E' nel 1996 che, per la prima volte, il termine "guardalinee" iniziò a essere rivisto dall'Ifab, l'International Football Association Board. A beneficio di un altro sostantivo, più qualificante, a tutto tondo e che, al suo interno, già prefigurava la modernità a cui stava andando in contro questo tipo di ruolo: "assistente arbitrale", siglato successivamente "AA" nelle distinte da compilare per gli addetti ai lavori. Una figura del circo calcistico che per decenni è rimasta nell'ambito della pura manovalanza, salvo poi nobilitarsi nei tempi contemporanei.

Fino al termine degli anni Ottanta, inoltre, non esisteva un ruolo specifico da guardalinee e la funzione era immancabilmente assolta da ex arbitri o colleghi sezionali dei fischietti che dirigevano in Serie A. E, per l'appunto, solo in epoca modernissima è stato istituito (dall'Aia) un corso che definisse precisamente la nuova figura del guardalinee.

Esattamente come gli arbitri, si tratta di un punto di partenza: da qui, la possibilità di crescere e scalare le categorie fino al massimo campionato italiano. La regola numero 6 del regolamento arbitrale che definisce tutti i loro compiti.

Una figura riconosciuta e nobilitata

Si diceva della sigla "AA". Una prima curiosità, quando si legge una distinta ufficiale, chi sarà l'AA1 e chi l'AA2? Semplicissimo: il primo corrisponde all'assistente arbitrale che corre lungo la linea delle panchine, il secondo quello dalla parte opposta. La coppia di guardalinee, che con l'arbitro forma la cosiddetta "terna", viene designata dal Comitato Regionale Arbitri dalla Promozione in poi, con la possibilità che i tre soggetti provengano anche da tre sezioni diverse.

Dalla Prima alla Terza Categoria, infatti, per evidenti ragioni di budget, sono invece le società contendenti a fornire il nome di un tesserato (dirigente accompagnatore, quand'anche un semplice panchinaro) che svolgerà le funzioni di guardalinee.

Le principali funzioni

Quali sono, quindi, le principali funzioni dell'assistente arbitrale (dalla Promozione in su)? Anzitutto, segnalare la chiamata di fuorigioco, indicare quando la palla è uscita completamente dal perimetro di gioco, quale squadra deve riprenderlo (il gioco) stabilendo chi sia stato a toccare per ultimo il pallone prima che uscisse; avvisare l'arbitro nel caso un'infrazione sia avvenuta dalle sue parti, richiamare l'attenzione del collega - alzando in orizzontale la bandierina a scacchi gialloarancione - in caso di sostituzione (tra i professionisti, dopo la segnalazione del quarto uomo, che interloquisce con le panchine).

Ancora, controllare e vigilare, sul regolare comportamento degli occupanti delle due panchine. Infine, in caso di comportamenti non consoni allo spirito del gioco (insulti, proteste e quant'altro) il guardalinee dovrà informare l'arbitro che prenderà i dovuti provvedimenti, decisivi anche per le scommesse calcio!

L'avvento della tecnologia  

Naturalmente, l'avvento del VAR ha comunque riassestato l'apporto degli assistenti arbitrali. Il direttore di gara ha un importante ausilio in più, quello dell'occhio elettronico, che interviene in occasione degli offside, degli interventi fallosi che determinano un calcio di rigore, ma non solo. Oltre al VAR, una vera e propria rivoluzione era già stata attuata dall'avvento della Goal Line Technology che ha completamente debellato, senza discussioni, le polemiche sui gol fantasma.

Quante volte, il guardalinee è stato fondamentale - sia in positivo che in negativo - per determinare l'amletico quesito del "gol-non gol"? Per un certo periodo, si era provato ad affidarsi anche a due ulteriori guardalinee, ovvero gli assistenti di porta. Esperimento, va detto, non del tutto riuscito.

Le direzioni della bandierina a scacchi gialloarancione

I guardalinee, o assistenti arbitrali che dir si voglia, restano comunque una vera e propria estensione dell'arbitro, con cui c'è grandissima collaborazione. I movimenti della bandierina a scacchi gialloarancione vengono dati per scontati, tuttavia è molto importante e interessante ricordare quali sono, a seconda dei diversi avvenimenti di una partita. La rimessa laterale viene segnalata con il braccio che regge la bandierina teso e parallelo al terreno, oppure a 45 gradi. E con essa viene indicata anche la cosiddetta "direzione".

Quando un calciatore difendente tocca per ultimo il pallone, che finisce oltre la linea di fondo, il guardalinee (o assistente) deve anzitutto alzare con la mano destra la bandierina in posizione verticale per segnalare che il pallone non è più in gioco e correre verso la bandierina del corner. Sistemato il pallone nell'archetto dell'angolo, generalmente il guardalinee compie un breve cenno all'arbitro per confermare che tutto è regolare per poter riprendere il gioco.

Detto delle sostituzioni con la bandierina alzata "a manubrio" e tenuta in orizzontale, nel lato opposto viene invece esibita in caso di calcio di rinvio, così come nel caso dei falli laterali e del fuorigioco. In caso di gol. la bandierina, insieme alla corsa del guardalinee, punta quindi la metà campo.

I compensi

Quanto guadagnano i guardalinee a seconda delle competizioni? Quasi sempre, circa il 50% in meno dei colleghi arbitri. Parlando - sempre - in termini di cifre "lorde", in campo internazionale, 1440 euro all'inizio e 1740 a partire dai quarti di finale dei tornei Uefa e Fifa. In Serie A, mediamente, si parla di mille euro a match (500 per il quarto uomo). A scalare, 400 euro per ogni partita di Serie B e 100 in C.

*L'immagine di apertura è di Luca Bruno (AP Photo).

 

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.