Quando si pensa a una nazione in cui il calcio è una religione, difficile non farsi venire in mente il Brasile. Da quelle parti il pallone è onnipresente nella vita delle persone, dai bambini che a malapena sanno camminare ma già dribblano chiunque gli si pari davanti, fino ad arrivare agli anziani che hanno passato una vita intera a tifare per la loro squadra del cuore.

Logico dunque che il calcio in Brasile sia molto seguito, sia a livello nazionale che locale.

Soprattutto perchè, a ben vedere, si gioca praticamente tutto l’anno a causa di una struttura dei calendari davvero particolare, che vede la coesistenza di due tipologie di tornei, quello nazionale (il Campeonato Brasileiro Série A, anche conosciuto come Brasileirão) e quelli statali.

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Il Brasileirao

Meglio partire dal massimo campionato, quello che assegna il titolo di Campione del Brasile. Si tratta di un torneo classico con girone all’italiana, composto da 20 squadre che si affrontano per un totale di 38 giornate.

La cadenza è annuale (e da quelle parti le stagioni vanno di pari passo con gli anni, invece di cadere a cavallo come accade in Europa) e le partite si giocano da maggio a dicembre.

La torcida del Timao

Chi si qualifica per le coppe sudamericane

La vincente, oltre a laurearsi campione, accede alla Copa Libertadores, così come accade alle squadre che si piazzano tra il secondo e il sesto posto, più a quella che vince la Coppa nazionale.

Inoltre, settima e ottava vanno ai preliminari della Libertadores, mentre quelle dalla nona alla quattordicesima posizione si devono accontentare della Coppa Sudamericana, qualcosa più vicina alla Conference che alla nostra Europa League.

Le uniche che…stanno tranquille sono dunque la quindicesima e la sedicesima, perchè chi arriva tra la diciassettesima e la ventesima posizione retrocede in Serie B. Insomma, un campionato con tutti i crismi, per nulla differente (se non per l’ampia partecipazione alle coppe) da quelli che si vedono in Europa.

Il romanticismo dei campionati statuali

Ma non l’unica competizione che conti. Essendo infatti il Brasile uno stato federale, composto da diversi stati e con un campanilismo degno delle edizioni di... "Affari tuoi" condotte da Paolo Bonolis, ogni stato organizza il suo campionato.

Ma chi sta pensando a tornei locali di scarso valore ha capito decisamente male. Essere campioni statali è un onore enorme e spesso e volentieri, viste le rivalità che si sviluppano nei territori, alcuni match che si disputano a livello statale, magari per vincere il torneo, hanno più importanza per i tifosi delle stesse identiche partite nel corso del Brasileirão.

I campionati statali sono 27 (uno per ognuno dei 26 stati, più quello del Distretto Nazionale in cui si trova Brasilia) e, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno una storia molto più lunga di quello nazionale, nato nel 1957 come Taca Brasil.

Basti pensare che il più antico di tutti, il campionato Paulista (ovvero dello stato di San Paolo), è stato organizzato per la prima volta nel 1902 e che solo otto campionati sono più “giovani” del Brasileirão. Ogni federazione statale organizza il suo torneo e quindi c’è una varietà di format diversi all’interno dei 27 campionati.

Il prestigio del Carioca e del Paulista

Ovviamente, per squadre coinvolte, ci sono alcuni campionati statali più celebri degli altri. È il caso del già citato Paulista, ma anche del Carioca, che vede affrontarsi le squadre dello stato di Rio de Janeiro, con il Flamengo sempre favorito per le quote calcio.

Il Paulista si disputa da gennaio ad aprile e vi partecipano 16 squadre, che nell’edizione 2023 sono state divise in quattro gruppi e hanno giocato 12 partite, una contro ogni squadra negli altri tre gironi.

Le prime due di ogni gruppo si sono qualificate ai playoff, con quarti di finale e semifinali a partita unica, giocata in casa della squadra che ha fatto più punti nella prima fase. La finale si è invece giocata con andata e ritorno, con la squadra classificata meglio che ha avuto la possibilità di giocare la gara decisiva in casa.

Il club campione del Paulista 2023 è stato il Palmeiras, che ha portato a casa il suo venticinquesimo Paulistão.

Il Carioca 2023 ha invece visto ai nastri di partenza 12 squadre, che hanno giocato la prima fase, detta Taça Guanabara, incontrandosi in 11 match di sola andata.

Le prime quattro squadre si sono qualificate alle semifinali, con match di andata e ritorno, mentre quelle dalla quinta all’ottava posizione si sono giocate la Taça Rio.

La finale del Carioca 2023 è stata il sentitissimo derby tra Flamengo e Fluminense, con il “Flu” di Marcelo che si è aggiudicata, con grandissimo merito, il suo trentatreesimo titolo statale.

Marcelo, idolo del Flu

La Libertadores segue il format della Champions

A tutta questa massa di impegni, poi, si aggiungono le già citate coppe continentali. La Libertadores funziona esattamente come la Champions League, cominciando con tre turni preliminari, per poi partire con la fase a gironi (6 partite, andata e ritorno).

Le vincenti dei gruppi e le seconde si incrociano agli ottavi a seconda dei punti ottenuti, per poi proseguire con quarti e semifinali tutti con partite andata e ritorno, senza però la possibilità di giocare i supplementari, ma direttamente con i rigori in caso di parità.

La finalissima, ovviamente, è un match secco.

La Copa Sudamericana invece ha un preliminare e una prima fase con 8 gironi, con una sola qualificata, che affronta poi le terze dei gironi di Libertadores agli ottavi, seguiti poi da quarti, semifinali e finale.

La stagione calcistica più lunga del Mondo

Dunque, in Brasile non succede di rado che una squadra sia “costretta” dalla bontà dei suoi risultati a giocare costantemente tutti i mesi dell'anno, disputando un numero enorme di partite.

È il caso del Flamengo nella stagione 2022. I rossoneri hanno infatti partecipato non solo a Brasileirão e Campeonato Carioca, ma anche a Copa do Brasil, Supercoppa Brasiliana e Copa Libertadores, per un totale di ben 77 match nell’anno solare.

Pedro, centravanti del Flamengo!

E non sorprende dunque che Paulo Sousa, che all’inizio della stagione era il tecnico del Flamengo, abbia deciso di non schierare la prima squadra nei primi match del Carioca, facendo tornare in campo i migliori solo a partire da febbraio.

La squadra di Rio ha disputato tutte le partite stagionali disponibili, viste le 38 nel campionato nazionale (concluso al quinto posto), le 15 nel Carioca (con la sconfitta in finale), le 10 di Copa do Brasil (vinta), la sfida di Supercoppa (persa) e le 13 di Libertadores (vinta anche quella).

Con buona pace dei tecnici europei, che si lamentano quando i match giocati dalle loro squadre in una stagione superano i 50!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 6 giugno 2023.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.