), mentre il campionato è diviso tra BT Sport, Sky Sports e Amazon Prime.

La Liga in Spagna è divisa tra Telefonica e DAZN, senza spazio per TVE, una situazione che è simile a quella che c’è in Germania (Sky e DAZN) o in Francia (Amazon e Canal+). In Italia però si potrebbe andare controcorrente, perchè se la Lega dovesse aprire alla trasmissione gratuita di alcune partite della Serie A per il triennio 2024/27, sia la Rai che Mediaset potrebbero essere interessate.

Un tentativo che potrebbe aiutare a riportare il calcio italiano ai fasti di un tempo, oltre che a riavvicinare al pallone quelli che a pagare per vedere le partite non ci pensano proprio… 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.