La bolgia che giovedì 12 novembre 2020 si è accesa nelle strade di Skopje è la fotografia di un evento di festa che periodicamente nella storia del calcio europeo si ripropone a diverse latitudini. Gli uomini del tecnico Igor Angelovski, battendo per 0 a 1 la Georgia in trasferta grazie alla rete dell’intramontabile Goran Pandev, non hanno solo compiuto un’impresa sportiva.

Già, perché portando la Macedonia del Nord per la prima volta alle fasi finali dei Campionati Europei, sono entrati nella leggenda del calcio nazionale. Grazie a loro, la Macedonia del Nord ha smesso i panni della comparsa. D’ora in avanti la Nazionale balcanica potrà vantare d’essersi seduta, almeno una volta, al tavolo delle grandi d’Europa.

Il volo dell’Aquila albanese

Ebbrezza della prima volta che nel 2015, al termine delle qualificazioni per gli Europei di Francia 2016, hanno provato ben quattro Nazionali: Islanda, Irlanda del Nord, Galles e Albania. Le Aquile allenate dall’italiano Gianni De Biasi hanno centrato l’obiettivo direttamente dal girone eliminatorio, piazzandosi al secondo posto alle spalle del Portogallo di Cristiano Ronaldo che ha poi vinto quell’edizione. L’apoteosi albanese si consuma l’11 ottobre 2015, con la vittoria in Armenia per 0 a 3 e il matematico accesso agli Europei ai danni della Danimarca.

Oltre che in panchina, anche in campo c’è un po’ d’Italia, o meglio un po’ di Lazio: il capitano è Cana e il portiere Berisha, due giocatori all’epoca di proprietà del club di Lotito che, grazie al direttore sportivo Igli Tare, ha sempre avuto un occhio particolarmente attento sui calciatori albanesi. In Francia la compagine di De Biasi non va al di là del girone eliminatorio, ma porta in cascina, comunque, la storica vittoria per 1 a 0 contro la Romania.

Storiche British

Tre punti al girone eliminatorio a Francia 2016 anche per l’Irlanda del Nord. La squadra delle sei contee arriva al torneo transalpino dopo essersi piazzata al primo posto nel girone eliminatorio. Il biglietto lo stacca in casa, l’8 ottobre 2015, battendo per 3 a 1 la Grecia. Otto mesi più tardi l’Irlanda del Nord si regala poi un’altra doppia soddisfazione: nel girone perde contro Polonia (1-0) e Germania (1-0), ma vincendo 2 a 0 contro l’Ucraina si qualifica al turno successivo coma una delle quattro migliori terze.

Agli Ottavi è scontro really British con il Galles, che finisce per 1 a 0 in favore della squadra di Gareth Bale grazie all’autogol di McAuley. Anche per il Galles quella in Francia è la prima partecipazione a un Europeo. E addirittura i Dragoni sfiorano l’impresa. Esordio con vittoria per 2 a 1 contro la Slovacchia, poi sconfitta di misura (1 a 2) nel derby con l’Inghilterra, infine un sonoro 3 a 0 che regola la Russia e porta i gallesi alle fasi a eliminazione diretta.

Dopo l’Irlanda del Nord agli Ottavi, ai Quarti sconfigge anche il favorito Belgio. Nainggolan porta in vantaggio i Diavoli Rossi, ma prima Williams, poi Robson-Kanu e Vokes ribaltano: alla fine è 3 a 1 e semifinale servita. È qui che i Dragoni si fermano dinnanzi alla maestà del Portogallo di CR7, autore del vantaggio: il 2 a 0 definitivo lo firma Nani.

L’urlo dei vichinghi

È andata meglio contro il Portogallo, all’esordio a Francia 2016, all’Islanda. La squadra nordica arriva all’Europeo al culmine di un progresso graduale che già due anni prima le aveva fatto sfiorare la qualificazione al Mondiale. L’Islanda nel girone eliminatorio è imbattuta: pareggio, appunto, contro il Portogallo (1-1) e poi, con identico risultato, anche con l’Ungheria. Nella terza partita un gol nei minuti di recupero di Traustason nel 2 a 1 contro l’Austria concede agli islandesi di accedere agli Ottavi.

È qui che riescono nell’impresa di battere l’Inghilterra (2-1) in una gara che sembrava indirizzata dall’iniziale vantaggio di Rooney su rigore. La rimonta non riesce ai Quarti contro la Francia padrona di casa: dopo il primo tempo è già 4 a 0 per i Galletti; alla fine è 5 a 2. Ma l’urlo dei composti e affezionati tifosi islandesi all’unisono con i calciatori resta una delle pagine più belle dell’Europeo francese.

A proposito di vichinghi, c'è stata una prima volta anche per la Norvegia: agli Europei del 2000 in Belgio e Paesi Bassi. Ma non basta agli scandinavi la vittoria all’esordio con la Spagna (1-0) per passare il turno.

Esordisce nel grande palcoscenico, nel 2000, invece la Slovenia dopo aver superato l’Ucraina agli spareggi: alla prima è un pirotecnico 3 a 3 nel derby con la Jugoslavia, poi la sconfitta con la Spagna e infine lo 0 a 0 proprio contro la Norvegia che elimina entrambe.

Quattro anni più tardi la prima partecipazione la conquista la piccola Lettonia a scapito della Turchia: a Euro 2004 esce però al primo turno, dopo aver comunque conquistato, con il portiere Aleksandrs Kolinko sugli scudi, clamorosamente per le scommesse online un punto contro la corazzata Germania (0-0). Volgendo lo sguardo un po’ più su della Lettonia sulla cartina geografica, c’è la Finlandia, altra Nazionale che a giugno giocherà per la prima volta alle fasi finali di un Europeo: il prestigioso obiettivo non era stato centrato neanche ai tempi di Jari Litmanen, calciatore più forte della storia dei Huuhkajat!

*Il testo dell'articolo è di Federico Cenci; l'immagine di Brynjar Gunnarsson (AP Photo).

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