Nike, Adidas. Adidas, Nike. E via, con una cantilena interrotta sporadicamente da qualche altro marchio, come Macron e New Balance. Gli sponsor tecnici, soprattutto quelli delle grandissime squadre, sono quasi sempre gli stessi, in un…duopolio reso un po’ meno monotono dall’inserimento della Puma.

Sembrano lontanissimi i tempi in cui le maglie delle squadre, di club e nazionali, sciorinavano una serie di nomi che all’epoca erano famosissimi, ma che nel corso dei decenni sono scomparsi. Gli appassionati di maglie li ricordando con facilità, chi non ha “studiato” il calcio di una volta farà fatica a farseli venire in mente. Anche perché ormai non si vedono praticamente più.

Come due storici marchi inglesi, Admiral e Umbro. Nei momenti di massimo splendore del calcio di Sua Maestà, le big indossavano i galloni oppure i due rombi concentrici. La Admiral si fa conoscere negli anni Settanta, quando diventa lo sponsor tecnico del Leeds United di Don Revie e la prima casa di abbigliamento sportivo a comparire sul petto dei Tre Leoni, fino agli anni Ottanta.

In quel periodo invece la Umbro sponsorizza il Liverpool campione di tutto, ma già dagli anni Sessanta l’azienda del Cheshire vestiva la maggior parte delle squadre nazionali, arrivando a produrre le maglie di 15 delle 16 squadre del Mondiale 1966. Ora i due grandi marchi sono entrambi in declino. La Admiral ora sponsorizza solo il Wimbledon, oltre che qualche nazionale caraibica. La Umbro è invece stata ceduta alla Nike e rivenduta, e adesso fornisce le divise dell'Everton.

Dominavano la A negli anni ottanta - Chi seguiva la Serie A negli anni Ottanta non può non ricordare invece due marchi leggendari: NR e Pouchain. La NR in un determinato momento storico ha praticamente monopolizzato la Serie A, sponsorizzando Milan, Napoli, Roma, Lazio, Sampdoria, Pescara, Fiorentina. La maggior parte delle iconiche foto di Maradona con la maglia azzurra vedono spuntare il riconoscibilissimo logo dell’azienda italiana.

Come era italiana la Pouchain, che è particolarmente celebre per le maglie della Roma di fine anni Settanta, con l’introduzione del lupetto di Gratton. Nel 1979 arriva anche il corrispettivo laziale, l’aquilotto. La NR è rinata come azienda di streetwear, mentre la Pouchain si dedica alla produzione di maglie da calcio vintage.

Qualche anno dopo, sempre in Italia, spesso e volentieri si vedevano altri due marchi, più celebri per altre discipline. La Champion è certamente nota per aver sponsorizzato tutte le squadre NBA negli anni Novanta, ma anche nel calcio ha fatto la sua comparsa. L’esempio più celebre è quello del Parma tra il 1999 e il 2005, vestendo così l’ultima squadra italiana di vincere la Coppa UEFA.

Molto già conosciuta per il tennis è la Fila, che però negli anni Novanta decide di vestire anche club calcistici, come la Fiorentina di Batistuta o il West Ham. Entrambe le aziende continuano con il loro business caratteristico, senza aver più prodotto divise calcistiche da un buon numero di anni.

Altre aziende italiane hanno fatto la loro comparsa negli anni Novanta. La Galex, di proprietà di Gaucci, sponsorizzava ovviamente il Perugia del vulcanico presidente, ma non solo, vestendo anche tutte le squadre del gruppo che faceva capo all’imprenditore romano, come il Catania, la Sambenedettese e la Viterbese. Prima di fallire, Galex ha avuto un buon successo nelle serie inferiori, producendo anche le maglie di l'Arezzo, l'Ancona, l’Ascoli.

Celebre per maglie molto…futuristiche è stata la Pienne, che ha fatto la storia con alcune maglie del Pescara a inizio anni Novanta. E anche un’altra azienda, la Biemme, ha avuto modo di scrivere la storia del calcio tricolore, sponsorizzando un ancora sconosciuto Chievo Verona e soprattutto il Vicenza dei miracoli, capace di vincere la Coppa Italia e di arrivare in semifinale di Coppa delle Coppe.

Tra Spagna e Germania - Anche all’estero ci sono molti marchi che hanno avuto una certa notorietà, prima di essere un po’ dimenticati. Le immagini del Real Madrid degli anni Novanta, per esempio, sono strettamente legati all’azienda spagnola Kelme, che ha vestito la casa Blanca prima che al Santiago Bernabeu arrivasse, con un accordo ormai ultraventennale, l’Adidas. Sul petto di Mijatovic mentre segna il gol decisivo della Champions 1998, però, il logo è quello del marchio iberico.

La tedesca Uhlsport, invece, si specializzata nell’abbigliamento per portieri, avendo come testimonial campioni del livello di Dino Zoff, Walter Zenga e Francesco Toldo, ha vestito anche i giocatori di movimento dell'inter dei record! Vestono ancora Uhlsport molte squadre minori, soprattutto in Germania. Sempre in Germania è ancora presente la Hummel, nata ad Amburgo, che negli anni Ottanta ha vestito parecchie squadre importanti, tra cui il Real Madrid, il Tottenham o il Verona ai tempi di Caniggia.

Senza dimenticare che erano marchiate Hummel con azionista la famiglia Laudrup le maglie della Danimarca che ha vinto il Campionato Europeo 1992, a grandissima sorpresa per le scommesse online calcio dell'epoca!


È stata sotto i riflettori parecchio in poco tempo, soprattutto grazie al Siviglia e al Liverpool, la Warrior, azienda americana che ha sponsorizzato sia gli andalusi che i Reds, prima di abbandonare il mercato calcistico alla fine della stagione 2015/16, lasciando spazio alla New Balance, proprietaria del marco.

La vincitrice seriale - Infine ancora attiva con la Fiorentina fino a giugno 2020, ma non più celebre come una volta, Le Coq Sportif, che negli anni ha vestito l’Aston Villa campione d’Europa nel 1982 ma anche grandi squadre sudamericane come l’Inter Porto Alegre o la Fluminense. L'azienda francese ha vinto, di seguito, Mondiali '82, Euro '84 e Mondiali '86, fornendo mute e materiale a Paolo Rossi, Michel Platini e Re Diego! 

Insomma, tanti nomi che a modo loro hanno fatto la storia del calcio. E che, sebbene non siano più importanti come una volta, non vengono mai del tutto dimenticati dagli appassionati.

*L'immagine di apertura è di Carlo Fumagalli (AP Photo).

 

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.