Contro il Psg, nel ritorno degli ottavi di Champions, la macchina da gol si è inceppata, ma trattasi del classico incidente di percorso. Erling Haaland resta la rivelazione di questa travagliata stagione calcistica, nonché il colpo più clamoroso del mercato di gennaio. Lo ha centrato il Borussia Dortmund, che si è portato a casa il fenomeno norvegese di 19 anni capace di segnare 60 gol nelle sue prime 100 gare in carriera, con 8 triplette.

E nella stagione al momento dello stop è arrivato a 40 reti in 33 partite (22 giocate con il Salisburgo, 11 con il Borussia): 10 i centri in 8 sfide di Champions con le due squadre.

Inevitabile, dopo quello che aveva già mostrato con il Salisburgo fino a dicembre, che si scatenasse un’asta internazionale per averlo. Ha partecipato anche la Juve: Paratici, forte dei suoi rapporti con Mino Raiola, manager di Haaland, sperava di spuntarla. In realtà il diabolico agente italiano aveva in mente un progetto diverso per il suo assistito, l’ennesimo purosangue della sua strepitosa scuderia (ne fanno parte, tra gli altri, calciatori  come Ibra, Pogba, De Ligt, Donnarumma, Verratti, Insigne, Kean).

Le ragioni della scelta - Ha scelto il Borussia Dortmund, Raiola, per consentire a Haaland di crescere in una squadra importante ma non di primissima fascia, in grado quindi di farlo giocare con continuità senza le pressioni eccessive che spesso travolgono i giovani che arrivano troppo presto nei top club europei.

Nello stesso tempo, nel Borussia i tempi di adattamento sarebbero stati ridotti – come poi effettivamente è successo – perché il passaggio dal Salisburgo non è un salto triplo, sia come ambiente, come Paese e soprattutto come lingua: Haaland conosce perfettamente il tedesco, ovviamente, e questo lo ha aiutato a inserirsi subito. I risultati sono stati immediati, non a caso. Raiola aveva pianificato tutto.

Le cifre dell'affare presente e... futuro - Non che il progetto poi abbia penalizzato il calciatore dal punto di vista economico. Vediamo perché. Haaland è stato pagato “solo” 22 milioni dal Borussia (la cifra prevista dalla clausola di rescissione del contratto con il Salisburgo), ma il club tedesco ha dovuto versare subito 8 milioni al giocatore come premio alla firma più 15 milioni di commissione a Raiola. L’ingaggio garantito al centravanti è di 8 milioni netti a stagione fino al 2024. Insomma non male come primo passo nel grande calcio per il gigante norvegese.

Ma cosa prevede per il futuro il piano di Raiola? Tutto programmato, appunto: un anno e mezzo al Borussia Dortmund e poi, nell’estate 2021, a soli 21 anni – è nato il 21 luglio 2000 - ma forte dell’esperienza accumulata in Germania, il trasferimento in un top club mondiale, di primissima fascia quindi e saranno interessanti le scommesse. Già stabilito il prezzo: 75 milioni, cioè la cifra prevista dalla clausola di rescissione, guarda caso esercitabile proprio dall’estate 2021.

Per il valore del calciatore, pagarlo 75 milioni per un top club sarà quasi come acquistarlo a parametro zero, con la conseguente possibilità per Raiola di chiedere e ottenere un ingaggio a livelli stratosferici per il suo fuoriclasse. Oltre alla facoltà di scegliere la soluzione migliore dal punto di vista tecnico. La strategia soddisfa anche il Borussia Dortmund, che si potrà godere Haaland per una stagione e mezza e poi realizzerà una plusvalenza da oltre 50 milioni.

Tutti contenti, quindi: giocatore, agente, Borussia e la società che verrà. In corsa i più forti e ricchi club del pianeta, dal Real Madrid al Barcellona, dalla Juve alle grandi della Premier, dal Bayern al Psg.

Il talento e il percorso – già costellato di successi – del giovanissimo goleador non sono una sorpresa, secondo gli amici della famiglia Haaland: “Cosa potevate aspettarvi di meno da uno che è stato concepito in uno spogliatoio?”, la domanda retorica posta al mondo da Jan Age Fjortoft, ex calciatore ed ex compagno di squadra nella nazionale norvegese del papà di Erling. Entrambi, Fjortoft e Haaland senior, giocarono contro l’Italia nella seconda gara del girone nei Mondiali degli Stati Uniti nel ’94.

L’amicizia regala confidenze, insomma Erling sarebbe stato concepito dai genitori nello spogliatoio del Leeds, club nel quale giocava (dal ’97 al 2000, 74 presenze e 8 reti in campionato) Alf-Inge Rasdal Haaland, fortunato padre di questo formidabile talento. Una macchina da gol che non si farà condizionare dall’incidente di percorso capitato a Parigi.

*La foto di apertura dell'articolo è di Martin Meissner (AP Photo).

 

Giulio è nato giornalista sportivo, anche se di professione lo fa “solo” da 30 anni. Dal 1997 è l'esperto di calciomercato del quotidiano La Repubblica.

Dal '90 segue (senza annoiarsi mai) le vicende della Lazio: collabora anche con Radiosei e dirige il sito Sololalazio.it. Calcio e giornalismo sono le sue grandi passioni. L'unico rimpianto che lo tormenta è aver smesso di dare spettacolo sui campi di calcetto.